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Disturbi di personalità: la parola al Dottor Cozzaglio

IMG-9879-ritratto-Original (1)I Disturbi di Personalità sono una serie di disturbi psichici che possono avere conseguenze sulla vita personale e sociale di chi ne è affetto. Conoscerli, imparare a capirli e affidarsi a professionisti competenti è allora fondamentale. Empatia, condivisione e supporto reciproco sono valori da sviluppare per sostenere gli altri in pieno spirito di Ospitalità.

Abbiamo intervistato il Dottor Paolo Cozzaglio, Primario di Psichiatria presso il Centro Sant'Ambrogio per saperne di più su questi disturbi.

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In questo articolo parleremo di:

 

Quali sono i Disturbi di Personalità?

Per personalità si intende il modo abituale con cui ciascuno di noi si identifica in quello che sente di sé. È, di fatto, il modo di raccontarsi a se stesso e agli altri.

Nello stesso tempo la personalità indica i modi abituali di rapportarsi agli altri e quindi influenza le relazioni significative che abbiamo. I disturbi che riguardano la personalità si rifanno quindi proprio all’immagine di sé, che nei casi più impegnativi può non essere definita o può venire percepita come frammentata al punto che chi ne è affetto può sentirsi preda di stati d’animo contraddittori o fuori controllo.

Ma non solo: la personalità influenza anche il modo con cui percepiamo gli altri e i rapporti che abbiamo con loro. Infatti, l’immagine delle persone, anche le più significative, può apparire contraddittoria, spesso secondo un duplice pensiero tutto-nulla, buono-cattivo.

Ad esempio, chi ha un Disturbo di Personalità può percepire un genitore come una persona buona e ideale con cui avere un rapporto caldo e intimo. Parallelamente, di fronte a una negazione o a una discussione, l’immagine del genitore può cambiare improvvisamente in una persona cattiva, distanziante e fredda.

Lo stesso avviene per la propria immagine: il paziente si sente buono-cattivo in risposta a come percepisce il rapporto con l’altro, senza una continuità di percezione di sé.

Le diverse modalità in cui questi problemi si manifestano con se stessi e nelle relazioni significative, costituiscono invece i diversi “stili” di personalità, che sono appunto modalità tipiche e abituali che il soggetto ha di entrare in rapporto con gli altri.

 

Come si sviluppano i Disturbi di Personalità ?


Alcuni tratti di personalità e difficoltà relazionali si possono manifestare sin dall’infanzia e rispecchiano difficoltà nell’attaccamento, cioè nel modo in cui il bambino vive il rapporto con i propri genitori e le figure di accudimento.

La personalità poi tende a stabilizzarsi nell’adolescenza e nella tarda adolescenza: nella storia di molti Disturbi complessi vi sono episodi traumatici importanti, quali abbandoni, deprivazione affettiva, abusi, violenze fisiche e sessuali.

Disturbi della personalità

Spesso questi traumi sono ripetuti nella storia personale del paziente e, paradossalmente, è il paziente stesso a mettere in atto comportamenti che tendono a riesporlo a situazioni traumatiche.

Ad esempio può tendere a coinvolgersi in relazioni affettive abusanti o a fare uso di sostanze stupefacenti che alterano ulteriormente le difficoltà emotive vissute, riducendo il controllo degli impulsi.

 

Come vengono diagnosticati i Disturbi di Personalità?

La diagnosi principale è clinica dopo un attento ascolto delle difficoltà manifestate dal paziente e della sua storia di vita. Esistono alcuni strumenti testistici utili per definire ulteriormente le difficoltà vissute e individuare lo stile di personalità più rappresentativo del singolo.

Diversi Disturbi di Personalità manifestano dei sintomi che destano molto allarme sociale come autolesionismo, tagli superficiali autoprovocati, bruciature, tentati suicidi, condotte aggressive e plateali.

Tutti questi segnali possono essere considerati come una vera e propria richiesta di aiuto implicita verso i famigliari, gli insegnanti o le persone importanti che hanno un legame affettivo con il soggetto.

 

 

Come curare i Disturbi di Personalità 

Anche se la personalità è un modo costante e stabile di vivere se stessi e gli altri, il cambiamento è sempre possibile. Alcune modalità rigide e non funzionali della personalità possono cambiare o comunque ammorbidirsi fino a essere dei comportamenti normali. Ciò corrisponde a un maggior senso di coesione e di continuità di sé.

La cura con farmaci è poco efficace, fatto salvo situazioni particolari, anche per via delle generale tendenza dei pazienti al loro abuso, sopratutto se sedativi.

La cura di elezione è quindi una psicoterapia mirata. Il ricovero in comunità offre anche la possibilità di cure più continuative e intensive con la partecipazione a gruppi che hanno per obiettivo problemi o dei sintomi specifici:

  • sul riconoscimento/gestione delle emozioni;
  • sulla gestione dell’autolesionismo;
  • sull’impulsività e i comportamenti aggressivi.

In comunità si possono apprendere anche delle strategie di sollievo e di controllo dei sentimenti più disturbanti come: rabbia e l’aggressività, autolesionismo, pensieri suicidari, momenti di angoscia acuta e sentimenti di vuoto.

Particolare attenzione viene riservata anche ai comportamenti di abuso di sostanze stupefacenti (THC, cocaina, alcol, MDMA, ecc.) che spesso accompagnano, anche in modo occasionale, questi Disturbi.

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Il ruolo della famiglia

Come dovrebbe comportarsi la famiglia di una persona affetta da un Disturbo di Personalità?

"I Disturbi di Personalità spesso vivono in un clima di alta emotività espressa anche in famiglia e questo genera atteggiamenti altrettanto estremi nei famigliari, che vanno da un’eccessiva accondiscendenza a un atteggiamento espulsivo di rifiuto. È opportuno che i famigliari si confrontino con i curanti circa le caratteristiche del disturbo di personalità o si facciano a loro volta seguire dal punto di vista psicologico.", suggerisce il Dottor Cozzaglio.

 

L’approccio dell'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli per la cura dei Disturbi di Personalità

Nell’ambito della tradizione di cura psichiatrica dei Centri Fatebenefratelli, nel 2009 è nata la Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza “San Riccardo Pampuri” dedicata allo specifico trattamento dei Disturbi di Personalità, secondo i principi della psicologia analitica intersoggettiva.

È una Comunità giovane, che accoglie venti pazienti adulti con età media di 26 anni (dai 18 ai 45 anni circa), e con personale educativo e infermieristico sempre presente nelle 24 ore.

L’approccio centrato sul valore di sentirsi soggetto attivo della propria cura, coniuga la qualità e l’attenzione Umanistico-Spirituale e religiosa con la competenza e la professionalità. Non viene pertanto mai persa la visione unitaria delle esigenze del soggetto umano, al di là della patologia e del disagio, e quindi vi è un’attenzione anche alla dimensione spirituale ed evolutiva delle Persone.

Il rientro nel proprio ambiente di vita dopo il ricovero, la ripresa dei percorsi scolastici e delle attività lavorative, sono obiettivi altrettanto importanti che si cerca di stimolare, in accordo con i servizi psichiatrici pubblici invianti.

 

 

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