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La malattia del secolo: il Dottor Rigamonti ci parla della depressione

Scritto da Fatebenefratelli | 15 ottobre 2022

La pandemia da COVID-19 ha creato una crisi globale per la Salute Mentale, alimentando stress a breve e lungo termine.

L’OMS afferma che, soprattutto durante il primo anno di pandemia COVID, ansia e depressione sono aumentate del 25%, anche a causa dell’aumento delle condizioni di isolamento sociale derivanti dalle limitazioni. 

Abbiamo intervistato il Dottor Rigamonti, Responsabile dell'Area Psichiatrica del Centro Sacro Cuore di Gesù per saperne di più.

 

 

 

 

Depressione e pandemia in Italia: lo scenario attuale

Lo scenario odierno è descritto dalla letteratura in alcuni lavori: per esempio, si parla di esiti di long covid ed è sempre più evidente che oltre ai sintomi respiratori, molti soggetti siano stati interessati da manifestazioni sintomatologiche e complicazioni multiorgano.

Per quanto riguarda per esempio i sintomi psichici, si è evidenziato che, dopo il covid vi sia stato un aumento delle forme di depressione, ansia, panico e disturbi del sonno. È infatti stata descritta una categoria diagnostica denominata Neurocovid, che si manifesta con prevalenti disturbi neurologici.

Si descrive anche la cosiddetta “brain fog”, cioè nebbia mentale o cognitiva, per definire la condizione che si evidenzia in alcuni soggetti e che si presenta come una sorta di minore efficienza mentale, stanchezza e difficoltà cognitiva.

Anche il consumo di psicofarmaci sembra essere aumentato in seguito alla pandemia e molte persone hanno dovuto ricorrere alle cure specialistiche psichiatriche per la prima volta.

"Ricordo anche che la condizione depressiva ha colpito gli stessi operatori dei servizi sanitari, molto provati dal punto di vista emotivo durante quel periodo" aggiunge il Dottor Rigamonti.

L'insorgenza della depressione

L’origine del disturbo depressivo è considerata multifattoriale: agiscono numerosi
fattori in senso causale. Esiste, inoltre, una predisposizione genetica, per cui avere dei familiari che hanno sofferto di depressione aumenta la possibilità di manifestare il disturbo.

Ulteriormente, sono naturalmente considerati importanti nello sviluppo della depressione anche eventi di vita stressanti o traumi infantili, così come la presenza di patologie somatiche croniche. Infine, anche l’uso di alcool e di droghe può determinare ripercussioni sul tono dell’umore.

Tra gli elementi esterni che possono causare l’insorgenza della depressione, si fa riferimento a quei fattori ambientali che non sono fisici né neurobiologici, ma che possono condizionare il nostro umore e il nostro atteggiamento.

Si tratta di eventi di vita che possono incidere su persone vulnerabili, per esempio:

  • lutti;
  • malattie sia proprie che di persone care;
  • isolamento sociale e affettivo;
  • separazioni e divorzi;
  • disoccupazione e pensionamento.

In questo momento storico altri elementi esterni sembrano determinanti nello sviluppo di condizioni depressive: dalle incertezze sociali alle difficoltà in ambito lavorativo ed economico, il disagio è diffuso e i vissuti depressivi si colgono anche nelle interazioni quotidiane con le persone.

Esistono delle dinamiche dei tempi moderni che possono nel medio – lungo periodo peggiorare l’incidenza di questo disturbo?

"Certamente si, soprattutto se consideriamo che nel 2030, secondo una proiezione dell’OMS, la depressione sarà la malattia più diffusa al mondo. In questo senso la depressione si caratterizza come il male della modernità e il collegamento tra depressione e modernità sembra proprio essere lo stile di vita" risponde il Dottor Rigamonti.

Le condizioni stressanti nel mondo occidentale sono costanti, stabili e con minori possibilità di recupero. Il punto di osservazione della psichiatria, come disciplina che intercetta il disagio psico-sociale, mette in evidenza come anche le emergenze sociali possano contribuire allo sviluppo della depressione. 

"Le incertezze economiche, la povertà crescente, il pessimismo per il futuro, le difficoltà nel mondo del lavoro sono tutte condizioni che possono contribuire a mio parere, a promuovere, per tornare alla domanda, una dinamica depressiva dei tempi moderni" spiega il Dottor Rigamonti.

 

I sintomi della depressione

La depressione è un disturbo che si caratterizza per una riduzione del tono dell’umore, inteso
come la modalità emotivo - affettiva con cui viene vissuta un’esperienza. Non va confusa con la tristezza o la demoralizzazione o con il lutto: non va conferito un significato patologico a condizioni esistenziali consuete nella gran parte delle persone.

I sintomi iniziali, oltre al tono dell’umore depresso, sono:

  • perdita di interessi e di piacere;
  • senso di inadeguatezza;
  • autosvalutazione e colpa eccessivi;
  • sensazione di sentirsi inutili;
  • inappetenza;
  • disturbi del sonno, più frequentemente insonnia, ma anche eccesso di sonno;
  • rallentamento psicomotorio,
  • calo del desiderio sessuale;
  • ridotta capacità di pensare e concentrarsi;
  • pensieri suicidari e di morte.

Inoltre, spesso i familiari notano il ritiro sociale o il rifiuto di occupazioni piacevoli. I sintomi tendono ad essere presenti quasi tutti i giorni, qualcuno evidenzia sintomi fisici e alcune forme di
depressione si presentano con episodi di irritabilità e agitazione.

 

Come curare la depressione

Già nel 2017 la depressione era il disturbo più diffuso in Italia all’aumentare dell’età: la depressione è infatti uno dei disturbi più diagnosticati nell’anziano e va anche detto che vi sono alcune condizioni mediche che più facilmente si associano a depressione.

Nella cura della depressione importante è la farmacoterapia con antidepressivi, intervento che
deve essere tempestivo e che dipende spesso anche dal grado di collaborazione del soggetto. Nelle forme cosiddette minori si può anche prevedere un approccio basato sulla psicoterapia, specie nei casi più lievi, non cronici e senza sintomi psicotici.

La letteratura sottolinea che un approccio combinato farmacoterapia e psicoterapia, aumenti l’efficacia della cura della depressione.

 

 

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