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L'U.O. Alzheimer del Presidio Ospedaliero B.V. della Consolata: approccio alla cura e terapie riabilitative

La Struttura Complessa “Riabilitazione Alzheimer ed altre Demenze” diretta dal Dottor Piero Secreto, del Presidio Ospedaliero Riabilitativo Beata Vergine della Consolata Fatebenefratelli, segue circa 2.000 pazienti all’anno: 220 ricoveri ordinari, 250 pazienti in Day Hospital, 5.000 visite ambulatoriali rivolte a 1.500 soggetti.

Con 40 posti letto e percorsi riabilitativi individuali e personalizzati il reparto di Alzheimer offre una varietà di servizi, predisposti per l'intero spettro di bisogni di salute dei pazienti affetti da questa patologia. 

Dal momento della sua fondazione l'Ordine Fatebenefratelli si impegna ad offrire un supporto a chi ne ha bisogno. Siamo accanto a chi deve affrontare la malattia di Alzheimer e ai loro famigliari. Scarica la nostra guida gratuita su come affrontare la malattia.

Guida all'Alzheimer 

 

Presidio Ospedaliero B.V. della Consolata, l'Unità Operativa Alzheimer

Il Presidio Ospedaliero Beata Vergine Consolata di San Maurizio Canavese è un centro di centro di riferimento di II livello, che offre una serie di servizi per l’intero spettro dei bisogni di salute del paziente con malattia di Alzheimer.

Al suo interno è attivo un reparto specificamente dedicato a coloro che soffrono di questa patologia: l’U.O. Alzheimer, che conta 40 posti letto, fornisce assistenza e cura a pazienti fragili e con disturbi comportamentali (agitazione, insonnia, aggressività) che necessitano di interventi riabilitativi intensivi e integrati, come la terapia farmacologica e la riabilitazione cognitiva e motoria.

L’Ambulatorio CDCD –  Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze – effettua oltre 4.700 visite l’anno, di cui il 25% circa sono prime visite. Il DH Riabilitativo effettua riabilitazione cognitiva e motoria e ottimizzazione della terapia farmacologica somatica, psicotropa e antidemenza. 

 

U.O. Alzheimer: la tipologia di pazienti accolti e le terapie riabilitative

La tipologia di malati ricoverati nell'U.O. Alzheimer del Presidio Ospedaliero Beata Vergine Consolata sono pazienti affetti da:

  • disturbi cognitivi ad eziopatogenesi nota, quindi malattia di Alzheimer, Demenza Vascolare, Demenza fronto-temporale, Demenza a Corpi di Lewy;
  • disturbi cognitivo-comportamentali in corso di definizione diagnostica;
  • aggravamento di disturbi comportamentali noti o disturbi comportamentali improvvisi e gravi con necessità di inquadramento diagnostico e terapeutico;
  • riacutizzazioni di comorbilità di accompagnamento alla malattia dementigena (scompenso cardiaco, bronchiti croniche, polmoniti, infezioni delle vie urinarie, gastropatie e problemi addominali).

I principali interventi riabilitativi consistono in Terapia Occupazionale, rivolta ai pazienti affetti da demenza moderata-severa, Terapia di Riattivazione Globale con tecniche di Memory Training e ValidationTemotivationReminiscence Therapy e Chinesiterapia, ovvero il semplice esercizio fisico eseguito in gruppo, rivolta a pazienti affetti da demenza lieve-moderata.

Se il deterioramento cognitivo del paziente è così avanzato da non consentire l’inserimento nelle attività di gruppo verrà effettuato semplice nursing riabilitativo, personalizzato e mirato al mantenimento della funzionalità residua.

I pazienti, affetti da gravi disturbi della sfera del comportamento, vengono sottoposti a:

  • valutazione delle condizioni organiche e conseguente impostazione di trattamenti specifici;
  • controllo dei disturbi comportamentali e psico-affettivi tramite una valutazione ed una modificazione dei fattori ambientali e un’impostazione terapeutica a lungo termine;
  • mantenimento ed eventuale implementazione delle capacità cognitive e funzionali residue del paziente con definizione di un progetto riabilitativo individuale.

 

Il potere curativo della relazione: l'approccio assistenziale del Presidio B.V. della Consolata

Al DH Alzheimer della Struttura afferiscono persone fra i 60 e gli 85 anni con un lieve/moderato deterioramento cognitivo che, a seguito di una visita geriatrica e di una valutazione neuropsicologica, vengono inseriti in differenti gruppi a seconda della compromissione delle loro abilità cognitivo-motorie: all’interno dei quali proposte attività di riattivazione cognitiva, in cui i pazienti lavorano sulle aree cognitive compromesse, e attività di riabilitazione motoria al fine del mantenimento delle abilità residue.

L’elemento comune a tutti gli approcci di gruppo è il riconoscimento del potere curativo della relazione con gli altri che vede come punto di partenza il superamento della solitudine e dell’isolamento.

risultati che vengono raggiunti dai pazienti all’interno del percorso in DH Alzheimer sono differenti: 

  • miglioramento del tono dell’umore, attraverso il mantenimento del grado di autonomia, 
  • realizzazione personale,
  • integrazione sociale,
  • promozione del benessere.

