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Il diritto alla salute psichica: la parola al Dottor Gian Marco Giobbio

La salute mentale è una componente fondamentale della salute e quindi competenza di tutti, in primis i medici e gli operatori sanitari e sociali e riguardi l'intera comunità.

Non solo: la salute mentale è un diritto, è un investimento indispensabile per il funzionamento sociale ed economico, è un bene comune al fine del benessere sociale di una comunità sempre più multiculturale. 

Abbiamo intervistato il Dottor Gian Marco Giobbio, Direttore medico del Centro Sant'Ambrogio e del Centro Sacro Cuore di Gesù, per saperne di più.

Il nostro Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli opera in ambito medico secondo i valori di San Giovanni di Dio. Lo stesso nostro fondatore ha avuto esperienza dei centri psichiatrici dove capì di voler dedicare la sua vita ai malati e ai bisognosi.

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La situazione del Sistema Sanitario post pandemia

"Il tema della salute psichica come bene immateriale è molto ampio perché riguarda ognuno di noi. Una società moderna dovrebbe prestare maggiore attenzione a questa tematica. Ultimamente si osserva un maggior impegno grazie alla presenza più massiccia degli specialisti della salute mentale, in particolare degli psicologi, nell'ambito del lavoro e della scuola ed alla maggior sensibilità della società e dei mezzi di comunicazione."  introduce il Dottor Giobbio.

"Nonostante questo, si può fare di più perché si sta attraversando un momento complesso: il periodo post-covid ha visto un aumento esponenziale della richiesta di aiuto che ha abbracciato fasce di soggetti che prima non arrivavano all'attenzione della psichiatria e psicologia." spiega.

"In particolare c'è stato un aumento delle richieste dei giovani. Allo stesso tempo c'è stata una riduzione delle risorse ovvero una perdita di personale qualificato nei servizi psichiatrici territoriali soprattutto per le figure un più specialistiche come gli psichiatri. Dunque una situazione di criticità indotta dallaumento della domanda e dalla diminuzione dell'offerta di cura".

 

Le sfide in ambito psichiatrico e psicologico

"Accanto alla riduzione dell’offerta specialistica un altro tema emergente riguarda la nuova epidemia collegata all'abuso di sostanze che coinvolge un numero sempre maggiore di persone: le sostanze psicoattive oltre ad essere di per sé dannose, complicano enormemente il quadro clinico e la prognosi dei disturbi mentali, soprattutto tra i giovani."

"Inoltre rispetto al passato la psichiatria attuale si confronta con quadri clinici diversi, dal trattamento più complesso che richiede tecniche specifiche: sono i disturbi di personalità gravi, che stanno diventando le patologie più frequenti nei servizi psichiatrici e che richiedono approcci terapeutico riabilitativi specifici. Si tratta dunque di una psichiatria in cambiamento." ci racconta.

"Un'altra sfida è legata ai giovani e alla fase di transizione tra minore e maggiore età: il soggetto affetto da disturbi psichici rimane in carico della neuropsichiatria infantile fino ai 18 anni dopodiché passa alla psichiatria dell'adulto come se ci fosse una cesura netta, situazione che non rispecchia il reale. Le patologie principali esordiscono tipicamente tra i 14-18 anni quindi i sintomi che si palesano a 22-24 anni hanno radici nell'adolescenza ed il percorso di cura deve avere una continuità anche per quanto riguarda i servizi che se ne occupano". 

"Un'altra grande sfida dei nostri tempi riguarda il percorso di cura del soggetto autore di reato. Si tratta di un'altra area importante che richiede impegno delle strutture psichiatriche anche se la numerosità dei pazienti non è elevatissima." continua il Dottor Giobbio.

"Esistono dei meccanismi che rendono complessa la gestione di questi pazienti: una parte del progetto è in mano alla magistratura che obbliga il soggetto a sottoporsi a cure psichiatriche; l'altra parte è gestita dalla psichiatria territoriale a cui viene delegato anche il dovere di sorveglianza.

"Il territorio però attraversa un momento critico, con risorse limitate e pertanto spesso il paziente autore di reato viene inserito in strutture residenziali nell’ottica della gestione e del controllo della sintomatologia, con un’attenzione più alla vigilanza che al percorso di cura." conclude.

