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Fondazione Comasca: il supporto offerto all'Ospedale Sacra Famiglia di Erba

Nell’attuale emergenza sanitaria, che il nostro Paese sta vivendo, è di grande conforto registrare atti di sincera generosità: tra questi, spicca l’impegno della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, un’organizzazione che ha come missione quella di dedicarsi interamente alla realizzazione del bene comune.

Mettendo in campo tutta la sua esperienza, la Fondazione ha attivato l’intera rete sociale del territorio, raccogliendo circa 4 milioni di euro a favore delle strutture sanitarie e di altre istituzioni impegnate nella lotta al Coronavirus.

Il supporto da parte dell’organizzazione è arrivato anche all’Ospedale Sacra Famiglia di Erba, che da settimane è in prima linea per il contenimento del numero di contagiati e la cura dei pazienti affetti da Covid-19.

Riportiamo in questo documento tutta la strumentazione sanitaria e il materiale di protezione acquistati grazie ai fondi raccolti dalla Fondazione Provinciale di Como. 

 

La lettera di ringraziamento di fra Giampietro Luzzato: una storia che si ripete

Illustrissimo Presidente Dott. Martino Verga, 

Sono molto grato a Lei e ai suoi collaboratori, in particolare il Segretario Generale, Sig.ra Monica Taborelli, per l’impegno e la generosità concretamente dimostrata nei confronti dell’Ospedale Sacra Famiglia di Erba.

L’Ospedale appartiene alla Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli, che comprende 11 centri nel Nord Italia che si occupano di riabilitazione, riabilitazione psichiatrica e RSA.

Per ben descrivere la situazione mi viene utile fare un paragone con la storia.

L’Ospedale Sacra Famiglia di Erba venne fondato nel 1931 per assistere i malati psichiatrici: furono però gli anni della seconda guerra mondiale a far nascere la Struttura, in quanto nel 1943 un bombardamento su Milano rase al suolo la clinica San Giuseppe, appartenente alla Provincia Lombardo Veneta dei Padri Fatebenefratelli. Gli ammalati, il personale, le attrezzature furono in quell’occasione trasferite al piccolo nosocomio di Erba.

Ma il battesimo del fuoco per il neonato Ospedale fu cruento, roba da far tremare le vene e i polsi al piccolo gruppo di Frati, Medici e Infermieri che operavano al Fatebenefratelli.

Fu, infatti, un altro tragico evento bellico, quasi un segno del destino, a porre improvvisamente il piccolo Ospedale davanti a una realtà drammatica e d’impellente gravità: il doppio bombardamento di Erba del 30 settembre e primo ottobre del 1944. I bombardamenti provocarono una tragedia: 86 vittime e oltre 200 feriti. Per due giorni e due notti i medici dell’Ospedale furono ininterrottamente impegnati, medicando e operando con grande abnegazione.

Oggi abbiamo un presidio moderno e ben attrezzato, pronto alle emergenze, che gli Erbesi considerano il loro Ospedale. Nel 1971, infatti, è stato poi riconosciuto come Ospedale Generale di Zona, e quindi parificato al pubblico.

Ho voluto citare questo episodio della guerra perché la storia sembra ripetersi.

Grazie all’aiuto di molti donatori, ma in particolare della Fondazione Comasca in questo periodo critico, l’Ospedale ha avuto la capacità, la visione, la forza e la saggezza necessari a canalizzare l’energia e la buona volontà dei suoi Collaboratori, non solo per superare gli ostacoli ma anche per continuare a portare avanti la sua attività al servizio del malato e all’insegna dell’eccellenza.

In un momento come quello attuale di difficoltà, soprattutto finanziaria, l’aiuto concreto e la vicinanza come quella dimostrato dal Presidente e dalla Fondazione Comasca ci ha maggiormente spronato a lavorare con fiducia e speranza a instaurare uno spirito di comunione, di apertura, di interesse reciproco, non solo per noi che siamo chiamati a collaborare, ma anche per la missione ospedaliera, a beneficio dei malati e dei loro familiari.

Ciò ha permesso di intraprendere una migliore assistenza a una nuova tipologia di malati – COVID 19 – con la fornitura di mezzi di ultima generazione e innovazione tecnologiche nell’ambito dell’assistenza e in particolare nei continui cambiamenti che questa malattia comporta. L’Ospedale nella sua struttura materiale ha subito un notevole mutamento per il cambio delle tecniche assistenziali e per i nuovi metodi di lavoro.

Non sappiamo quale sarà il futuro, sappiamo solo che non può prescindere dal cambiamento. Per questo motivo spero che la Fondazione ci sia di aiuto e dia la disponibilità a collaborare per trovare insieme una forma concreta al futuro di questa Struttura.

L’Ospedale opera in favore dell’affermazione dei valori dell’Ordine e adegua continuamente gli organismi che collaborano con Lui, affinché possano meglio venire incontro alle esigenze degli uomini e delle donne che è chiamato a servire.

Di conseguenza, sente la responsabilità di porre la massima attenzione affinché l’amministrazione delle proprie risorse economiche sia sempre al servizio di tali fini.

Nel ringraziare Lei, i suoi collaboratori e tutti i donatori, porgo i più cordiali saluti.

Fra Giampietro Luzzato
Superiore della Comunità Ospedaliera di Erba

 

 

La risposta del Presidente della Fondazione Provinciale di Como: "Promuovere la cultura del dono"

Siamo davvero felici di poterci stringere attorno ai medici del vostro Ospedale, che lavorano in prima linea senza sosta per salvare vite umane, nell'unico modo che possiamo: donando risorse e strumenti per aiutarli nel loro lavoro.

La missione della nostra Fondazione è quella di promuovere la cultura del dono e di rafforzare il senso di comunità. Lavoriamo per coltivare quei legami sociali che ci permettono di migliorare, insieme, la qualità della vita di tutti.

Siamo convinti che sia il dono, così come dice Pierpaolo Donati, a "rendere umano l'umano", e in questi giorni la generosità dei comaschi ce l'ha dimostrato. Abbiamo raccolto più di 4 milioni di euro che sono stati distribuiti agli ospedali della provincia di Como e alle altre associazioni direttamente coinvolte in questa emergenza sanitaria: Croce Rossa Italiana, Lariosoccorso, e così via.

In un momento così drammatico constatare tanta generosità ci dà una grandissima speranza per il futuro dell'intera comunità. In un tessuto sociale così coeso, anche eventi drammatici come una pandemia, possono essere affrontati con tutta la forza data dalla solidarietà.

Sicuro che con l'auto di tutti ne usciremo, voglio ringraziare ancora il lavoro del personale sanitario per la professionalità e l'umanità con cui sta affrontando questa situazione.


Martino Verga
Presidente Fondazione Provinciale della Comunità Comasca Onlus 

 

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