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Un’esperienza unica nel reparto Alzheimer del Presidio Beata Vergine della Consolata

Scritto da Fatebenefratelli | 3 gennaio 2025

L’esperienza di Marina De Biagi presso il reparto Alzheimer del Presidio Ospedaliero Riabilitativo Beata Vergine della Consolata rappresenta un racconto di straordinaria umanità e competenza. Marina, studentessa di Psicologia Clinica e della Riabilitazione, ha scelto questa struttura per approfondire la sua tesi magistrale, incentrata su psicofarmacologia e disturbi neurocognitivi, ma il suo percorso si è rivelato molto più di un semplice studio accademico.

 

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Un luogo di accoglienza e calore umano

Avevo sempre sentito parlare con entusiasmo di questa struttura, ma viverla nella quotidianità è stata un’esperienza dalle mille sfumature, difficile da raccontare”, afferma Marina. Il reparto Alzheimer accoglie pazienti provenienti da altre strutture o dal domicilio, a seguito di un’accurata valutazione che evidenzi la necessità di un percorso riabilitativo comportamentale e cognitivo.

Qui, ogni ospite viene accolto con professionalità e affetto da un team multidisciplinare composto da medici, infermieri, operatori socio-sanitari, educatori e psicologi. La prima impressione che colpisce chi entra nel reparto è l’assenza di distanza tra pazienti e personale: il calore umano è tangibile, creando un’atmosfera che supera il modello tradizionale di un reparto ospedaliero.

 

Un percorso riabilitativo personalizzato

Gli ospiti vengono suddivisi in gruppi sulla base delle loro necessità cognitive e comportamentali, per seguire percorsi riabilitativi studiati su misura. Le attività proposte si svolgono in sale dedicate e includono sessioni che stimolano la memoria e le competenze cognitive attraverso esercizi mirati. Marina racconta, ad esempio, di sessioni che iniziano con la lettura di quotidiani, da cui si traggono spunti per ricordi storici e personali. Seguono attività logiche e di associazione, progettate per riattivare le abilità cognitive e sociali dei partecipanti.

“Durante la mia permanenza, ho avuto più volte la possibilità di partecipare a queste attività, e ho notato con quanta partecipazione e interesse i pazienti vi si dedicano. Ogni momento era studiato per stimolare la memoria e la socializzazione, elementi fondamentali per il loro benessere”, spiega Marina.

La cura delle relazioni e della quotidianità

Un aspetto distintivo del reparto è l’attenzione dedicata alla dimensione relazionale. Il semplice rito del tè mattutino diventa un’occasione di condivisione e dialogo tra gli ospiti, che possono usufruire di spazi comuni, sia nei saloni interni sia nel giardino. Anche i momenti di preghiera e canto, resi possibili dalla presenza di figure religiose, fanno parte di un percorso volto a ristabilire una quotidianità serena e familiare.

 

Un ringraziamento speciale

Marina conclude il suo racconto con parole di profonda gratitudine: “Ringrazio la Dott.ssa Manuela Castellino, responsabile psicologa dell’U.O. Alzheimer, e tutto il personale del reparto per avermi accolta con calore e permesso di integrarmi subito in questa meravigliosa squadra. Questa esperienza ha arricchito non solo la mia formazione, ma anche il mio modo di vedere la cura e la relazione con le persone.

L’esperienza di Marina ci ricorda quanto sia prezioso il lavoro svolto ogni giorno nelle strutture dei Fatebenefratelli, dove l’attenzione alla persona è al centro di ogni percorso terapeutico.


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