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Il posizionamento dell’IRCCS nel sistema sanitario

La Giornata Mondiale della Salute Mentale si celebra il 10 ottobre. Il tema scelto dalla World Federation of Mental Health per l’edizione 2023 è “La salute mentale è un diritto universale” (Mental Health is an Universal Human Right). La Giornata offre l'opportunità a tutti di condividere esperienze e nuove progettualità con il fine ultimo di rendere la presa in carico delle persone con disturbi mentali una realtà concreta, accessibile, inclusiva ed efficace.

La Dottoressa Ghidoni, Direttrice Scientifica dell’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, Brescia, ci offre il suo parere esperto in merito al tema.

 

La salute mentale e i dati di contesto

Quello della salute mentale è un tema strategico su cui stiamo lavorando a differenti livelli da anni” dichiara Roberta Ghidoni.

"Per quanto concerne le malattie mentali, dai dati raccolti nell’ambito del Global Burden of Disease (GBD) Study, è possibile vedere come dal 1999 al 2019 i disturbi mentali mantengano un primato poco invidiabile piazzandosi costantemente al secondo posto (secondi solo ai disturbi muscoloscheletrici) tra le varie classi di patologie in termine di carico di malattia (burden of disease) misurato dagli “anni di vissuti con disabilità” (YLDs)."

"In 20 anni, per i disturbi mentali, il carico di malattia in termini di YLDs si è ridotto solo del 12.21%, indicando che sono necessari ulteriori avanzamenti sia in ambito di ricerca che in ambito clinico-assistenziale al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti e in ultima analisi di ridurre l’impatto della malattia in termini di costi sul SSN." spiega la Dottoressa.

 

L'approccio degli IRCCS ai disturbi psichici

"L’IRCCS gestisce attività di ricerca scientifica riguardante la prevenzione, la diagnosi precoce, il trattamento e la riabilitazione dei disturbi psichici e dei disturbi neurocognitiviintroduce la Dottoressa Ghidoni.

"Per quanto concerne i disturbi psichici l’attività di ricerca conferma come paradigma operativo il modello bio-psico-sociale, e si pone come obiettivo l'integrazione di diversi approcci per la definizione di modelli di prevenzione, diagnosi precoce, trattamento e riabilitazione. Tali approcci sono basati sia sulle più avanzate conoscenze di diverse co-determinanti in ambito eziopatogenetico che sulla attuazione delle migliori pratiche nell’area della salute mentaleapprofondisce.

"Sia per i disturbi psichici che per i disturbi neurocognitivi, la combinazione di profili clinici, cognitivi, neurofisiologici, genetici, biologici e -omici consente la caratterizzazione di specifici endofenotipi, fondamentale per una medicina personalizzata, anche grazie all’ausilio di strumenti di intelligenza artificiale, con un'attenzione costante agli aspetti bioetici della cura."

"Le competenze dell’IRCCS negli ambiti di cui sopra - oltre ad essere spese nell’ambito di progetti nazionali, europei, internazionali - sono inoltre messe a sistema nell’ambito di Reti nazionali o di attività di ricerca congiunta in rete con altri centri europei (progetti ERANET)."

 

L'IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio e il programma NextGenerationEu

In primis si intende tracciare il posizionamento dell’IRCCS nell’ambito del programma NextGenerationEu e nello specifico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) finalizzato ad integrare con risorse nazionali gli interventi del PNRR.

“È fondamentale mettere le proprie competenze a servizio del Paese”.

"Nell’ambito del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR, PNC - Programma ECOSISTEMA INNOVATIVO DELLA SALUTE, l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio è stato selezionato come Spoke di secondo livello per due Network" dettaglia la Dottoressa.

"In particolare, per quanto concerne la diagnostica avanzata, l’IRCCS è parte dell’Italian Network of Excellence for advanced diagnosis (INNOVA) - network che coinvolge 43 centri pubblici e privati italiani che operano nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN) e che si occupano di assistenza sanitaria e di ricerca."

"Il Network – che vede come hub coordinatore la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Milano - ha come obiettivo principale quello di creare una piattaforma diagnostica avanzata multidisciplinare al fine di promuovere lo sviluppo e la diffusione di diagnostica avanzata standardizzata nei settori delle tecnologie di laboratorio e di bioimaging su tutto il territorio nazionale, con un'architettura Hub & Spoke."

