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La testimonianza di Maria sulla sua esperienza alla Scuola di Memoria dell'IRCCS Fatebenefratelli

In occasione della Settimana dell'Alzheimer di quest'anno, Maria ha deciso di condividere con noi la sua esperienza presso il Centro per la Memoria dell'IRCCS San Giovanni di Dio Fatebenefratelli a Brescia. La sua storia è un esempio commovente di resilienza e speranza, e ci ricorda quanto sia importante il supporto e la cura dedicata per chi affronta disturbi cognitivi.

In un momento in cui la consapevolezza e il sostegno per le persone affette da Alzheimer sono fondamentali, le parole di Maria ci invitano a riflettere sui valori di umanità e solidarietà che contraddistinguono l'approccio del Fatebenefratelli.

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IRCCS San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia e la ricerca sull'Alzheimer

L'IRCCS San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia, il luogo dove Maria ha trovato sostegno e speranza, è un centro di eccellenza nella cura e nella ricerca delle malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer. Qui, un team multidisciplinare composto da medici, psicologi, terapisti, ricercatori e infermieri lavora insieme per offrire cure personalizzate e programmi di riabilitazione cognitiva, come la "Scuola di Memoria" che ha aiutato Maria a ritrovare una qualità della vita.

La ricerca condotta presso l'istituto si focalizza su diagnosi precoce, sviluppo di biomarcatori e terapie innovative, con l'obiettivo di rallentare la progressione della malattia e migliorare il benessere dei pazienti. Questo approccio integrato riflette i valori di umanità, rispetto e dedizione che caratterizzano il Fatebenefratelli, come evidenziato dalla testimonianza di Maria, che ha trovato non solo cure mediche, ma anche un ambiente di empatia e comprensione.

 

La testimonianza di Maria

"Sono una donna di 75 anni e quello che sto per raccontare è la mia esperienza presso 'La Scuola di Memoria'... come la chiamo io," inizia Maria.

La sua storia ha un punto di svolta doloroso: "Con la morte repentina di mio marito, sentii un dolore immenso, ebbi vuoti di memoria ed episodi di disorientamento. Da quel momento, la mia memoria iniziò a vacillare, giocandomi brutti scherzi."

Maria descrive con parole semplici ma potenti il declino della sua memoria: "Questa memoria storica, che custodisce i ricordi del passato, aiuta a comprendere il presente e a protendersi sicuri verso il futuro… Ahimè, questo strumento meraviglioso, ricco di contenuti e ricordi, cominciava a 'scordarsi' dentro di me come le corde di una chitarra, perdendo di tono e di armonia."

Il timore di Maria di perdere il controllo della propria vita è palpabile: "Tutto ciò mi portò a una disperata paura di perdere di significato e di non essere più protagonista di me stessa."

Le conseguenze di questa condizione si estendono anche alle sue relazioni e alle sue emozioni: "I cambiamenti importanti, che questo disturbo porta, si ripercuotono anche nelle relazioni e sulle emozioni. La fragilità prende il sopravvento ed è causa di una sofferenza soggettiva, come la paura di non poter più trasmettere ed organizzare la propria vita."

Alla ricerca di una soluzione al suo malessere, Maria venne a conoscenza del Centro per la Memoria, il MAC, presso l'Ospedale San Giovanni di Dio Fatebenefratelli a Brescia.

"Presi informazioni e mi ci recai. Vi trovai persone animate dalla voglia di mettersi in gioco, sia tra gli Utenti che tra i Professionisti."

Maria ricorda con affetto il personale che ha incontrato: "Tutti sono speciali, pieni di umanità, gentilezza e disponibilità: medici, educatori, psicologi, infermieri, OSS e fisioterapisti. Tutti hanno grande esperienza ed operano in sinergia per creare percorsi di riabilitazione su misura."

Il programma del MAC si concentra sull'aiutare le persone a ritrovare una certa qualità della vita, anche quando la memoria comincia a fallire.

Maria racconta: "Alla Scuola di Memoria, le ore passano veloci, il coinvolgimento è stimolato dalla spinta a migliorare le abilità cognitive e lo stile di vita. Ci basta un sorriso, uno sguardo, per renderci consapevoli di quanto siamo fortunati ad affrontare insieme il bisogno senza vergognarci!"

Maria sottolinea l'importanza di non arrendersi mai: "Mai darsi per vinti, tutto si può risolvere, basta volerlo! A volte nella vita succede di 'perdersi', ma ci si può 'ritrovare' e questa risalita, seppur faticosa, è piena di gratitudine."

La storia di Maria è una testimonianza della forza e della resilienza che si possono trovare con il giusto supporto e le giuste risorse. Il suo percorso presso il Centro per la Memoria del Fatebenefratelli è un esempio di come un ambiente di cura amorevole e professionale possa fare la differenza nella vita delle persone.

Durante questa Settimana dell'Alzheimer, le sue parole sono un potente promemoria di quanto sia vitale non solo trattare, ma anche sostenere con empatia e comprensione.

I valori che guidano l'approccio del Fatebenefratelli — umanità, rispetto e dedizione al prossimo — sono evidenti nella qualità delle cure che Maria ha ricevuto. La sua esperienza ci incoraggia a riflettere sull'importanza della solidarietà e del sostegno nella gestione delle malattie neurodegenerative.

 

La Settimana dell'Alzheimer, e gli incontri organizzati nelle nostre strutture, è un'occasione per sensibilizzare e sostenere le persone che vivono con questa malattia. La testimonianza di Maria dimostra che, anche nei momenti più difficili, non siamo soli. Con il giusto supporto e l'amore degli altri, è possibile trovare forza e speranza per affrontare ogni giorno con dignità e coraggio. Al Fatebenefratelli, ogni giorno è un'opportunità per fare la differenza nella vita di chi è in difficoltà, attraverso un approccio basato su valori autentici di umanità e cura del prossimo.

 

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