Elena e Giuliana, Collaboratrici della RSA San Carlo Borromeo, hanno condiviso la loro esperienza personale e professionale operando all'interno del Nucleo Alzheimer della Struttura.
Specifici approcci di cura e rapporto continuo con Ospiti e familiari: questo e molto altro nella testimonianza di due operatrici, che si dedicano ogni giorno al benessere dei pazienti affetti da Alzheimer.
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Spesso siamo indotti a pensare che in una RSA ci sia un approccio standard alla cura, ci potete spiegare perché non è così?
L’approccio alla cura dovrebbe essere individualizzato proprio perché la malattia fisica/organica rispetto a quella mentale richiede piani di assistenza diversi. La malattia di Alzheimer, infatti, coinvolge soprattutto la sfera emotiva, comportamentale, relazionale e comunicativa della persona.
Per prendersi cura di un malato Alzheimer e organizzare al meglio il piano assistenziale bisogna capire quali sono “le sue esigenze ed i suoi bisogni” – tempi, abitudini, comportamenti – e determinare così l’organizzazione del nostro lavoro e non viceversa.
In questo percorso di cura dobbiamo includere anche i familiari: spesso i cari vivono infatti momenti di sconforto, senso di colpa e demoralizzazione. È nostro compito quindi cercare di coinvolgerli, sostenerli e supportarli per farli sentire parte attiva nella vita dei loro familiari, completamente trasformati dalla malattia.
Se desideri approfondire, leggi di più nell'articolo "La cura dell'anziano nella RSA San Carlo Borromeo: la parola al Dott. Turci".
Quali sono le figure professionali e gli interventi specialistici che vengono erogati nel Nucleo Alzheimer?
Il Nucleo Alzheimer della RSA San Carlo Borromeo dispone di un équipe multidisciplinare, formata da diversi professionisti della salute: medico geriatra, infermiere, OSS, educatore dedicato, psicologo, fisioterapista, fisiatra, psichiatra sono le principali figure sanitarie che operano nella nostra Struttura.
Oltre alle normali attività quotidiane di cura e assistenza, sono presenti attività specialistiche tra cui: cura del sè, pet therapy, musicoterapia, arte terapia, psicomotricità e giardinaggio.
Tutti questi interventi, gestiti da specialisti, sono finalizzati a:
È davvero possibile riscontrare un miglioramento nei disturbi cognitivo-comportamentali nel paziente anziano?
Dire che è possibile riscontrare miglioramenti nella malattia di Alzheimer è quasi impossibile.
Sicuramente, se supportati da persone qualificate, nei nostri Ospiti si può osservare un sorriso in più, una voglia di partecipare più costante, un saper riconoscere le figure di riferimento, a volte ricordandosi anche il nome (cosa per loro difficilissima visto che a volte non ricordano nemmeno il nome dei loro cari), aiutarsi reciprocamente durante le attività, riuscire con la musica o l’arte a rilassarsi durante momenti di agitazione psicomotoria.
Vedere la gioia nei loro occhi quando sanno che stanno per arrivare i cagnolini, vedere un ex pittore impegnarsi in un lavoro di arte terapia, come se in quel momento stesse facendo “il suo lavoro”, sentire una donna cantare una canzone a “memoria” o ripetere una poesia.
Questo per noi operatori è “raggiungere un obiettivo, vedere un miglioramento”!
Quali iniziative sono state organizzare per sensibilizzare sul tema dell’Alzheimer?
La nostra RSA in collaborazione con il comune di Solbiate con Cagno in occasione della Giornata dell’Alzheimer ha promosso una serata aperta a tutti con la proiezione del film “Le Pagine della Nostra Vita” e a seguire un dibattito, moderato dal nostro Direttore di Struttura, il Dott. Fausto Turci, con l’intervento di diverse figure professionali specializzate in Alzheimer.
Una bella occasione per rapportarsi con i parenti dei nostri ospiti, per dare risposte alle tante domande dei cittadini che non conoscono questa malattia e per condividere tra noi colleghi opinioni e pensieri.
Come vivete il vostro rapporto giornaliero con gli Ospiti?
Noi per loro possiamo essere chiunque: a volte la figlia, a volte la sorella ed a volte nessuno. A volte ci parlano normalmente, a volte ci insultano ed a volte ci ignorano.
Comunque noi sappiamo di essere per loro dei riferimenti. Arriviamo a fine turno psicologicamente stanche ma con la certezza che nel bene o nel male i nostri Ospiti ci hanno dato tanto e che anche noi siamo tanto per loro, soprattutto in questo ultimo anno in cui non avevano nemmeno i loro cari che potessero stare loro vicino!
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Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.
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