"L’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio, sulla base di expertise, strumentazioni e personale a disposizione, è stato selezionato come Spoke di Secondo Livello. La selezione identifica di fatto un’area di eccellenza dell’IRCCS in quanto vede convergere la valutazione della performance scientifica dell’Ente negli ultimi dieci anni nel settore specifico della diagnostica avanzata di Laboratorio e di Imaging, dell’expertise/profilo scientifico del personale impegnato, della dotazione di apparecchiature qualificanti ed indispensabili per condurre studi sulle diagnostiche avanzate di Laboratorio e di Imaging, degli studi condotti nel settore della diagnostica avanzata (cosi come dei progetti finanziati da Istituzioni nazionali, dall’UE o da altre Istituzioni Internazionali sia come coordinatore che come partner e dei trials clinici)”.

“Nell’ambito di questo Network l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio sta lavorando all’implementazione/standardizzazione di metodiche per quanto concerne la biopsia liquida e i biomarcatori, cosi come allo sviluppo di metodiche di laboratorio e di bioimaging per la diagnosi precoce dei disturbi psichici e neurocognitivi” spiega la Dottoressa Ghidoni.

 

L'IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio e l'attività a supporto del PNNR

Nell’ambito del PNRR (call del 2022) l’IRCCS si è aggiudicato tre progetti in qualità di coordinatore e un progetto in qualità di partner.

"Anche questi progetti identificano le aree di eccellenza dell’IRCCS che si collocano nello specifico nell’ambito delle malattie croniche non trasmissibili (disturbi psichici), su fattori di rischio e prevenzione; eziopatogenesi e meccanismi di malattia (RISKMet PNRR-MAD-2022-12375751, terzo posto in graduatoria, PI Dr. Giovanni de Girolamo; e PNRR-MAD-2022-12375859, PI dr.ssa Anna Cattaneo) e nell’ambito delle malattie rare (disturbi neurocognitivi - forme genetiche di Malattia di Alzheimer e demenza frontotemporale: GARDENIA - PNRR-MR1-2022-12375654, quarto posto in graduatoria, PI dr.ssa Roberta Ghidoni)." afferma la Dottoressa.

Le questioni affrontate dai progetti PNRR dell’IRCCS in corso sono rilevanti e riguardano nello specifico il problema delle comorbidità, la risposta al trattamento farmacologico e i cosiddetti “disease modulators ovvero fattori genetici o epigenetici in grado di modulare l’età di insorgenza della malattia. Vediamo brevemente le questioni che intendiamo affrontare.

1. La sindrome metabolica in persone trattate con farmaci antipsicotici e la relazione con i fattori di rischio genetici comportamentali e ambientali.

"Molte persone che soffrono di disturbi mentali sia nell'infanzia/adolescenza che nell'età adulta sono trattate con farmaci antipsicotici: nonostante tali farmaci siano indispensabili nella gestione assistenziale di disturbi mentali gravi (a cominciare dai disturbi psicotici), l’assunzione di antipsicotici comporta un rischio significativo di sviluppare malattie fisiche concomitanti." dichiara la Dottoressa.

"Meccanismi patogenetici e biologici solo parzialmente noti, abitudini di vita insalubri, sottoutilizzo dei servizi sanitari, effetti avversi degli altri comuni trattamenti farmacologici e uso di sostanze o alcool contribuiscono tutti all'incremento di varie comorbidità mediche in pazienti con disturbi mentali, con impatto significativo sui costi del Sistema Sanitario Nazionale."

"Tra i principali disturbi somatici associati al trattamento con antipsicotici vi è la sindrome metabolica. Vi sono tuttora poche informazioni circa i predittori comportamentali, psicologici e clinici e le conseguenze della sindrome metabolica nei pazienti trattati con antipsicotici. L’identificazione di specifici fattori di rischio potrà consentire diagnosi precoci ed interventi tempestivi, portando a trattamenti più efficaci e personalizzati. Il progetto coordinato dall’IRCCS (dr. G. de Girolamo) intende quindi colmare l’attuale gap conoscitivo e fornire risposte in grado di ridurre, nel lungo periodo, il “carico di malattia” (burden of disease) e il relativo impatto sul SSN."

2. La relazione tra infiammazione e depressione, al fine di dissezionare i meccanismi patogenetici associati alla depressione, alle sue comorbidità e alla risposta al trattamento.

