Il 12 ottobre viene celebrata la Giornata Mondiale della Vista, quel senso che permette di discriminare forme, rilievi, distanza e colori di ciò che viene osservato.
Il meccanismo che permette di vedere tutto ciò che ci circonda è complesso e attivo: quando l’immagine viene impressa nella retina, il processo visivo riesce a discriminare informazioni differenti a seconda delle richieste elaborate dalla corteccia visiva.
Per questo motivo è importante la prevenzione e la cura degli occhi.
Nell’intervistata al Dott. Pasquale Troiano, Primario dell’U.O. di Oculistica dell’Ospedale Sacra Famiglia di Erba, è spiegato come prendersi cura degli occhi ed evitare alcuni disturbi.
"Gli occhi non sono un apparato a sé stante ma sono parte integrante del nostro organismo. Le buone abitudini per salvaguardare la salute degli occhi sono le stesse per tutto il nostro organismo: non fumare, non consumare alcolici, un’alimentazione sana che non superi le calorie necessarie all’organismo, fare movimento, bere almeno 2 litri di acqua al giorno." spiega il Dottore.
"Oltre a queste raccomandazioni generali si deve considerare che le fasi iniziali di patologie oculari invalidanti (glaucoma, maculopatia) sono del tutto asintomatiche e posso essere individuate solo attraverso la visita medica oculistica."
"Come raccomandato dalla Società Oftalmologica Italiana (SOI) è opportuno che anche i soggetti sani e senza sintomi eseguano una visita medica oculistica in momenti cruciali della vita: alla nascita, a 3 anni, all’inizio della scuola, intorno all’età puberale, dai 40 ai 60 anni ogni due anni, oltre i 60 anni ogni anno." avverte il Primario.
"I seguenti comportamenti possono favorire l’insorgenza di patologie oculari:
"L’apparato visivo viene stressato se impegnato a distanza ravvicinata in modo prolungato: più vicina è la distanza di osservazione e più prolungato è il tempo di osservazione, maggiori saranno gli effetti negativi sulla capacità visiva. Le raccomandazioni sono di allungare la distanza di osservazione, che non dovrebbe mai scendere sotto i 35 cm e non superare i 45 minuti di osservazione continuativa a distanza ravvicinata." consiglia.
"Più coinvolti da errori di osservazione sono i giovanissimi che usano gli smartphone, tablet e schermi per videogiochi spesso in modo ossessivo a distanze inferiori a 20 cm."
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