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Vivere un mondo fiabesco: al Centro Sant'Ambrogio è possibile

Arte, letteratura, ambientazioni fiabesche: è solo una parte di ciò che ha caratterizzato il laboratorio di teatro di Arianna Scommegna per la comunità del Centro Sant'Ambrogio. Vestire panni diversi immedesimandosi in nuovi ruoli permette di scoprire sé stessi, accogliendo e accettando l'altro.

Il laboratorio di teatro è un momento prezioso per gli Ospiti del Centro: un'occasione unica per condividere un'esperienza divertente ed educativa con gli altri pazienti, supportati da un team professionale.

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Il laboratorio del Centro Sant'Ambrogio: ospitalità e condivisione

Laboratorio di Teatro Centro S. Ambrogio


Gli Ospiti del Centro Sant'Ambrogio hanno avuto la possibilità di partecipare a diversi laboratori educativi e creativi. Tra questi, è nato il laboratorio di teatro con Arianna Scommegna e il suo team di attori ed educatori.

Il progetto ha previsto un incontro a settimana per tre mesi, da giugno a settembre 2021. Basato sulle opere teatrali di Shakespeare ambientate nei boschi, ha trasformato il giardino del Centro in un mondo fiabesco.

Un mondo fatto di re, regine, saggi, elfi, fate e streghe. Personaggi della fantasia che sono allo stesso tempo molto concreti e vicini alla natura umana. Questo approccio creativo, fantasioso e bucolico ha permesso ai partecipanti di incanalare fisicamente energie e caratteristiche personali all'interno di forme teatrali codificate.



Ospitalità e accoglienza: la chiave per accettare il prossimo 

L’attrice Arianna Scommegna racconta il primo contatto con gli Ospiti: da subito il gruppo ha dimostrato forte accoglienza, sebbene si percepisse di fondo una sorta di diffidenza dovuta all'estraneità della loro presenza.

Per questo la sensibilità degli operatori ha avuto un ruolo fondamentale: si è cercato un approccio in grado di stabilire, in un tempo breve, una base di fiducia nella relazione. Il primo giorno ognuno ha raccontato qualcosa di sè, aprendosi nella relazione con l'altro.

Non sono mancate le difficoltà: nei primi incontri c'è stata una una reticenza soffusa da parte di alcuni operatori. Il dialogo è stato però la soluzione. Attraverso una riunione con tutto lo staff c'è stato un confronto aperto, che ha sciolto le paure e le resistenze.

Da quel momento si è instaurata piena sintonia: anche gli operatori da osservatori silenti sono diventati dei soggetti creativi con cui gli utenti si potevano interfacciare, tutti insieme.

 

Come creare un gruppo di successo? Condivisione e confronto

Laboratorio di Teatro Centro S. Ambrogio

Collaborazione, sinergia, impegno: la composizione delle scene è avvenuta accogliendo le proposte dei partecipanti. Ad esempio, alcuni Ospiti hanno espresso il desiderio di cantare: per questo sono state inserite nuove scene con brani musicali

Arianna Scommegna racconta della dedizione condivisa che ha caratterizzato i partecipanti: ognuno era cosciente di essere parte di un progetto e quindi di contribuire al successo del gruppo nel suo insieme.

Soprattutto cura dei particolari, dagli occhiali da sole che si metteva Nicolas al il trucco di alcune ragazze per interpretare le fate. Laura è arrivata a metà settembre, ma dopo tre incontri sapeva già la parte a memoria.

Condivisione e comprensione che sono emersi anche nei momenti più difficili. Michele spesso arrivava al laboratorio dicendo che era stanco e non ce la faceva a seguire.

L'importanza dei professionisti si vede anche in queste situazioni: comprendere l'altro, empatizzare e supportarlo. Per questo a Michele sono state permesse delle pause e poteva allontanarsi quando lo desiderava. Alla fine, poi, tornava sempre. Negli ultimi incontri era più sereno: non sentirsi obbligato gli trasmetteva la tranquillità di esserci e di tornare.

Un'esperienza che ha arricchito i partecipanti e ha fortificato la relazione tra operatori e utenti verso una maggiore trasparenza e fiducia reciproca.

 

 

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