Ripresa delle propria autonomia, miglioramento sostanziale della qualità di vita e del benessere psicofisico, risoluzione dei sintomi: i vantaggi dell’artroprotesi d’anca sono numerosi ed innegabili.
Come ogni intervento chirurgico, possono però verificarsi rischi e complicanze: è bene quindi conoscerli per essere preparati e consapevoli del decorso post-operatorio e vivere questo momento il più serenamente possibile.
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Per superare definitivamente il dolore all’anca e gli invalidanti sintomi causati dalla coxatrosi la sostituzione dell’articolazione grazie all’uso di una protesi è sicuramente la strada ottimale da intraprendere.
Ripresa delle attività quotidiane e della propria autonomia, miglioramento sostanziale della qualità di vita, ridotti tempi di recupero: i vantaggi dell’artroprotesi d’anca sono numerosi ed innegabili.
Come ogni intervento chirurgico, possono verificarsi rischi e complicanze: è bene quindi conoscerli per essere preparati e consapevoli del decorso post-operatorio e vivere questo momento il più serenamente possibile.
L’intervento di protesi d’anca, indipendentemente dalla tecnica chirurgica utilizzata, è generalmente molto sicuro: i diversi rischi e complicazioni sono infatti molto rari e altamente improbabili. È tuttavia necessario esserne informati per riconoscerli e segnalarli tempestivamente al medico specialista.
Dopo l’intervento di protesi d’anca uno dei disturbi più frequenti e più temuti dai pazienti è il dolore. Non si tratta di una complicanza dell’operazione, ma di un sintomo molto comune: nei giorni successivi all’artroprotesi è normale infatti avvertire dolore all’anca, poiché l’intervento di protesi è di solito invasivo.
Seppur i tempi di cessazione del dolore dipendano da paziente a paziente, il disturbo non è prolungato e tende ad affievolirsi già dalle prime sessioni di fisioterapia.
Possono invece presentarsi altri sintomi, a cui prestare attenzione per poter tempestivamente identificare la natura del problema. Tra i segnali di allarme più comuni abbiamo:
Essendo un’operazione chirurgica invasiva, come tutti gli interventi si possono presentare delle complicanze, anche se i casi sono molto rari: l’esito di un’artroprotesi è generalmente positivo e la percentuale di rischio è molto bassa.
Per essere pienamente consapevoli visioniamo insieme i possibili rischi e complicazioni relative alla sostituzione dell’anca.
Tra i rischi più comuni della chirurgia protesica d’anca vi è la lussazione della protesi: questa si presenta quando la testa dell’impianto fuoriesce dalla sua sede naturale, la coppa. Il rischio di lussazione può presentarsi nei primi mesi dopo l’operazione, a seguito di:
La lussazione d’anca può comportare una leggera differenza nella lunghezza delle gambe: spesso a causa di un scorretto allineamento del bacino, precedente all'intervento, questo disavanzo è solo un’impressione del paziente.
L’infezione è un rischio che caratterizza qualsiasi intervento chirurgico: generalmente sono le stesse difese immunitarie del paziente a prevenire questa complicanza, ma talvolta non sono sufficienti. Causate da una proliferazione batterica, le infezioni colpiscono i tessuti in prossimità dell’impianto protesico: gonfiore, arrossamento e un crescente dolore all’anca sono i principali segnali che ne indicano la presenza.
Uno dei rischi più rari è rappresentato dall’insorgenza di trombi nelle vene delle gambe. Esistono tuttavia una serie di procedure preventive a questo rischio, come l’utilizzo di farmaci anticoagulanti, l’uso delle calze elastiche durante il decorso post-operatorio e la mobilizzazione precoce.
Il reparto di Ortopedia dell’Ospedale Sacra Famiglia di Erba ha sviluppato una particolare tecnica chirurgica per il trattamento della coxartrosi grave: questo approccio all’intervento di protesi d’anca presenta vantaggi comuni alla tecnica tradizionale e a quella mininvasiva. Leggi di più al seguente articolo: "Intervento di protesi d'anca: l'approccio chirurgico dell'Ospedale Sacra Famiglia di Erba".
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