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Lenti a contatto: il parere del Dott. Pasquale Troiano

11 dicembre 2019

Comode e pratiche: grazie a queste caratteristiche negli ultimi anni le lenti a contatto si sono sempre più diffuse. Essendo in grado di correggere molti difetti visivi, hanno cambiato la vita di milioni di persone, non più costrette a portare gli occhiali in situazioni poco confortevoli, come per fare sport o a lavoro.

Anche se migliorano la vista di chi le indossa, è bene farne un uso corretto e consapevole per evitare di danneggiare la salute dell’occhio. Il Dott. Pasquale Troiano, direttore U.O.C Oculistica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Erba e presidente del Comitato tecnico-scientifico SOI, ci ha spiegato tutto quello che c’è da sapere sulle lenti a contatto.

Continua a leggere per conoscere la Parola dell’Esperto.

 

L’importanza della visita medica specialistica

Dalla loro invenzione negli anni ’70 la qualità delle lenti a contatto è molto migliorata: i nuovi materiali sono confortevoli e i modelli attuali sono più morbidi e possiedono una più alta permeabilità all'ossigeno. Attualmente le lenti a contatto garantiscono un’ottima correzione in presenza di molti problemi: dalla miopia all’astigmatismo, dall’ipermetropia arrivando fino a migliorare parzialmente la presbiopia.

“È però bene ricordare che le lenti a contatto sono un mezzo protesico che produce modifiche molto rilevanti della superficie oculare. Per questa ragione, i portatori di lenti a contatto dovrebbero seguire alcune semplici regole per minimizzare i gravi rischi per gli occhi, collegati a un uso inappropriato di queste protesi", spiega il Dott. Troiano.

Non basta affidarsi a figure tecnico-commerciali che non hanno alcuna competenza sulla salute dell’apparato visivo. Il primo consiglio per chi vuole indossare le lenti a contatto è di sottoporsi a una visita presso un medico specialista in oculistica: l’obiettivo è di verificare se le caratteristiche sistemiche e locali dell'apparato visivo del paziente all'uso di lenti a contatto è compatibile con le necessità di correzione richieste.

“Sulla base di questi elementi - continua il Dott. Troiano - il medico oculista potrà indicare il tipo di lente a contatto più adatta, la metodica di manutenzione indicata e il tipo di utilizzo più idoneo”.

Lenti a contatto: uso notturno

È possibile indossare le lenti a contatto quando si dorme? Sì, ma solo in alcuni casi specifici.

"Oggi - prosegue l’esperto - è sempre più utilizzata l'ortocheratologia notturna, particolari lenti a contatto rigide che vengono applicate prima di dormire e vengono rimosse al risveglio. Durante l'uso notturno queste lenti modificano il profilo corneale correggendo transitoriamente la rifrazione patologica. La selezione dei pazienti per questo utilizzo non può ignorare né le condizioni di salute generale, se non si vuole incorrere in gravi patologie oculari, né il rilascio di un consenso informato da parte del paziente".

Se un soggetto ha la necessità di utilizzare lenti a contatto durante le ore del sonno, è assolutamente necessario inquadrare il paziente anche sul piano della salute generale. Quando le palpebre sono chiuse, infatti, il rifornimento di ossigeno alla superficie oculare è garantito dalla ricca rete vascolare della congiuntiva palpebrale superiore. I soggetti anemici, diabeti, fumatori hanno una concentrazione di ossigeno circolante molto ridotta e questo causa grave ipossia corneale – una patologia che può causare sanguinamento e disturbi della vista – se viene introdotta una lente a contatto durante il sonno.

La selezione dei pazienti per questo utilizzo non può ignorare né le condizioni di salute generale, se non si vuole incorrere in gravi patologie oculari, né il rilascio di un consenso informato da parte del paziente.

  

Lente morbida o lente rigida, questo è il problema

Ogni occhio è diverso e avere una grande varietà di lenti a contatto tra cui scegliere è sicuramente una questione da non sottovalutare: esistono due tipologie principali, quelle morbide e quelle rigide. Quindi, quale lente va scelta?

"La lente a contatto morbida è certamente preferibile nella stragrande maggioranza dei casi - risponde il Dott. Troiano - La lente rigida è riservata ai casi in cui la morbida per motivi tecnico-strutturali risulterebbe inadeguata: l'esempio classico è l'occhio con cheratocono evoluto, cioè una deformazione della cornea tale da non poter essere corretta da una lente morbida”.

Le tipologie di lenti morbide si differenziano poi per la durata: possono, infatti, essere a ricambio giornaliero, settimanale, quindicinale, mensile e trimestrale. È sconsigliato utilizzare lenti a contatto con ricambio superiore a 3 mesi e ancora più sconsigliato è prolungare l'utilizzo delle stesse lenti a contatto oltre il tempo per cui sono indicate. Le lenti morbide, a lungo andare, diventano un covo di germi, per quanto sia accurata la manutenzione fatta. Più rapido è il ricambio più sicura è la lente.

 

I bambini e le lenti a contatto: consigli e precauzioni

Per la loro versatilità e facilità d’uso, oggi sempre più bambini utilizzano le lenti a contatto. Grazie agli ultimi materiali e modelli presenti in commercio è addirittura possibile migliorare alcuni difetti visivi.

"In contattologia morbida si affacciano soluzioni per il controllo della progressione della miopia - evidenzia il Dott. Troiano - Si tratta di lenti a contatto monouso da applicare in soggetti in età pediatrica. Questo tipo di lenti a contatto, soprattutto se applicate precocemente, tra gli 8 e i 12 anni, e utilizzate per 15 ore al giorno per almeno 6 giorni a settimana, riducono significativamente la progressione della miopia e l'allungamento del bulbo oculare rispetto agli occhiali per lontano”.

È molto pericoloso il pisolino con le lenti a contatto applicate. Prima di dormire, anche se per poco tempo, è assolutamente necessario rimuovere le lenti a contatto. Infine, una norma che può sembrare di buon senso, ma che viene spesso disattesa: quando si avverte un qualsiasi disturbo agli occhi, bisogna evitare d'indossare le lenti. È esperienza comune per gli oculisti visitare pazienti che si presentano in ambulatorio con gli occhi in pessimo stato, ma con le lenti indossate.

Sono necessari, quindi, degli accorgimenti: trattandosi di bambini e di un uso notevole delle lenti a contatto è assolutamente raccomandata e necessaria una valutazione medica oculistica globale dell'apparato visivo e il rilascio del consenso informato a questo trattamento. 

 

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