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"Anche quest'anno sarà Natale!": l'augurio del Superiore Generale

Anche quest’anno sarà Natale!

A tutti i membri della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio

Auguri Superiore GeneraleMiei cari Confratelli, Collaboratori, Volontari e Amici,
anche quest’anno sarà Natale! Molto probabilmente sarà celebrato in modo più semplice e sobrio, ma il Bambino Gesù verrà per colmare i nostri cuori di pace e di amore. La pandemia che stiamo vivendo, né qualsiasi altra situazione che devasta il nostro mondo, potrà portarci via il Natale. Come disse l’angelo nella notte santa: "Non temete, perché è nato per voi un Salvatore".

Con questa buona notizia vi invio i miei auguri, con l’auspicio che quest'anno il Bambino Gesù entri nella nostra vita, nelle nostre case, nelle nostre comunità e nel mondo intero, inondandolo di luce e di speranza, soprattutto là dove la sofferenza e l'emarginazione si abbattono con maggior forza.

Anche quest’anno sarà Natale! Stiamo vivendo un anno condizionato dalla pandemia di Coronavirus che ha cambiato molte cose, soprattutto il nostro modo e il nostro stile di vita, e ha portato dolore, solitudine e la perdita di tante vite umane. Ha provocato anche conseguenze economiche, sociali, etiche e spirituali. Questa situazione non è ancora finita, e sebbene tutti speriamo che si concluda presto, viviamo nell'incertezza che la pandemia sta portando in tutto il mondo.

Questa pandemia, così come ci insegnano altre situazioni di cui facilmente ci dimentichiamo, ci ha mostrato soprattutto la vulnerabilità dell’essere umano. Sono stati fatti molti progressi in campo tecnologico e non solo, tanto che soprattutto in alcune parti del mondo le persone pensavano di essere quasi immuni e molto vicine a quella figura di superuomo, sostenuta da alcuni filosofi e tecnocrati. È bastato invece un virus per mettere sotto scacco il mondo, le strutture sanitarie più avanzate e i sistemi economici, smentendo tutte le previsioni che erano state fatte. Dobbiamo imparare la lezione dell’umiltà, per costruire il mondo e la società in modo più umano e fraterno, più umile e compassionevole, meno prepotente.

Questo è uno dei messaggi che ci porta il Natale, che siamo chiamati a celebrare con un’attenzione particolare. Anche quest'anno celebreremo il Natale e, in mezzo a tante difficoltà, la nascita del Signore ci aiuterà a illuminare la realtà che stiamo vivendo e che ci sta facendo soffrire. Dobbiamo apprendere per il futuro, affinché nasca qualcosa di nuovo, creativo e soprattutto più giusto e fraterno per il mondo, in linea con l'Enciclica Fratelli Tutti, recentemente pubblicata da Papa Francesco.

Anche quest’anno sarà Natale! Sarà certamente più umile e silenzioso, ma più profondo e più simile al primo, quando il Bambino Gesù nacque nella solitudine e nella povertà. In questo periodo contrassegnato dalla pandemia, stiamo imparando ad aprirci alla speranza, a trovare risorse personali, sociali e religiose che ci stanno mostrando che è possibile superare questa situazione complicata, se lo facciamo con la solidarietà e la fede.

Non sappiamo quando finirà, ma la speranza in un vaccino e nuove cure ci sta facendo vedere sempre più vicina la fine di questo “incubo”. Speriamo che questa esperienza contribuisca a migliorare i sistemi di assistenza sanitaria e sociale, a creare un’economia più fraterna che tuteli i diritti di tutti, specialmente dei più bisognosi... e che tanti altri sogni diventino realtà, anche a livello personale, familiare e del nostro Ordine.

Con questa speranza che ci pervade tutti, anche quest’anno sarà Natale! Sebbene più sobrio e semplice. La luce e la speranza che il Bambino Gesù porta al mondo, ai malati, ai sofferenti e a quanti sono vittime di aggressioni, emarginazione o catastrofi naturali, arricchisce del significato più profondo il Natale di quest’anno. È una speranza che si fonda sulla semplicità e l’umiltà del Bambino che nasce a Betlemme e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

Umiltà, speranza, fraternità e Ospitalità: sono queste le chiavi per uscire dalla pandemia e che ci aiuteranno a vivere il Natale in modo profondo e con gioia. Anche quest’anno sarà Natale! Accogliamolo come Maria, la Madre di Gesù, che con speranza e con fede accolse il Figlio, credette fermamente in Lui e fu la sua prima seguace.

Grazie a tutti i membri della nostra Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio nel mondo, che durante questo anno hanno continuato a servire con grande impegno e sacrificio le persone malate e bisognose, in particolare a causa del Covid-19. Molti Confratelli e Collaboratori sono stati colpiti dal virus, e alcuni di loro hanno perso la vita. A tutti vada il nostro più sincero ringraziamento, mentre eleviamo al Signore la nostra preghiera per quanti sono tornati alla Casa del Padre.


Auguro a tutti, Confratelli, Collaboratori, Volontari, Benefattori e Amici dell’Ordine, malati e assistiti nei nostri centri e loro familiari, una felice festa di Natale e un prospero anno nuovo 2021, che speriamo sia libero dal Coronavirus. Ai Confratelli e ai Collaboratori che anche nei giorni di festa saranno al servizio delle persone assistite nei nostri centri, in particolare nel giorno di Natale, giunga il mio sincero ringraziamento e il riconoscimento di tutto l’Ordine.

A nome mio personale e a nome di tutta la Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio della Curia Generalizia, Confratelli e Collaboratori, auguro a tutti un Felice Natale, colmo di pace e di gioia.

firma Superiore Generale


Fra Jesús Etayo,
O.H. Superiore Generale

Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.

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