La coxartrosi, conosciuta più comunemente come artrosi dell’anca, è una delle forme artrosiche più serie, sia perché molto frequente, in particolare nella popolazione italiana, sia per la grave invalidità che può comportare.
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Da cosa deriva questa patologia così comune e quali sono le cause principali e i fattori di rischio? Per scoprirlo, continua a leggere.
Nelle articolazioni colpite dall’artrosi, la cartilagine subisce un processo di deterioramento graduale: il liquido sinoviale, che riveste la cavità articolare svolgendo una funzione lubrificante, perde le sue caratteristiche, non proteggendo più le ossa.
Nel caso della coxartrosi viene colpito lo strato di cartilagine che riveste la testa del femore e la cavità dell'anca in cui si articola. In seguito al progressivo assottigliamento della cartilagine, l’osso reagisce al crescente attrito sviluppando gli osteofiti, piccole escrescenze tipiche di processi degenerativi cronici. Gli osteofiti non sono dolorosi, ma possono portare ad infiammazione dell’articolazione e influire negativamente anche sui nervi della zona interessata.
Per conoscere tutti i sintomi dell’artrosi dell’anca e gli stadi evolutivi del dolore, leggi "Coxartrosi: cos’è, i sintomi principali e come riconoscerli".
In breve, l’artrosi dell’anca comporta prima un dolore cronico all’articolazione, riducendo la possibilità di movimento; successivamente, il danno della cartilagine si estende anche ai tessuti vicini che consentono il movimento articolare.
Quali sono le cause di questa patologia così comune ed invalidante? Le cause non sono ancora chiare e definite. Dato che le origini della coxartrosi possono essere molteplici, è utile distinguere le varie forme esistenti.
La presenza o meno di una causa determinante permette di classificare l’artrosi all’anca in due tipologie principali:
1. Coxartrosi primaria: si tratta di una tipologia di artrosi che non ha una causa rilevabile. È attribuita ad una predisposizione genetica, dove l’invecchiamento gioca un ruolo fondamentale. Non a caso, questa forma si verifica generalmente dopo i 60 anni d’età.
2. Coxartrosi secondaria: in questo caso, l’artrosi dell’anca è dovuta ad altre patologie, traumi o disturbi. A differenza della forma primaria, nella coxartrosi secondaria, è possibile individuare una causa nota. Rappresenta la maggior parte dei casi di artrosi dell’anca e progredisce più rapidamente rispetto alla coxartrosi primaria.
Quasi sempre questa forma di artrosi è dovuta a traumi che danneggiano in modo irreversibile l’articolazione, come fratture, lussazioni o processi infiammatori. In altri casi, la coxartrosi può essere la conseguenza di malformazioni congenite dell’articolazione stessa, presenti quindi fin dalla nascita.
Sono diversi i fattori che contribuiscono allo sviluppo della coxartrosi. I più rilevanti sono: l'età avanzata, passati infortuni articolari all'anca, la sedentarietà, l'obesità o il sovrappeso, l'appartenenza al sesso femminile, il diabete e la presenza di specifiche forme di artrite, come l'artrite reumatoide o la gotta.
È bene tenere presente che un difetto della struttura ossea può generare una pressione non equamente distribuita sulla cartilagine, causando così l’artrosi precoce dell’anca.
Per quanto riguarda le cause, che concorrono principalmente nella formazione della coxartrosi secondaria, le principali sono:
In rari casi, l’artrosi all’anca può derivare da disordini sistemici:
I pazienti maggiormente colpiti dalla forma primaria di artrosi dell’anca sono quelli di sesso maschile che superano la sessantina d’anni.
Se si considera invece la coxartrosi secondaria, che è quella più diffusa, l’età media di insorgenza si abbassa a 40-50 anni. Guardando la popolazione italiana, le donne sono più soggette a causa anche di una serie di patologie o fattori di rischio più frequenti nel sesso femminile.
Per quanto riguarda le complicanze della coxartrosi, esse possono presentarsi in genere nel terzo stadio sintomatologico. Il dolore cronico e l’impossibilità di movimento dell’anca causano, infatti, una progressiva atrofia dei muscoli dell’intero arto inferiore.
Rivolgersi al proprio medico curante in presenza di dolori sospetti a una o entrambe le anche è fondamentale per riconoscere una possibile coxartrosi a uno stadio iniziale, evitando così un trattamento meno invasivo e una minore possibilità di sviluppare complicazioni.
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