L'Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Dio ha l'onore di annoverare tra i suoi membri numerosi martiri della carità, religiosi che hanno donato la propria vita per la fede e il servizio agli altri, specialmente ai più fragili e vulnerabili. Tra questi, ben 95 sono stati riconosciuti dalla Chiesa e beatificati per il loro sacrificio. Ognuno di loro è un testimone vivente di dedizione, ospitalità e profonda fede, valori che rappresentano le fondamenta dell’Ordine dei Fatebenefratelli. Conoscere la vita di questi martiri significa scoprire un patrimonio spirituale e umano prezioso, che ancora oggi ispira e guida l’impegno dei confratelli in tutto il mondo.
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Gumersindo Sanz Sanz, nato nel 1878 ad Almadrones, in Spagna, entrò nell'Ordine a 29 anni, portando con sé un profondo desiderio di servire.
Umile e devoto, si distinse per il suo spirito di sacrificio, scegliendo spesso di occuparsi dei lavori più pesanti e umili, come la lavanderia e la raccolta di viveri per l'ospedale.
Quando, nel 1936, la città di Malaga cadde in mano ai repubblicani, Gumersindo ebbe la possibilità di fuggire, ma scelse di restare accanto ai malati e di sostenerli fino alla fine. Arrestato insieme ai suoi confratelli, fu fucilato senza processo e sepolto in una fossa comune.
Beatificato nel 2013, Gumersindo rappresenta un esempio di dedizione assoluta verso il prossimo, un richiamo per tutti noi alla vera essenza del carisma dei Fatebenefratelli.
Cruz Ibáñez Lopez, nato nel 1886 a Saragozza in una famiglia profondamente cristiana, mostrò sin dalla giovane età una forte devozione per i malati, che visitava regolarmente all’ospedale di Nostra Signora delle Grazie.
Carattere intraprendente e generoso, Cruz si dedicò alla cucina con grande passione e fu spesso incaricato di servire anche i più bisognosi.
Nel 1936, quando la guerra civile colpì Valencia, Cruz si rifiutò di cercare rifugio e rimase invece nell’ospedale, accanto alla comunità e ai pazienti. Anche nei momenti più bui, il suo spirito restò saldo, e mentre veniva giustiziato, gridò con fede "Viva Cristo Re".
Beatificato nel 2013, Fra Cruz è un simbolo di coraggio e dedizione, qualità essenziali per chi, come lui, scelse la strada del servizio.
Eduardo Bautista Jiménez, nato nel 1855, si unì all’Ordine dei Fatebenefratelli all’età di 47 anni.
Uomo di grande umiltà e spiritualità, Eduardo trovò conforto nella preghiera, specialmente durante i momenti di prigionia. Incarcerato insieme ai suoi confratelli durante la guerra civile spagnola, Eduardo mantenne la serenità, recitando il Rosario e affidandosi alla Provvidenza.
Morì martire nel 1936 a Paracuellos de Jarama, vicino a Madrid, dove fu fucilato. La sua beatificazione nel 1992 testimonia la sua incrollabile fede e il profondo amore per la vocazione ospedaliera, offrendo ispirazione a tutti coloro che, nel mondo, portano avanti la missione dell’Ordine.
Nato nel 1878 a Malaga, Martiniano Meléndez Sánchez si unì all’Ordine a soli 15 anni, abbracciando la missione ospedaliera con dedizione.
Nonostante il desiderio di diventare sacerdote, la sua salute precaria lo costrinse a un percorso diverso. Durante i quattro anni di prigionia, Martiniano mostrò pazienza e fede, superando le sofferenze con preghiera e speranza.
Giustiziato nel 1936, il suo sacrificio fu un’offerta consapevole a Dio. Beatificato nel 1992, Martiniano è un esempio di servizio senza riserve.
Jaime Oscar Valdés, nato nel 1891 a Cuba, fu educato dalle Figlie della Carità e accolto dai Fatebenefratelli in Spagna.
L’amore per il prossimo e il servizio furono i pilastri della sua vita. Durante la guerra civile spagnola, Fra Jaime continuò a curare i pazienti, anche sotto minaccia. Arrestato e accusato ingiustamente, fu giustiziato nel 1936 mentre gridava "Viva Cristo Re".
Beatificato nel 2013, Jaime è un esempio di dedizione assoluta, fede e resistenza nelle avversità.
I martiri della carità dell'Ordine dei Fatebenefratelli rappresentano esempi straordinari di fede e ospitalità. Hanno vissuto con umiltà, scegliendo sempre il bene del prossimo, fino a sacrificare la propria vita. Oggi, la loro storia non solo ricorda a tutti noi il valore della devozione, ma ispira anche le nuove generazioni a vivere il messaggio di San Giovanni di Dio, offrendo assistenza e conforto ai malati e ai vulnerabili.
Per conoscere meglio questi esempi di fede, leggi l'articolo a pagina 18 della nostra rivista trimestrale.
Articolo tratto dalla rivista Fatebenefratelli luglio - settembre 2024
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