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Solennità di San Giovanni di Dio: l'augurio del nostro Superiore Generale

A tutti i Confratelli e i Collaboratori, membri della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio

San Giovanni di DioL’8 marzo celebriamo la festa di San Giovanni di Dio in un anno fortemente condizionato dalla pandemia di Covid-19 che continua a seminare contagi, morte e situazioni di povertà e sofferenza per tante persone.

Nonostante la situazione, desidero formularvi i miei auguri ed invitarvi a preparare e celebrare la solennità del nostro patrono e fondatore con la gioia di sempre, anche se, necessariamente, con maggiore austerità a causa della pandemia.


La figura di San Giovanni di Dio è sempre affascinante ed emozionante e ancora di più se si legge e si medita su di lui. È una fonte inesauribile per tutti coloro che fanno parte della Famiglia Ospedaliera, sia per la sua vita spirituale che per la sua dedizione al servizio di coloro che soffrono... solo per Gesù Cristo.

In occasione di questa ricorrenza, mi piace ricordare il XIV capitolo della biografia di Francisco de Castro intitolato “Della grande carità del Fratello Giovanni di Dio”, invitando voi tutti a leggerlo e a farne oggetto di meditazione, dedicandogli tutto il tempo necessario. L’autore ci parla dell’immensa Carità del Santo verso il prossimo, soprattutto i bisognosi ai quali non negava nulla di ciò che gli veniva chiesto e, quando non aveva altro, donava i suoi poveri indumenti fino a restare nudo.

L’autore riporta dei fatti concreti che dimostrano il grande amore e l’umiltà del Santo verso tutti, in particolare l’incendio scoppiato nell’ospedale Real di Granada, quando egli si precipitò per soccorrere i poveri e, vedendoli in così grave pericolo, li salvò tutti, uomini e donne, portandoli a spalla. In memoria di quell’incendio, San Giovanni di Dio è venerato come patrono dei vigili del fuoco in Spagna (1952) e in Portogallo (1990).

L’amore per i poveri e l’Ospitalità non conobbero limiti per il nostro Santo: né le umiliazioni, né la mancanza di risorse, né le condizioni climatiche avverse, né le acque gelide del Genil, né le accuse e i tranelli nei quali volevano farlo cadere, né le fiamme dell’ospedale Real, nulla poteva impedirgli di fare il bene in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

Non era un vigile del fuoco - ancora non esistevano - ma al pari dei pompieri, sempre concentrati, preparati e pronti ad andare in aiuto di fronte a qualsiasi emergenza, San Giovanni di Dio era sempre pronto ad uscire per praticare la carità, lasciando da parte tutto il resto, facendosi prossimo per il bisognoso che incontrava lungo il cammino. Infatti, quando chiedeva aiuto ai suoi benefattori diceva: mandatemi tutti i poveri piagati che si trovano costì.

Questa esperienza del nostro patrono e fondatore è per noi una chiamata ad essere sempre pronti ad uscire per praticare l’Ospitalità, in linea con la missione samaritana della Chiesa e con quanto ci propone Papa Francesco: costruire un mondo in cui regni l’amicizia sociale e la fraternità. Soprattutto in questo tempo di pandemia tante sono le necessità, tanti sono gli incendi che divampano intorno a noi e noi, come San Giovanni di Dio, dobbiamo essere sempre pronti ad uscire dalle nostre case, dalle nostre zone di comfort, dai nostri insediamenti e da noi stessi per aiutare a curare le persone rese più fragili dalla malattia, dalla solitudine o da qualsiasi altra necessità sociale, economica o spirituale.

Non possiamo fare fronte a tutte le necessità, ma possiamo essere presenti ed aiutare tante persone in stato di bisogno. Prendiamo ancora una volta esempio dal Santo, noto come il padre dei poveri, e non dimentichiamo mai che dobbiamo dare prova di sollecitudine e disponibilità costante ed essere sempre preparati e pronti ad uscire, come fece San Giovanni di Dio e come fanno i vigili del fuoco nelle loro caserme.

Esorto tutti coloro che seguono San Giovanni di Dio e tutte le Province e i Centri dell’Ordine ad essere particolarmente sensibili, in questo tempo di pandemia, verso i malati, i poveri e i bisognosi, facendo, se possibile, ulteriori sforzi per restare accanto a loro ed offrirgli ciò che è nelle nostre mani, soprattutto presenza, vicinanza, accompagnamento, in una parola, Ospitalità.

