C'è un modo semplice e potente per vivere il carisma di San Giovanni di Dio ancora oggi: offrire occasioni di bellezza, relazione e fede a chi, troppo spesso, resta ai margini. È con questo spirito che la comunità di Villa San Giusto – la struttura dei Fatebenefratelli a Gorizia – ha vissuto una giornata di pellegrinaggio presso la Basilica di Aquileia, chiesa giubilare per la diocesi, tra i luoghi simbolo della cristianità nel Nord-Est d’Italia.
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Fondata nel IV secolo, la Basilica di Aquileia sorge su un’antica area paleocristiana, custode di straordinari mosaici e memoria viva delle radici della fede nella nostra terra. Un luogo che parla ancora oggi di accoglienza, missione e cura dell’anima.
All’iniziativa hanno partecipato gli Ospiti di Villa San Giusto, accompagnati da operatori, volontari e familiari, insieme al Priore Fra Marco Fabello e al Direttore della Struttura, dott. Alessandro Santoianni. La giornata è stata organizzata dall’équipe pastorale, in collaborazione con la Pastorale della Salute diocesana.
Momento centrale del pellegrinaggio è stata la celebrazione eucaristica presieduta da S.E. Mons. Carlo Maria Redaelli, Arcivescovo di Gorizia e Presidente nazionale della Pastorale della Salute e della Caritas. Una presenza che ha voluto rappresentare simbolicamente la vicinanza della Chiesa a chi quotidianamente si prende cura dei più fragili.
«È stata una giornata entusiasmante, sia per gli Ospiti che per gli operatori» – racconta il dott. Santoianni – «Offrire occasioni di vita come questa, all’insegna della bellezza e della fede, è per noi testimonianza concreta di come vogliamo interpretare oggi il carisma dell’Ordine. “Fare le cose bene e fare le cose belle” non è solo uno slogan, ma una direzione che motiva e arricchisce tutti».
Dopo la celebrazione, la visita guidata alla Basilica ha permesso ai partecipanti di immergersi nella storia millenaria del cristianesimo, tra pavimenti musivi, silenzio orante e narrazioni che parlano ancora al cuore. Il pranzo comunitario nei pressi della Basilica ha concluso la giornata in un clima di condivisione semplice, ma profondamente sentita.
Anche Fra Marco Fabello, Priore della Comunità, ha voluto sottolineare il valore di questi momenti:
«Come religiosi siamo chiamati a custodire e rendere visibili segni come questo. La nostra società, troppo spesso, dimentica i poveri, i malati, i fragili. Eppure, sono proprio loro i privilegiati di Dio. Un ringraziamento sincero agli operatori che con entusiasmo e disponibilità hanno accompagnato i nostri Ospiti in un luogo così significativo per la storia della fede. La presenza dell’Arcivescovo è stata per noi segno di attenzione e sostegno verso il nostro impegno quotidiano nelle strutture assistenziali».
L’esperienza di Aquileia ha rappresentato molto più di un’escursione: è stata un piccolo, grande segno di quella cura integrale che guida ogni gesto quotidiano dei Fatebenefratelli, nel corpo e nello spirito.
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