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Coxartrosi: diagnosi ed esami utili per riconoscerla

3 novembre 2020

Per individuare la coxartrosi, conosciuta anche come artrosi d’anca, l’iter diagnostico può prevedere diverse fasi, utili a riconoscere la patologia e a valutarne l’entità e lo stadio. Come avviene quindi la diagnosi e quali sono i diversi esami e test a cui bisogna sottoporsi per identificare questa patologia e combatterla nel modo opportuno?

Scopriamolo insieme!

 

Diagnosticare la coxartrosi: anamnesi ed esame obiettivo

Il primo passo per diagnosticare l’artrosi dell’anca è l’anamnesi, ovvero l’indagine conoscitiva sui precedenti fisiologici e patologici di un paziente, redatta dal medico e finalizzata al riconoscimento della malattia: è necessario, quindi, sottoporsi innanzitutto ad una prima visita medica da uno specialista ortopedico.

La raccolta e lo studio critico dei sintomi e di altri elementi d'interesse medico possono fornire una vasta gamma di informazioni in merito a ciò che hanno indotto il processo degenerativo dell’articolazione dell'anca. Dopo aver ricostruito la storia clinica del paziente, il medico procederà a valutare la mobilità articolare e osserverà eventuali rigonfiamenti a livello dell’anca.

L’anamnesi è poi seguita dall’esame obiettivo, che è caratterizzato da una serie di azioni diagnostiche per individuare e riconoscere la patologia o lo stadio della sintomatologia. In breve, nella fase dell’esame obiettivo il medico terrà conto di quattro elementi fondamentali:

  • il dolore, considerando la sua natura, ubicazione, intensità, i fattori che aggravano o alleviano i sintomi e le caratteristiche temporali (di nuova insorgenza o ricorrenti);
  • la rigidità nel muovere l'articolazione, che può implicare debolezza, affaticamento o limitazione dei movimenti;
  • l’instabilità, che può indicare un'alterazione dei legamenti o delle altre strutture che stabilizzano l'articolazione;
  • l’affaticamento, che suggerisce solitamente uno stato di spossatezza, dato da una possibile attività infiammatoria.

 

La diagnosi dell’artrosi d’anca: gli esami e i test per riconoscerla

Coxartrosi: diagnosi ed esami

L’iter che porta all’individuazione dell’artrosi d’anca prevede, come abbiamo visto, inizialmente l’anamnesi e l’esame obiettivo: in presenza di sospetta coxartrosi sarà il medico specialista ad indicare al paziente gli esami specifici da effettuare.

Per diagnosticare l’artrosi esistono una serie di esami, che possono essere raggruppati in tre categorie principali. Vediamole insieme:

1. Esami radiologici o diagnostica per immagini

Questa tipologia di esami diagnostici rappresenta lo strumento più diffuso e valido per valutare il livello di degenerazione dell’articolazione e lo stadio della patologia artrosica.  

2. Esami di laboratorio

Questo tipo di indagine permette di svelare la presenza di agenti infiammatori o patologici che hanno comportato una tumefazione articolare. L’analisi del sangue e del liquido sinoviale, che rappresentano gli esami di laboratorio d’eccellenza per la diagnosi di coxartrosi, permettono di escludere patologie simili. Cosa viene solitamente ricercato attraverso questi test? Gli elementi presi in esame sono: anticorpi anti-CPP, emocromo completo, velocità di eritrosedimentazione, proteina C reattiva, valori della funzionalità renale ed epatica, fattore reumatoide.

3. Artroscopia Diagnostica

L’artroscopia di anca è comunemente conosciuta come tecnica chirurgica, utilizzata per intervenire sull’articolazione danneggiata per ripristinare la biomeccanica dell’anca, operando sull’anatomia compromessa. In realtà, l’artroscopia può essere utilizzata anche a fini diagnostici: nel caso in cui i precedenti esami non abbiamo fornito sufficienti informazioni, il medico specialista può procedere con quest’ulteriore strumento di analisi. In breve, l’artroscopia diagnostica viene utilizzata per osservare dall’interno l’articolazione in questione, tramite il cosiddetto artroscopio, uno strumento munito di una telecamera collegata ad un monitor.



Esami radiologici per la diagnosi della coxartrosi: radiografia, TAC, risonanza magnetica

Un passaggio obbligatorio per la valutazione della coxartrosi è l’esame radiologico. Ecco i principali che vengono solitamente effettuati per riconoscere l’artrosi d’anca:

1. Radiografia

Per la diagnosi e la valutazione del grado di coxartrosi la radiografia è senza dubbio l’esame più efficace. Questa tipologia di esame mostra la patologia e la sua evoluzione, la topografia dello spazio articolare e la sua portata.

2. Risonanza magnetica

Nei pochissimi casi dubbi, è possibile che il medico specialista sottoponga il paziente a risonanza magnetica. Questo esame diagnostico permette di evidenziare lesioni a carico di tendini, muscoli, strutture scheletriche, legamenti ed elementi fibrocartilaginei nell’articolazione dell’anca. Sottoporsi all’esame è molto semplice: per eseguire la risonanza magnetica viene chiesto solo di distendersi su un lettino e di restare fermi e rilassati per circa 20 minuti.

3. TAC

Come nel caso della risonanza magnetica, anche la TAC evidenzia le irregolarità delle cartilagini e non il profilo scheletrico dell’anca. Questo esame radiologico è utilizzato solo in casi eccezionali per la diagnosi di artrosi d’anca.

 

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