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Il Cono di Tanguiéta: quando l’ingegno salva la vita

Scritto da Uta Onlus | 30 agosto 2025

C’è un luogo, nel nord del Benin, dove la medicina incontra l’ingegno e la fede si traduce in azione concreta: l’Ospedale Saint Jean de Dieu di Tanguiéta.
È qui che Fra Fiorenzo Priuli, medico e missionario dell’Ordine dei Fatebenefratelli, ha dato vita – insieme al suo staff – a un’invenzione semplice e rivoluzionaria: il Cono di Tanguiéta, conosciuto a livello internazionale come Tanguieta Funnel.

 

Una necessità nata dal dolore

Negli anni ’80 e ’90, nelle sale operatorie di Tanguiéta, molti pazienti morivano per mancanza di sangue disponibile per le trasfusioni.
Le sacche erano poche, il sangue raramente compatibile, e le distanze con i centri urbani troppo grandi per garantire interventi tempestivi.

Fra Fiorenzo, chirurgo e missionario con decenni di esperienza in Africa occidentale, non poteva accettare di assistere impotente a quelle morti evitabili.
Fu da quella urgenza, da quella quotidiana lotta contro il tempo, che nacque l’idea di recuperare il sangue dello stesso paziente durante un intervento chirurgico e reintrodurlo in circolo in modo sicuro.

 

Dall’intuizione alla soluzione: un imbuto che salva vite

Con il supporto del suo staff medico e tecnico, e dopo anni di sperimentazioni, prese forma un dispositivo tanto semplice quanto geniale:
un imbuto metallico conico forato, capace di filtrare e raccogliere il sangue non contaminato dal campo operatorio per consentirne la reinfusione immediata.

Il sistema, oggi noto come Cono di Tanguiéta, permette di effettuare autotrasfusioni intraoperatorie anche in contesti dove non esistono banche del sangue o strumentazioni complesse.
È un presidio medico low-cost, sterilizzabile e riutilizzabile, nato da una medicina di necessità e d’ingegno.

 

La conferma della ricerca internazionale

Negli anni, l’invenzione di Fra Fiorenzo ha attirato l’attenzione della comunità scientifica internazionale.
La University of Michigan – Global Health Design Initiative (GHDI) ha condotto un progetto di ricerca in collaborazione con l’Ospedale Saint Jean de Dieu, per migliorare l’efficienza e la sicurezza del dispositivo.

Il team di ingegneri biomedici ha documentato che il Tanguieta Funnel:

  1. Consente di recuperare fino al 90% del sangue non contaminato durante l’intervento.
  2. Costa meno di 30 dollari e può essere sterilizzato e riutilizzato più volte.
  3. Ha il potenziale di ridurre significativamente i decessi materni e chirurgici negli ospedali a basse risorse.
“This device has the potential to significantly reduce maternal and surgical deaths in low-resource hospitals.”
— University of Michigan, Global Health Design Initiative
 
Il progetto è oggi considerato un esempio emblematico di innovazione frugale: una tecnologia nata dal bisogno, migliorata dalla scienza e mossa da un profondo senso di umanità.
 

L’eredità di Fra Fiorenzo

Oggi, Fra Fiorenzo continua a operare a Tanguiéta con la stessa umiltà e determinazione di sempre.
Il suo “cono” non è solo un dispositivo medico, ma un simbolo di speranza, solidarietà e intelligenza condivisa.
È la prova che anche dove mancano le risorse, non manca la capacità di inventare soluzioni che salvano vite.

Come dice lui stesso:

Non abbiamo inventato la scienza. Abbiamo solo ascoltato la necessità.

Guarda la quarta puntata dell'intervista a Fra Fiorenzo dove parla del Cono di Tanguietà


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Perché fare bene il bene, a volte, significa anche inventarlo.