Ansia, depressione, autolesionismo, disturbi alimentari e del sonno: sono solo alcune delle manifestazioni del disagio psicologico sempre più diffuso tra gli adolescenti e i giovani adulti. Negli ultimi anni, anche a causa dell’impatto emotivo della pandemia, numerosi studi hanno evidenziato un incremento dei disturbi mentali comuni in età evolutiva. Eppure, i servizi di salute mentale faticano ancora a intercettare questi segnali, e l’accesso alle cure rimane spesso frammentato o tardivo.
È in questo scenario che nasce ITINERARI: un progetto pensato per prevenire, riconoscere e intervenire precocemente nei confronti dei Disturbi Emotivi Comuni (DEC) nei giovani. Promosso e coordinato dall’IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, il progetto si rivolge agli adolescenti tra i 16 e i 19 anni con un modello d’azione capillare e integrato, che coinvolge scuole, famiglie, professionisti e università. A guidare scientificamente il progetto è la dott.ssa Roberta Rossi, psicologa e psicoterapeuta, responsabile dell’Unità di Ricerca in Psichiatria dell’Istituto.
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Nel 2021 l’IRCCS Fatebenefratelli, in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, ha condotto un’indagine su oltre 7.000 studenti delle scuole superiori e dell’università. I risultati sono stati allarmanti:
Numeri che confermano quanto il malessere psicologico nei giovani sia una realtà concreta e diffusa, spesso non visibile, ma determinante nella costruzione dell’identità, delle relazioni e del futuro.
I DEC comprendono una serie di manifestazioni psicopatologiche di entità lieve o moderata: ansia generalizzata, attacchi di panico, depressione, insonnia, fobie, somatizzazioni. Pur non configurando una grave patologia psichiatrica, questi disturbi compromettono significativamente la qualità della vita e rappresentano spesso un primo campanello d’allarme. Se non intercettati e trattati tempestivamente, possono evolvere in quadri clinici più complessi.
Finanziato da Fondazione Cariplo attraverso il bando "Attenta-mente 2022", ITINERARI ha una durata biennale (marzo 2023 – marzo 2025) e coinvolge una rete di partner pubblici e del terzo settore:
Obiettivo comune: creare percorsi di sensibilizzazione, diagnosi e intervento precoce nella scuola e sul territorio, formando al contempo operatori, insegnanti e studenti.
Entriamo nel dettaglio del progetto.
Il cuore del progetto è rappresentato dagli interventi nelle scuole superiori della città di Brescia, rivolti a 300 studenti tra i 16 e i 19 anni. I ragazzi partecipano a un ciclo di 4 incontri da 2 ore ciascuno, facilitati da psicologi, psichiatri ed educatori. L’approccio è dinamico, interattivo e basato su modelli validati come “Youth in mind” di Progetto Itaca e protocolli derivati dalla Dialectical Behavior Therapy per adolescenti (DBT-A).
L’obiettivo è promuovere competenze emotive, aumentare la consapevolezza sul disagio psicologico, rafforzare la capacità di chiedere aiuto e abbattere lo stigma.
Gli insegnanti e gli psicologi scolastici hanno un ruolo strategico nella prevenzione. Per questo, ITINERARI prevede anche percorsi formativi per 100 professionisti della scuola, articolati in 4 sessioni da 2 ore, con focus su:
La formazione integra anche strumenti operativi ispirati al programma "Ending the Silence" della NAMI (National Alliance on Mental Illness), già sperimentato a livello internazionale.
Un’azione specifica è dedicata a 50 adolescenti con sintomi compatibili con i DEC, selezionati in collaborazione con le scuole. Questi giovani partecipano a un intervento psicologico di gruppo articolato in 20 incontri settimanali, basato su un modello transdiagnostico che unisce:
Anche i genitori sono destinatari del progetto. Attraverso 3 incontri formativi, 100 caregiver vengono accompagnati a:
Il modello di riferimento è quello DBT-Family e il percorso si integra con il programma “Ending the Silence”. L’obiettivo è rafforzare il ruolo della famiglia come risorsa di cura e prevenzione, migliorando il benessere di tutto il nucleo.
Infine, ITINERARI guarda anche al futuro. Il progetto prevede moduli formativi universitari rivolti a studenti di Medicina, Psicologia e Riabilitazione Psichiatrica, e una serie di seminari pubblici, eventi scientifici e laboratori destinati a operatori, enti locali e cittadinanza.
Una vera e propria azione di advocacy, per portare il tema della salute mentale giovanile al centro del dibattito sociale, culturale e politico.
Tutti gli interventi sono sottoposti a valutazione sistematica, attraverso questionari standardizzati somministrati prima e dopo le attività (PHQ-9, GAD-7, DASS-21, BDI, DBT-A). I dati raccolti permetteranno di misurare l’impatto, identificare aree di miglioramento e validare i protocolli.
La raccolta dei dati avviene in forma pseudo-anonima, nel rispetto della privacy e dei più alti standard etici.
Il progetto ITINERARI rappresenta una proposta concreta e replicabile per costruire un sistema di prevenzione e cura integrata della salute mentale degli adolescenti, che parte dalla scuola ma coinvolge tutti gli attori della comunità educante. Una rete tra pari, professionisti, famiglie e istituzioni. Un modello che può essere esteso ad altri territori e contesti, in risposta a un bisogno urgente e trasversale.
Come sottolinea la dr.ssa Roberta Rossi: “La prevenzione è possibile solo se è condivisa. I ragazzi non vanno ‘curati’ da soli: serve una comunità che li accompagni a crescere”.
ITINERARI non è solo un progetto. È un percorso. Un modo diverso di guardare ai giovani: non come ‘problemi da risolvere’, ma come persone da ascoltare, proteggere e sostenere.
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