Promuovere una cultura della prevenzione significa principalmente migliorare la qualità di vita delle persone, così da attivare misure che modificano in positivo i loro comportamenti e il loro stile di vita.

L'assistenza integrale a chi soffre e la cura a domicilio

Al fine di ampliare le nostre possibilità di intervento si è deciso di attivare un servizio per la cura del paziente con demenza al proprio domicilio.

La permanenza al domicilio del Paziente affetto da demenza è infatti uno degli obiettivi cardine del nostro lavoro, anche finalizzato a ridurre il ricorso all’accesso in pronto soccorso, al ricovero ospedaliero od in strutture residenziali (R.S.A), per assicurare una migliore qualità di vita del Paziente e l’ottimale utilizzo delle risorse disponibili.

I disturbi del comportamento sono fra le prime cause di ospedalizzazione ed istituzionalizzazione, la loro corretta gestione è fondamentale per la permanenza del paziente nel proprio nucleo familiare, dove potrà vivere la malattia vicino ai propri cari, nella sua casa, con i suoi affetti, tra le sue cose ed i suoi ricordi.

 

I criteri di selezione per la cura a domicilio

Al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse e fornire un servizio adeguato alle necessità dei pazienti, sono stati individuati alcuni criteri di selezione.

I pazienti a cui è diretto il servizio devono avere un deterioramento cognitivo di grado lieve/moderato che consenta di mettere in atto un progetto di riattivazione/riabilitazione cognitiva.

Se affetti da deterioramento cognitivo di grado severo, con necessità di terapie multiple e complesse, od in caso di riattivazione di comorbilità, è necessario che sia già attivo un servizio domiciliare di tipo ADI. É inoltre fondamentale la disponibilità di un nucleo familiare in grado di supportare il Paziente efficacemente e di divenire parte attiva nel processo riabilitativo.

I familiari devono essere disponibili ad attuare i necessari adeguamenti ambientali ed a contribuire nell’approccio relazionale ad ottimizzare le risorse funzionali residue del Paziente. Se presenti disturbi del comportamento, devono essere di entità tale da poter essere gestiti al domicilio, attraverso un approccio farmacologico e psico-comportamentale.

In ogni caso, è stato previsto il supporto del medico specialista in Geriatria che sarà contattabile anche telefonicamente. Infine il domicilio del Paziente, nella fase iniziale del progetto, dovrà essere ubicato nei Comuni limitrofi al Presidio Ospedaliero.

L’equipe è attualmente coordinata dal Dott. Marco Cecchettani, Specialista in Geriatria, ed è costituita da infermieri ed educatrici professionali formati all’assistenza del paziente affetto da demenza.

 

Le progettualità future: il Piano Triennale 

La S.C. “Riabilitazione Alzheimer ed altre Demenze” e in particolare il Day Hospital Alzheimer/Centro della Memoria di San Maurizio è capofila e Centro Regionale di Riferimento del "Piano Triennale di attività - Fondo per l’Alzheimer e le demenze" d.m per la Regione Piemonte, con uno stanziamento di 949.786,56 euro.

Infatti tra le aree progettuali identificate dal d.m. la regione Piemonte ha scelto l’area riferita a “Sperimentazione, valutazione e diffusione dei trattamenti psico-educazionali, cognitivi e psicosociali nella demenza

"L’interesse a questa linea progettuale è dato dal ritenere che i trattamenti psico-educazionali e psico-sociali nella demenza abbiano una dignità propria ed indipendente dalla terapia farmacologica e che possano avere un impatto positivo sulla qualità di vita delle persone e delle famiglie nei diversi setting di cura (domicilio, residenzialità e semiresidenzialità nonché day hospital)." spiega il Dottor Secreto.

"Si ritiene che ci sia una importante necessità di disseminazione culturale e di potenziamento di questi strumenti di cura, possibilmente da attivare all’esordio della patologia e nelle diverse fasi della malattia comunque quando presa in carico."

"Si rende pertanto necessario strutturare e programmare sulla base delle conoscenze scientifiche programmi di riattivazione e riabilitazione cognitiva e funzionale superando le attuali improvvisazioni presenti alla base dell’esecuzione di molte di queste attività nei diversi setting dove queste sono proposte, e uniformare le attività allargandole a tutto il territorio regionale." continua.

"Pertanto, nella delibera attuativa della giunta regionale è stato esplicitato che, tra gli elementi di innovatività e delle soluzioni proposte vi sia l’utilizzo, sulla base dell’esperienza del Day Hospital Alzheimer/Centro della Memoria di San Maurizio Canavese, per la stimolazione delle varie aree cognitive (Memoria breve e lungo termine,verbale e visiva, tattile, olfattiva, orientamento temporale, orientamento spaziale e memoria topografica, percezione e riconoscimento, attenzione visiva e uditiva, linguaggio, associazioni,analisi, sintesi, astrazione, calcolo), di training personalizzati di stimolazione cognitiva in base alle caratteristiche del soggetto, al suo grado di compromissione cognitiva, alle sue capacità funzionali residue.” dettaglia il Dottor Secreto.

"Inoltre già in fase progettuale è stata stabilita una collaborazione con Regione Liguria che condivide la stessa area di interesse progettuale e il medesimo Obiettivo Generale e tutta la durata del piano sarà oggetto di rapporti di scambio e collaborazione tra le due regioni."

 

 

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