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Santo Natale, l'arrivo del Bambin Gesù: l’augurio del Superiore Generale

“È apparsa la grazia di Dio” (Tito 2,11)

A TUTTI I MEMBRI DELLA FAMIGLIA DI SAN GIOVANNI DI DIO

Miei cari Confratelli, Collaboratori e amici,
all’approssimarsi del Natale desidero augurarvi con tutto il cuore che la grazia del Signore offerta dalla venuta del Figlio, ricolmi di luce e di speranza voi, le vostre famiglie, gli ammalati, coloro che soffrono per vari motivi e in generale il nostro mondo, che tanto ha bisogno della grazia e dell’amore di Dio.

Sacra Famiglia: Natale 2020

Un anno fa il mondo era confinato a causa della pandemia di Covid-19 e, nonostante ciò, abbiamo celebrato il Natale, il Signore è nato, ha vissuto e ha sofferto con noi in quei difficili momenti. Quest’anno, anche se la situazione sta migliorando, soprattutto grazie ai vaccini, la pandemia continua ad imperversare e quindi dobbiamo essere molto prudenti e rispettare le misure sanitarie previste.

Ci auguriamo che presto i vaccini possano giungere in tutti i paesi del mondo, affinché tutti possano essere messi al riparo dal virus. Ci auguriamo anche che coloro che rifiutano il vaccino comprendano l’importanza di vaccinarsi, per il proprio bene o almeno per quello degli altri, se vogliamo sconfiggere definitivamente la pandemia, come peraltro raccomandano gli scienziati, le autorità e la Chiesa stessa. Durante questo Natale, preghiamo il Bambin Gesù per tutti coloro che stanno subendo le conseguenze della pandemia, qualunque esse siano, sia nei nostri centri che in qualsiasi paese del mondo.

A Natale si celebra il mistero dell’Incarnazione di Dio e la sua presenza tra noi. Un grande mistero, ma anche una grande realtà, un grande regalo per la nostra umanità! Cosa ne sarebbe dell’umanità se Dio non avesse avuto pietà di noi, sempre poveri, come dimostra la pandemia, quasi sempre ciechi, spesso persi nella vita e in definitiva abbandonati alla nostra sorte tra le ombre, le guerre e i conflitti che ci autodistruggono?

Ma Dio, per puro amore, ha deciso di farsi presente tra noi, di camminare al nostro fianco, di condividere la nostra vita. Con l’incarnazione attraverso il Figlio, la grazia di Dio è apparsa nel mondo per offrirci vita e salvezza. È il più grande gesto di Ospitalità che si sia mai visto: Dio si è fermato con noi e la sua grazia ha riempito il mondo di vita e di luce. Prepariamoci ad accogliere la sua venuta!

È vero che se guardiamo intorno a noi vediamo ancora tanto dolore e tanta sofferenza, vediamo conflitti, aggressività, mancanza di rispetto per i più poveri e bisognosi, per la terra, per l’ambiente e tante altre zone d’ombra. Ma, nonostante ciò, quest’anno il Figlio di Dio nascerà a Natale per portarci luce, vita e salvezza. È il seme che Dio ha piantato e che trionferà sul mondo. Questa sarà la sua ultima parola.

Questo seme di Dio è presente nel nostro mondo in varie forme e in particolare nei tanti gesti d’amore e di Ospitalità che anche la nostra Famiglia di San Giovanni di Dio compie costantemente. In questo tempo di pandemia stiamo assistendo a tanti di questi gesti nelle Province e nelle Case dell’Ordine, attraverso programmi e azioni che sono espressioni chiare della presenza di Dio nel mondo e, in definitiva, del Natale. Occorrerebbe molto spazio per descriverli tutti, per cui mi limiterò a citarne solo alcuni.

Dal marzo 2020, la Residenza per anziani San Rafael dell’Avana (Cuba), a causa delle restrizioni, porta ogni giorno pasti a domicilio ad un gruppo di circa 40 anziani malati e bisognosi in 6 diversi quartieri. Alcuni di loro sono in regime semi-residenziale e quindi non possono muoversi per via del lockdown. La presenza dell’amore di Dio diventa realtà anche in India, dove, durante la pandemia, i nostri Fratelli della Casa di Poonamallee hanno aiutato un gruppo di poveri e di anziani, offrendo loro cibo e prodotti di prima necessità.

In questo tempo di pandemia si sono moltiplicati i progetti di assistenza ai poveri e alle persone prive di risorse, nonché i programmi di aiuto per gli ammalati e le loro famiglie, ivi compresa l’assistenza spirituale così importante in queste situazioni. I Fratelli, i Collaboratori e i Volontari sono stati dei veri angeli di Dio accanto agli ammalati.

L’ultimo esempio che desidero segnalare è il progetto «Conectando Emociones» del nostro Centro Sociosanitario di Esplugues de Llobregat a Barcellona, il cui obiettivo è di alleviare i pazienti del centro dal senso di solitudine e di angoscia dovuto all’impossibilità di ricevere visite a causa del Coronavirus. I contatti con la famiglia vengono garantiti attraverso videochiamate (WhatsApp), soprattutto per i pazienti che ne hanno maggiormente bisogno dal punto di vista emotivo.

In molti altri centri sono stati attuati programmi analoghi o di altro tipo per aiutare gli assistiti e i familiari, in particolare nel campo della salute mentale, dell’inclusione sociale o delle tossicodipendenze, quali il programma VIVO dell’Ospedale di Manizales (Colombia) per la cura delle dipendenze dei bambini e degli adolescenti.

Grazie a tutti, perché con la vostra creatività e il vostro impegno avete reso presente Dio incarnato tra gli ammalati e i bisognosi, espressione viva del Natale. Il prossimo anno si terranno due eventi importantissimi per il loro significato e la loro portata. In primo luogo, i 450 anni dell’approvazione dell’Ordine come Istituto religioso sotto la Regola di Sant’Agostino e del riconoscimento della nostra famiglia religiosa come “Fraternità Ospedaliera di San Giovanni di Dio” da parte di Papa San Pio V il 1° gennaio 1572, con la bolla Licet ex debito. In secondo luogo, la celebrazione dei Capitoli Provinciali, se la pandemia lo consentirà.

Questi due eventi sono un’occasione per ringraziare il Signore della Vocazione Ospedaliera che abbiamo ricevuto, per ascoltare la voce dello Spirito, per continuare a rispondere con fedeltà, per discernere e orientare la vita dell’Ordine per i prossimi quattro anni, seguendo l’esempio e lo spirito di San Giovanni di Dio, nostro Fondatore. Esorto tutti a vivere questi eventi con gioia e con il massimo impegno.

Auguro a tutti, Confratelli, Collaboratori, Volontari, Benefattori e amici dell’Ordine, ammalati e assistiti nei nostri Centri, e alle rispettive famiglie, un felice Natale e un prospero Anno Nuovo 2022. A tutti i Fratelli e ai Collaboratori che in questi giorni resteranno accanto agli ammalati e agli assistiti, soprattutto il giorno di Natale, va il mio più sincero ringraziamento e la mia gratitudine per la loro testimonianza di Ospitalità, che mostra a tutti che la grazia di Dio è apparsa in mezzo a noi attraverso il Figlio nato a Betlemme.

A nome della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio, la Curia generale augura a tutti voi, Confratelli e Collaboratori, un Felice Natale pieno di speranza e di Ospitalità!

 

firma

Fra Jesús Etayo
Superiore Generale

Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.

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