Come qualsiasi attività sportiva, porta indiscutibili benefici a livello psico-fisico e relazionale, ma può comportare traumi o usura delle strutture anatomiche più sollecitate. È stimata una media di circa 40.000 incidenti all’anno.
Il Dottor Andrea Girotti, Primario dell’U.O. di Riabilitazione Specialistica dell'Ospedale Sacra Famiglia di Erba, ci spiega come prepararci alla stagione sciistica con la fisioterapia. Continua a leggere per saperne di più.
Chiunque si avvicini ad una pratica sportiva dovrebbe innanzitutto:
Nell’ambito sportivo la fisioterapia è una componente importante sia a livello preventivo che a livello terapeutico. Questo è ovviamente fondamentale per la pratica agonistica, alcune norme però dovrebbero essere considerate anche per tutte le attività ludico sportive, andando ad integrare il certificato medico di idoneità.
La fisioterapia è indispensabile per il corretto trattamento degli eventi traumatici e per controllarne le conseguenze a breve o a lungo termine, onde cercare di evitare recidive o disabilità funzionali.
Permette, inoltre, di conoscere meglio il proprio corpo e di individuare le strategie tecnico-funzionali atte a godere del massimo beneficio dall’attività fisica.
Gli esercizi che sono più indicati per prepararsi adeguatamente alla stagione sciistica si possono riassumere in tre grandi gruppi, che possono variare in considerazione del tipo di disciplina (sci alpino, fondo, tavola, fuori pista, ect), dell'età fisiologica oltre che anagrafica, dell’abitudine/attitudine a questa attività sportiva, dell’allenamento, delle comorbilità, del peso corporeo, degli esiti di pregressi traumi/interventi.
Per una corretta impostazione ed esecuzione del programma di esercizio è sempre opportuno rivolgersi alle opportune figure professionali.
I traumi sciistici più frequenti sono traumi da caduta o da investimento e comprendono:
Sono da considerare anche i danni muscolari da sforzo, dall’affaticamento muscolare allo stiramento, spesso per scarsa preparazione fisica e tecnica.
Ma come possono essere evitati?
Evitare i traumi, o perlomeno ridurne l’incidenza e la gravità, dipende in grande misura dalla consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti scegliendo i percorsi più adatti, conosciuti o guidati e dall’adozione di presidi adeguati al livello tecnico e al tipo di attività che si intende effettuare.
Consigli di semplice e comune buon senso rimangono quelle di evitare, o perlomeno di porre particolare attenzione e cautela, nell’affrontare la discesa in condizioni di stanchezza, di scarsa visibilità, di tratti ghiacciati, subito dopo il pasto, in situazioni di affollamento.
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