"È noto che circa un terzo dei pazienti affetti da Disturbo Depressivo Maggiore non risponde ad alcun farmaco antidepressivo e che circa il 75% sperimenta ricadute e un deterioramento generale della salute; le attuali evidenze suggeriscono che i processi infiammatori siano in grado di guidare lo sviluppo di questi outcome." spiega la Direttrice.

"È importante sottolineare che i pazienti depressi hanno anche un aumentato rischio di sviluppare diverse comorbidità associate a un'elevata mortalità, come le disfunzioni cardio-metaboliche e le alterazioni infiammatorie sono state ipotizzate essere il substrato biologico sottostante, rappresentando pertanto un target per interventi farmacologici e non farmacologici. Tuttavia, ci sono ancora alcune domande aperte:

  • da dove proviene l'infiammazione;
  • come il sistema infiammatorio possa influenzare l'efficacia dei farmaci antidepressivi;
  • se e come specifici cluster di pattern infiammatori possano discriminare tra pazienti con depressione maggiore e comorbidità cardio-metaboliche."

Il progetto coordinato dall’IRCCS (PI dr.ssa Anna Cattaneo) inoltre investigherà la possibile influenza dello stato infiammatorio sulla farmacocinetica dei farmaci antidepressivi come possibile nuovo meccanismo in grado di guidare la risposta/resistenza al trattamento.

Nel complesso, questo avanzamento della conoscenza ma anche della gestione del paziente affetto da depressione, e dei soggetti a rischio di svilupparla, potrà contribuire a ridurre l'onere economico, personale e sociale associato alla depressione e allo sviluppo di comorbidità cardio-metaboliche ad essa associate.

3. L’identificazione di fattori genetici ed epigenetici associati alla modulazione dell’età di insorgenza nelle forme genetiche di Alzheimer e demenza frontotemporale.

Nello specifico, oggetto di studio sono le forme autosomiche dominanti di malattia di Alzheimer (AD) e la demenza frontotemporale (FTD) dovute a mutazioni patogenetiche in PSEN1, PSEN2, APP (per l’AD) e MAPT, GRN, e C9orf72 (per l’FTD).

"Queste forme monogeniche sono caratterizzate da un'ampia variabilità dell'espressione fenotipica tra pazienti portatori della medesima mutazione, anche all’interno della stessa famiglia. La nostra ipotesi di lavoro è che ci possano essere alterazioni comuni alle forme genetiche di AD ed FTD, in grado di modulare, anche in presenza di fenotipi clinici diversi e/o mutazione patogenetica diversa, l’esordio e la progressione della malattia." afferma la Dottoressa Ghidoni.

"Il nostro obiettivo è creare una raccolta di dati sull’intero esoma (WES) e sui livelli di metilazione dell’intero genoma (WGM) per un ampio gruppo di pazienti/famiglie italiane (forme autosomiche dominanti di AD ed FTD dovute a mutazioni patogenetiche) e identificare fattori genetici ed epigenetici associati alla modulazione dell’età di insorgenza."

"Grazie a questo progetto si potranno ottenere indicazioni circa possibili fattori in grado di modulare la comparsa di malattia, e quindi potenziali marcatori molecolari in grado di migliorare la diagnosi e la stratificazione/monitoraggio di pazienti affetti da forme rare di demenza. Dal progetto si potranno inoltre generare nuove ipotesi per lo sviluppo di approcci terapeutici." dettaglia.

 

Gli altri progetti nazionali e internazionali dell'IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio di Brescia

Oltre ai progetti nell’ambito del PNRR ed altri progetti nazionali, l’IRCCS gestisce inoltre numerosi progetti europei ed internazionali.

Considerando l’ultimo biennio, globalmente i centri con cui collabora l’IRCCS appartengono a 30 nazioni: è tuttavia possibile vedere come Inghilterra, Germania, Francia, Spagna e Olanda (oltre all’Italia) siano di fatto le nazioni che contribuiscono con un maggior volume di finanziamenti (circa i 2/3 del totale) a progetti a cui l’IRCCS partecipa. 

Immagine_contributi-IRCCs 

Nello specifico, in riferimento all’attività di ricerca congiunta dell’IRCCS in rete con altri centri europei (Progetti ERANET o JPI), depressione e Malattia di Alzheimer sono al centro delle attività di ricerca congiunta con altri centri europei, patologie a più alto carico di malattia tra i disturbi psichici e i disturbi neurocognitivi rispettivamente.

 

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