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Giornata Nazionale dei “Camici bianchi”: nella memoria di tutti per sempre

23 febbraio 2021

Per la prima volta il 20 febbraio è stata celebrata la Giornata Nazionale del Personale Sanitario, Sociosanitario, Socioassistenziale e del Volontariato, una ricorrenza per commemorare tutti i "camici bianchi", che hanno dato la loro vita per la collettività e ringraziarli dell'impegno e della professionalità dimostrata durante la pandemia. 

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Giornata Nazionale del Personale Sanitario, in memoria dei "Camici bianchi"

20febbraiocamicibianchiSabato 20 febbraio è stata celebrata la prima Giornata Nazionale del Personale Sanitario, Sociosanitario, Socioassistenziale e del Volontariato, istituita con la Legge 13 novembre 2020 n. 155, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 novembre scorso. Si tratta di una giornata dedicata ad onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio dei “camici bianchi” nel corso della pandemia da Coronavirus del 2020. 

A lanciare inizialmente la proposta di istituire la giornata nazionale sono stati il regista Ferzan Ozpetek e il musicista Mogol che, in sinergia con FNOMCeO (la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri), hanno poi avviato una petizione e rivolto un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle più alte cariche dello Stato.

In occasione del 20 febbraio la Federazione Regionale Lombarda ha voluto realizzare un manifesto grafico che intende esprime il sentimento collettivo attraverso la scelta di un'immagine con forte valenza comunicativa e un claim sobrio che, senza retorica, mette in evidenza il significato della giornata. L’immagine sarà diffusa su tutto il territorio regionale.



Coronavirus e i professionisti della saluta: storie da non dimenticare

“Il 20 febbraio dovrà diventare negli anni una giornata della memoria, soprattutto per le nuove generazioni che non dovranno scordare quello che è successo, quel che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questo periodo, in particolar modo i tanti, troppi operatori della sanità che hanno perso la propria vita per cercare di salvare quella degli altri" commenta Gianluigi Spata, presidente della Federazione Regionale Lombarda degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri e presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Como.

L’iniziativa di dedicare una giornata ai professionisti sanitari vittime del Covid, a quelli che si sono contagiati sul lavoro, a tutti i professionisti e gli altri attori della salute che hanno contributo a gestire l’emergenza merita l'approvazione e il sostegno di tutti i cittadini.

"Dobbiamo tenere vivo il ricordo delle storie di centinaia di medici, infermieri e operatori socio-sanitari che hanno salvato vite in un’emergenza pandemica senza precedenti, che hanno lavorato con grande dedizione e si sono completamente spesi per gli altri. Ma soprattutto, dovrà essere una giornata di ringraziamento per tutti coloro che lavorano in ambito medico sanitario, negli ospedali, nelle farmacie e sul territorio. Persone che non si possono e non si devono dimenticare quando questa emergenza sarà finita” ha continuato il presidente Spata. 

 

La celebrazione dei "Camici bianchi" con un doppio evento: Roma e Codogno

Per non dimenticare, dunque, sabato 20 febbraio alle 10, in occasione della prima giornata nazionale, si è tenuta una cerimonia presso la sede della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri a Roma. In contemporanea un’analoga cerimonia (organizzata dalla FNOMCeO insieme al CPME, il Comitato Permanente dei Medici Europei e all’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Lodi) si è tenuta presso l’Ospedale Civico di Codogno, dove lo scorso anno fu identificato il “paziente 1”.

Le due cerimonie si sono concluse con l’inaugurazione di targhe commemorative alla presenza delle Istituzioni. L’evento di Roma, che prevede un collegamento con Codogno e uno con il Presidente del CPME, Frank Ulrich Montgomery, è stato trasmesso in streaming sul Portale FNOMCeO.

Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona”: è questo l’incipit dell’articolo 3 del Codice di Deontologia medica inciso sulla targa in memoria dei 323 medici e odontoiatri caduti per il Covid, affissa presso la sede della Federazione. 


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