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Intervista alla Dott.ssa Annamaria Indelicato, nuova Direttrice Sanitaria dell’IRCCS

Scritto da Fatebenefratelli | 9 maggio 2025

Con un’esperienza di oltre quarant’anni nella sanità pubblica bresciana, la Dott.ssa Annamaria Indelicato assume la Direzione Sanitaria dell’IRCCS Centro San Giovanni di Dio di Brescia. La sua visione integrata della cura, attenta tanto agli aspetti clinici quanto a quelli relazionali e sociali, si inserisce in un momento di trasformazione importante per il nostro Istituto.

Nel dare il benvenuto alla nuova Direttrice Sanitaria, desideriamo esprimere un sentito ringraziamento alla Dott.ssa Lucia Avigo per il servizio svolto con competenza e passione.

Nell’intervista che segue, la Dott.ssa Indelicato condivide alcune riflessioni sul presente e sul futuro del Sistema Sanitario, tra sfide emergenti e nuove possibilità.

 

Dottoressa Indelicato, che cosa l’ha convinta ad accettare l’incarico di Direttore Sanitario nel nostro IRCCS e cosa porta in dote dei sui oltre 40 anni di impegno nella sanità pubblica ai vertici di realtà complesse? 

"Ho scelto di accettare questo incarico perché credo profondamente nel valore di un’istituzione come l’IRCCS Fatebenefratelli, dove la cura non è solo un atto clinico, ma l’espressione di una cultura che mette al centro la persona nella sua completezza. Dopo anni vissuti in contesti complessi, porto con me l’esperienza maturata nella gestione integrata tra sanitario, sociosanitario e sociale; la consapevolezza di quanto sia necessaria la capacità di saper leggere e interpretare al meglio i bisogni delle persone. Tutto ciò va poi tradotto e messo al servizio delle singole organizzazioni. La priorità è anche costruire reti efficaci. Ho sempre amato le sfide e creduto che l’efficienza non si misuri solo con numeri e protocolli, ma con la qualità delle relazioni e con la capacità di rispondere ai bisogni, soprattutto in un sistema sanitario che oggi deve coniugare sostenibilità e prossimità".

 

La salute mentale e le sue molteplici ricadute patologiche saranno le sfide principali sul piano sanitario oltre che sociale. Dal suo punto di vista quali saranno le azioni e gli interventi prioritari?  

"La sfida è e sarà sempre più superare la frammentazione dei percorsi di cura e presa in carico. In particolare sarà importante l’azione di prevenzione e di ricerca delle cause del disagio; sappiamo bene come queste possano essere di natura clinica ma oggi, più che mai, di natura sociale.  Non è quindi sufficiente intervenire solamente al manifestarsi delle patologie o sull’episodio acuto. Per operare in questa direzione serve pertanto costruire un sistema integrato; serve una visione che accompagni la persona e la sua famiglia lungo tutto l’arco della malattia, garantendo continuità, integrazione e attenzione relazionale. In ambiti complessi è dirimente costruire percorsi flessibili e personalizzati, capaci di evitare che il paziente venga isolato o perda il legame con la comunità. Dobbiamo inoltre investire nella risocializzazione, nella creazione di ambienti che favoriscano l’autonomia e il reinserimento sociale. Per fare questo, saranno decisive le competenze trasversali, che sappiano coniugare aspetti clinici, organizzativi e relazionali, mettendo sempre al centro la dignità della persona".

 

Lei ha sempre dato grande importanza alla costruzione di reti e alleanze. Che ruolo hanno oggi in sanità?

"Le alleanze non sono solamente un valore aggiunto, ma una condizione imprescindibile per garantire equità e accessibilità. Una autentica visione e collaborazione tra istituzioni sanitarie e non, realtà pubbliche, private e terzo settore, consente di offrire risposte tempestive e aderenti ai bisogni reali. In un sistema caratterizzato da risorse limitate poi e da una crescente domanda di servizi, puntare sulla rete diventa inevitabilmente la strada per evitare che il cittadino si perda nei meccanismi burocratici o resti vittima delle disuguaglianze territoriali. È qui che si gioca la vera innovazione: non solo nell'introdurre tecnologie, ma nel ripensare i processi e valorizzare le sinergie tra attori diversi". 

 

Che messaggio desidera condividere oggi con i professionisti dell’IRCCS, i pazienti e la comunità che guarda al nostro Istituto con fiducia?

"Vorrei che rimanesse saldo il senso profondo del nostro lavoro: essere promotori e testimoni di una sanità che cura con competenza, ma soprattutto con umanità. L’IRCCS Fatebenefratelli rappresenta una realtà in cui il valore dell’Ospitalità e dell’assistenza integrale alla persona sono centrali. In un momento storico in cui il sistema sanitario affronta profonde trasformazioni e sfide demografiche, economiche ed organizzative, dobbiamo continuare a fare la differenza attraverso la prossimità, l’ascolto e l’impegno quotidiano. Il mio primo messaggio rivolto ai colleghi e collaboratori è grazie per ciò che fate ogni giorno. Ai pazienti e ai loro familiari confermo che faremo del nostro meglio affinché il nostro Istituto possa sempre rimanere un riferimento costante nel tempo. Siamo un centro di ricerca e cura; e questo, per me, significa poter realmente costruire sistemi integrati che aprano nuove visioni per una sanità non solo efficiente, ma anche giusta e sostenibile. Dove la parola persona venga prima della definizione paziente". 

 

 

Dott.ssa Annamaria Indelicato – Profilo Professionale

La Dott.ssa Annamaria Indelicato è l’attuale Direttore Sanitario dell’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico specializzato nelle malattie mentali e neurodegenerative. Ha ricoperto il ruolo di Direttore Sanitario ma anche Direttore Sociosanitario in: Asl Brescia, Azienda ospedaliera Chiari, Azienda ospedaliera Desenzano, ASST del Garda, Ats Brescia e ASST Spedali Civili di Brescia.

Da sempre promuove un approccio orientato alla collaborazione e all’innovazione nei percorsi di cura.