L’autunno regala spesso giornate di sole inattese, perfette per immergersi nella natura e ritrovare un senso di pace. È stato così anche per Giovanna, Paola, Alessandro, Vincenzo e Jessica, OSS e tecnici della riabilitazione psichiatrica delle Comunità Protette dell’Area Psichiatrica dell’Età Adulta Avanzata ed Anziana del Centro Sant’Ambrogio Fatebenefratelli, che hanno partecipato a una particolare giornata di formazione sotto la guida del dottor Celeste Baia, Coordinatore del reparto Santa Marta del Centro Sant'Ambrogio e socio della Lega Navale Italiana, sezione Bovisio Masciago.
Questa iniziativa nasce con un obiettivo: offrire agli ospiti delle comunità – persone con disturbi psichiatrici cronici spesso segnate dalla solitudine – un’esperienza di connessione con sé stessi e con il mondo attraverso il lago e la vela.
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“Navigare ti riporta all’essenziale: all’acqua, al vento, alla terra e al cielo. L’acqua è la fonte, nasciamo nell’acqua; c’è nel contatto con l’acqua, nel navigare, un ritorno alla materia, alla concretezza, che ci dà serenità, una pace che resta anche dopo essere scesi a terra. Per i nostri ragazzi, credo che questa possa essere una vera boccata d’ossigeno, una rottura rispetto alla quotidianità e all’asetticità del contesto urbano”
Questa frase di Giovanna, tecnico della riabilitazione psichiatrica in una delle Comunità protagoniste di questa iniziativa, racchiude un po’ la visione che ha guidato il dottor Celeste Baia nell’organizzazione di questa attività.
Durante la giornata di formazione, gli operatori hanno avuto modo di salire sulla barca, indossare i giubbotti di salvataggio e scoprire il funzionamento delle vele e del timone. Ogni partecipante ha avuto un ruolo: chi si è messo al timone, chi ha seguito le indicazioni per manovrare la vela, chi ha osservato i movimenti per coglierne i meccanismi.
“È stato un momento di crescita per tutti,” racconta Vincenzo, OSS; “C’era chi aveva già esperienza e chi, come me, non era mai salito su una barca a vela. Ma tutti ci siamo sentiti parte attiva. Questo senso di partecipazione sarà fondamentale quando accompagneremo i ragazzi. L’ospite cerca sempre nel nostro sguardo sicurezza e serenità. Per me sapere come funziona una barca a vela, banalmente distinguere quale sia la poppa e quale la prua, sapere come comunicare con gli altri accompagnatori, mi permetterà di trasmettere quella sicurezza e di far sentire i ragazzi a loro agio così che si possano godere questa esperienza meravigliosa.”
La barca, con i suoi spazi limitati ma accoglienti, con la necessità di essere condotta da un team che comunica, diventa il luogo ideale per favorire la socialità e abbattere barriere invisibili. Per chi vive una quotidianità spesso scandita dagli stessi ritmi o dall’isolamento, questa esperienza rappresenta un’opportunità di apertura.
“L’acqua spazza via le ansie,” riflette Paola. “Non pensavo di potermi mai trovare a mio agio su una barca, avendo sempre avuto paura del lago. Ma una volta partiti, tutto cambia. Ti concentri sui movimenti, sui suoni, e ti lasci andare. È qualcosa che voglio trasmettere ai nostri ospiti: all’inizio è normale essere spaventati da qualcosa di diverso, che non abbiamo mai fatto, ma dopo i primi tentennamenti iniziali puoi scoprire un mondo nuovo e innamorarti di qualcosa che prima nemmeno conoscevi”.
Le uscite in barca a vela, previste per la primavera/estate 2025, coinvolgeranno piccoli gruppi di ospiti, alternando la navigazione a rilassanti passeggiate nel centro di Mandello Lario. L’obiettivo non è solo regalare una giornata speciale, ma contribuire a un benessere duraturo.
“La bellezza del lago e il senso di libertà che si prova al largo sono esperienze che trasformano,” sottolinea Vincenzo. “Per chi, come i nostri ospiti, è abituato a spazi chiusi o a una routine ripetitiva, questo sarà un cambiamento. Poter vedere il mondo da una nuova prospettiva sarà qualcosa che porteranno con sé per molto tempo”.
Il dottor Baia si dice soddisfatto della formazione: “Gli operatori hanno dimostrato entusiasmo e spirito di squadra. Ora siamo pronti a condividere questa esperienza con i nostri ospiti, adattandola alle loro esigenze. La vela non è solo sport, è connessione, inclusione, scoperta. E questo è ciò che vogliamo offrire.”
Ogni giorno, nelle strutture, continuiamo la missione dei Fatebenefratelli. Il laboratorio di ballo, il progetto Code Allegre e l’iniziativa "Barca a vela" sono esempi di come l’umanità e la cura possano intrecciarsi per creare qualcosa di straordinario.
Questi percorsi non sono semplici attività ricreative: sono occasioni per ritrovare fiducia, serenità e senso di appartenenza.
Questo Natale, puoi essere parte di queste storie di cambiamento. Sostenendo progetti come il Laboratorio di Ballo, Code Allegre o la Giornata in barca a vela, darai un contributo tangibile per garantire a chi vive nelle nostre comunità momenti di gioia e spensieratezza.
Dona ora e porta un sorriso o un momento di affetto nella vita di chi ne ha bisogno.
Ricordati di indicare come progetto le "Aree di cura".
Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.
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