La Scuola di Alta Formazione per l'Assistente Spirituale nei contesti di cura rappresenta un progetto unico e ambizioso nel panorama delle iniziative di formazione dedicate alla dimensione spirituale nell'ambito sanitario. Con il patrocinio dell'Associazione Italiana Pastorale Sanitaria (A.I.Pa.S) e l'affiliazione al Master "TuttoèVita" di Prato, questa scuola si pone l'obiettivo di formare professionisti capaci di accompagnare il malato in maniera integrale, valorizzando l'interazione tra corpo, psiche e spirito.
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In un contesto in cui la spiritualità è spesso misconosciuta o relegata a margine delle cure, la Scuola mira a promuoverne l'integrazione come dimensione essenziale dell'assistenza sanitaria. La definizione condivisa di spiritualità proposta dall'Associazione Europea per le Cure Palliative (EAPC) – che la descrive come “la dimensione dinamica della vita umana che riguarda il senso, lo scopo e la trascendenza” – è il pensiero guida per il progetto. L'obiettivo è formare assistenti spirituali in grado di rispondere ai bisogni profondi e spesso inespressi di pazienti e famiglie.
La forza della Scuola risiede nella sua rete di collaborazioni interdisciplinari. Come sottolinea Fra Massimo Villa, Superiore Provinciale della Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli, la sinergia tra enti diversi come i Fatebenefratelli, le Suore Ancelle della Carità, la Fondazione Teresa Camplani e la Fondazione TuttoèVita aggiunge valore al progetto: “Mettere insieme pensieri diversi su un unico obiettivo, l'assistenza spirituale, ci permette di esplorare nuove prospettive e arricchire la nostra azione.” Questa rete consente di creare un percorso formativo innovativo, che combina esperienze diverse per promuovere una cura integrale e rispettosa della persona.
Anche la Dott.ssa Laura M. Zorzella, responsabile del Centro Pastorale Provinciale e direttrice del corso, evidenzia l'importanza di questa collaborazione: “Promuovere il prendersi cura della persona nella sua integralità non è possibile senza una visione condivisa. La rete di enti coinvolti rappresenta un modello di co-progettazione che mira a rispondere ai bisogni spirituali delle persone con competenza e umanità.”
La figura dell'assistente spirituale, storicamente legata al sacerdote, si sta evolvendo verso un ruolo più ampio e inclusivo. Come spiega Fra Massimo Villa, “Oggi l’assistente spirituale va oltre la celebrazione sacramentale. È una figura che accompagna le persone rispettando le loro convinzioni, aiutandole a trovare un senso anche nelle situazioni di sofferenza.” Questa sfida implica la necessità di formare laici, religiosi e professionisti capaci di dialogare con sensibilità e competenza.
Secondo Madre Maria Oliva Bufano, Madre Generale delle Suore Ancelle della Carità, il nuovo profilo di assistente spirituale deve essere “culturalmente preparato, forte delle sue convinzioni ma aperto all’accoglienza di persone con credi diversi, per offrire un accompagnamento senza pregiudizi.” Questo approccio risponde alle sfide di un mondo sempre più multiculturale e interreligioso, in cui il dialogo diventa una necessità.
La dimensione interculturale è un pilastro fondamentale del percorso formativo. Come evidenzia Padre Guidalberto Bormolini, presidente della Fondazione TuttoèVita, “In un mondo caratterizzato da grandi cambiamenti sociali e culturali, chi accompagna il malato deve conoscere le diverse concezioni religiose e filosofiche legate alla malattia e alla morte. Questo permette di offrire un accompagnamento di alta qualità.”
Le parole di Padre Guidalberto sottolineano come la formazione debba includere una riflessione profonda sulle antiche discipline sapienziali, che possono ancora oggi ispirare e fornire strumenti preziosi per affrontare il dolore e la ricerca di senso. “Le persone che si avvicinano alla morte”, aggiunge, “spesso riscoprono una dimensione spirituale trascurata durante la vita. Accompagnarle in questo cammino richiede una preparazione personale e una capacità di accoglienza che abbracci l’interezza del loro essere.”
Come afferma Madre Maria Oliva Bufano, la Scuola nasce per rispondere alla necessità di “preparare esperti che possano garantire un accompagnamento spirituale qualificato, capace di abbracciare tutte le sfere della persona: corpo, psiche e spirito.” A Brescia, la Scuola rappresenta un punto di riferimento unico per operatori e volontari interessati a crescere professionalmente in questo ambito.
La Dott.ssa Zorzella ribadisce che “la sfida principale è investire sulla formazione di figure professionali riconosciute anche a livello istituzionale. In Italia, questa figura non ha ancora un pieno riconoscimento giuridico, ma iniziano ad emergere esperienze significative che tracciano la strada.”
La Scuola di Alta Formazione per l’Assistente Spirituale nei contesti di cura rappresenta una risposta concreta ai bisogni di un mondo in cambiamento, in cui la cura della dimensione spirituale diventa sempre più cruciale. Grazie alla collaborazione tra enti di grande esperienza, alla visione interdisciplinare e all’attenzione verso il dialogo culturale e religioso, questa scuola si configura come un modello di innovazione e umanità nel panorama sanitario.
Il progetto è un invito a riscoprire la centralità della spiritualità nella cura, offrendo strumenti concreti per accompagnare chi soffre nel cammino verso il senso e la speranza.
Scarica la locandina per scoprire di più sulla Scuola di Alta Formazione per l'Assistente Spirituale nei contesti di cura.
Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.
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