 

L'offerta del Centro Sant'Ambrogio e il Centro Sacro Cuore di Gesù

"Uno degli aspetti peculiari dell’attività dei nostri Centri riguarda l’attenzione non solo alla cura del disturbo psichico e alle sue conseguenze sociali e familiari, ma anche dei bisogni spirituali e religiosi degli Ospiti." introduce il Dottor Giobbio.

"I nostri due Centri sono i più grandi della Regione e insieme contano circa 700 posti letto. Ciò permette di erogare servizi di alta specializzazione. A differenza dei Fatebenefratelli, in generale le Comunità sparse sul territorio lombardo sono realtà piccole in cui necessariamente convivono soggetti con patologie e bisogni molto differenti. I nostri Centri, che hanno dimensioni maggiori, permettono un'articolazione diversa." continua.

"Da noi è possibile trovare ad esempio un'area che si occupa di soggetti giovani affetti da patologia psichiatrica e un'articolazione in centri di eccellenza per il trattamento dei Disturbi della Personalità, Disturbi del comportamento Alimentare, comorbilità con l'uso di sostanze, ma anche disabilità intellettiva. In particolare quest'ultima area è di solito gestita dai servizi sociosanitari come la RSD e CDD. Esiste però un sottogruppo di individui affetti da disabilità intellettiva e patologie psichiatriche: a livello territoriale l'offerta è scarsa e all'interno dei RSD e CDD non si ha il medico psichiatra. Sono però pazienti con bisogni complessi che necessitano dell’intervento anche dello specialista psichiatra, cosa che può avvenire solo nei nostri Centri." spiega.

"Inoltre nelle nostre Comunità è possibile trovare un percorso dedicato ai soggetti d’età adulta e avanzata, oltre ai 55 anni. Sono soggetti nei quali vi è spesso la presenza di comorbilità organica, ovvero di patologie internistiche tipiche dell’età geriatrica. I soggetti anziani affetti da disturbo mentale rischiano spesso di trovarsi esclusi dai percorsi di cura delle residenze assistenziali. Infatti, nelle RSA il paziente affetto da disagio psichico viene accolto con difficoltà, non essendo attrezzate per la gestione della patologia psichiatrica. In questo senso la nostra è una realtà particolare perché mette insieme le due dimensioni. Abbiamo consulenze di geriatri e i fisiatri così da poter dare una risposta a 360° e un'attenzione più ampia ai bisogni." racconta.

 

Le progettualità future dei Centri

"Il Centro di San Colombano ha sviluppato recentemente alcuni progetti nell'area socio-sanitaria. Nel 2023 abbiamo aperto una nuova RSD che si affianca ai servizi diurni quali il Centro Diurno Disabili, il Centri Socio Educativo e il Servizio di Formazione all'Autonomia che sono realtà uniche nella nostra Provincia." spiega il Dottor Giobbio.

"Il Centro di Cernusco sul Naviglio, invece, si sta concentrando sull'area dei Disturbo dell'Alimentazione e della Nutrizione, che è in forte espansione con numeri sempre più ampi. In regione c'è mancanza di centri specializzati nel trattamento residenziale di questi disturbi che tendenzialmente sono gestiti nell’ambito ambulatoriale e con un approccio prevalentemente internistico. Ad ora stiamo ampliando la nostra Struttura: attualmente dispone di 10 posti letto ma si espanderà a 20." ci racconta il Dottore.

 

La Dignità e il Rispetto nei Centri Fatebenefratelli

"Da quando l'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli ha iniziato la propria attività l'obiettivo è sempre stato quello di garantire un'attenzione ampia ai bisogni dei Pazienti. Ciò è possibile garantendo massimo impegno sia a livello tecnico sia a livello di utilizzo delle risorse." afferma il Dottore.

"Ma non basta. Per questo ci occupiamo di fornire assistenza spirituale religiosa con un'Equipe dedicata. Attraverso un approccio individuale vengono valutati i bisogni degli Ospiti e viene elaborato un progetto specifico. Gli Ospiti sanno di poter essere ascoltati anche nei loro bisogni più profondi."

"Un'altra area di particolare attenzione è quella della vulnerabilità e della prevenzione degli abusi. Tutti coloro che lavorano nei nostri Centri sono stati formati specificatamente alla politica della prevenzione delle condotte di abuso ed è attiva presso il centro una procedura specifica per facilitare la raccolta delle segnalazioni e la gestione di condotte potenzialmente abusanti o non consone alla dignità dell’ospite, nello spirito dei Centri Fatebenefratelli come luoghi sicuri”.

 

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