Quanto alla pandemia, i dati relativi ai contagi e ai decessi continuano ad aumentare nel mondo: rispettivamente più di 113 milioni e 2,5 milioni. La speranza è sempre riposta nell’immunizzazione attraverso i vari vaccini che già vengono somministrati nel mondo e che, auspicabilmente, ci consentiranno di superare poco a poco la pandemia.

Ci vorrà ancora tempo e quindi dobbiamo rispettare scrupolosamente le misure di protezione. Restano le incognite circa la reale efficacia e la durata degli effetti del vaccino e soprattutto la possibilità di fornirlo a tutti i paesi del mondo. Questo è l’appello costante di Papa Francesco e di altre organizzazioni al quale dobbiamo associarci e fare tutto il possibile perché questo avvenga.

Per quanto riguarda l’impatto della pandemia sull’Ordine, non ci sono grandi variazioni rispetto alla mia ultima comunicazione. La novità è che abbiamo registrato i primi Confratelli contagiati in Africa, anche se, in generale, soprattutto nei paesi in cui è presente l’Ordine, i casi sono ancora pochi nonostante l’aumento dei contagi in alcuni paesi, per cui bisogna mantenere alta la guardia.

Continuano i contagi in Asia, in India, ancorché in misura minore, e in altri paesi come le Filippine, ma noi non siamo stati particolarmente colpiti. L’Europa e l’America, in particolare l’America Latina e i Caraibi, sono i paesi in cui si registra il maggior numero di contagi, sia tra i Confratelli che tra i Collaboratori. In totale, secondo i dati di cui disponiamo, dall’inizio della pandemia sono stati contagiati 140 Confratelli, dei quali 10 sono deceduti e 2 sono ancora positivi, anche se i dati variano continuamente.

A livello dell’Ordine, con la mia precedente lettera vi comunicavo che il 26 gennaio 2021 sarebbe stata costituita la Provincia San Giovanni di Dio d’America Latina e Caraibi e vi annunciavo la costituzione, prevista per il 16 marzo prossimo, della Provincia San Giovanni di Dio di Spagna, con la quale si conclude il processo di unificazione delle attuali tre Province iniziato sei anni fa.

Malgrado le difficoltà legate alla pandemia, la costituzione della Provincia d’America Latina e Caraibi è avvenuta in forma semi-presenziale e virtuale e così sarà anche per la Provincia di Spagna. Affidiamo a San Giovanni di Dio le due Province nascenti affinché le guidi lungo le strade dell’Ospitalità, che egli ha seguito e ci ha insegnato a seguire.

Come sempre in questo periodo dell’anno desidero comunicare a tutta la nostra Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio il risultato della campagna 2020 riguardante il progetto della Casa di Velloor (India): “Costruzione di una struttura per un programma di individuazione precoce e tempestivo intervento nei bambini diversamente abili”. La somma totale raccolta ammonta a 276.318,10 €, frutto della generosità e della solidarietà di tutti. Ancora una volta rivolgo a tutti il mio più sincero ringraziamento.

La campagna per l’anno 2021 sarà la seguente: “Campagna per il sostegno e la sostenibilità del Centro San Giovanni di Dio di Batibo, Camerun”. Come sapete, il conflitto tra il governo e le opposte fazioni che già da vari anni imperversa nella zona in cui si trova quel Centro provoca morti, sfollati e tanti altri problemi e il nostro Centro è di fatto l’unico Ospedale esistente nella zona.

Vi ringrazio di nuovo per la vostra generosità e vi chiedo di appoggiare questa causa per poter continuare a sostenere il nostro centro e i suoi ambulatori che assistono la popolazione di una zona penalizzata dalla violenza e dalla scia di problemi causati dal conflitto armato in quella regione del Camerun.

Possa la Carità di San Giovanni di Dio e la sua costante disponibilità al servizio dei più fragili e poveri aiutarci ad essere sempre pronti ad uscire per praticare l’Ospitalità con le persone più vulnerabili, soprattutto in questo tempo di pandemia.

Uniti nel Signore e in San Giovanni di Dio, vi mando un abbraccio fraterno. 

 

firma

Fra Jesús Etayo
Superiore Generale

Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.

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