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Salute mentale e Ricerca: la parola ai Professionisti dell'IRCCS

Il 13 ottobre si svolgerà a Brescia, presso l’Auditorium del Collegio Universitario Luigi Lucchini, un evento aperto a professionisti e alla Cittadinanza finalizzato a presentare alcune attività di ricerca e clinica svolte presso l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio di Brescia, che puntano sempre più a soddisfare i bisogni dei pazienti e della popolazione.

Abbiamo intervistato i nostri Ricercatori per avere la loro opinione scientifica in merito. Ti piacerebbe sapere di più sulla Ricerca del nostro IRCCS? Visita la pagina dedicata!

 

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I temi trattati all'evento in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale

"L’attività di assistenza e cura è un pilastro portante dell’Istituto e durante questo evento verranno discussi i servizi da tempo esistenti e quelli più recentemente attivati all’interno dell’Istituto, e il grado di fruizione da parte dei singoli cittadini- dichiara il Dottor Tura, Responsabile dell’Area di Psichiatria per l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio. 

"Verrà inoltre posta l’attenzione su azioni in grado di promuovere l’adesione alle cure e la personalizzazione della terapia, e azioni indirizzate a forme di disagio psichico emergenti e richiedenti specificità di intervento."

"Questo in un contesto in cui l’IRCCS non solo deve ma vuole operare con costante riferimento a due precise interlocuzioni: il singolo cittadino da un lato e dall’altro la rete di servizi territoriali a disposizione dello stesso (Dipartimento di Salute Mentale, Medici di medicina generale, servizi sociali, Università)." spiega il Dottor Tura.

"L’IRCCS, inoltre, nel contesto di medicina di precisione, sta implementando percorsi mirati di diagnosi e cura, altamente specialistici, rivolti a popolazioni specifiche.

L’evento del 13 ottobre discuterà questi aspetti e molti altri, mettendo in luce l’attività di ricerca dell’IRCCS e i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, sia in termini di temi di ricerca che di applicazione di metodologie innovative al servizio della cittadinanza.

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Gli interventi che seguiranno, a partire da quello della Dottoressa Roberta Rossi, illustreranno alcuni dei progetti attivi presso l’Istituto mirati ad implementare programmi di ricerca, percorsi valutativi, diagnostici e clinico-riabilitativi mediante lo sviluppo di programmi personalizzati di salute mentale.

 

Il Disturbo Borderline di Personalità: la parola alla Dottoressa Roberta Rossi

Il Disturbo Borderline di Personalità rappresenta un problema psichiatrico importante data l’elevata richiesta di prestazioni assistenziali (ricoveri in reparti psichiatrici, utilizzo dei servizi di pronto soccorso) e la propensione a comportamenti di tipo impulsivo, con un alto carico sia emotivo, per chi ne soffre e per le famiglie, sia in termini di costi (diretti e indiretti).

"Dal 2006, il nostro Istituto è impegnato sul tema del Disturbo Borderline di Personalità, con progetti di ricerca traslazionale che pongono particolare attenzione alla ricaduta clinica" commenta la Dott.ssa Roberta Rossi, Responsabile dell’Unità di Psichiatria dell’Istituto.

"A fianco di studi che integrano le diverse expertise dell’Istituto e volti a mettere in luce i correlati biologici del disturbo, negli anni sono stati promossi studi per valutare l’efficacia di alcuni interventi di psicoterapia."

"Tra questi, è stato condotto un importante studio, tra i pochi al mondo, randomizzato controllato che ha valutato gli effetti della Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) sia su outcomes clinici che biologici."

"Lo studio ha permesso di valutare l’efficacia della TMI per il Disturbo Borderline di Personalità sia nella riduzione della sintomatologia clinica che nella rimodulazione di quello che è considerato il marker biologico per eccellenza del Disturbo, ovvero l’attivazione dell’amigdala, rendendo di fatto la TMI una valida opzione terapeutica soprattutto per quei casi, ovvero la maggior parte, che presentano una comorbilità con altri disturbi di personalità." dettaglia la Dottoressa Rossi.

"L’esperienza maturata all’interno della ricerca ha permesso di strutturare un percorso diagnostico terapeutico strutturato, in parte erogato all’interno di protocolli di ricerca e in parte in convenzione con il SSN (solvenza calmierata)."

La Dott.ssa Rossi ci parla anche di un altro tema centrale che ha permesso all’Istituto di essere promotore di un’importante azione all’interno di un progetto europeo che riguarda la formazione e l’implementazione di percorsi di cura evidence-based per pazienti con disturbo borderline di personalità afferenti ai DSMD della Regione Lombardia.

"Nell’ambito del progetto IMPLEMENTAL, infatti – dichiara la Dott.ssa Rossi - verranno formati 260 professionisti afferenti a 23 DSM della Regione Lombardia che parteciperanno a 6 moduli formativi, per un totale di 56 ore di formazione, tenuti da personale dell’IRCCS." ci spiega la Dottoressa.

"Il progetto prevede che, a seguito della formazione, le equipe partecipanti implementino nel proprio territorio i programmi appresi, rendendo quindi disponibili per i pazienti con Disturbo Borderline di Personalità percorsi di cura, ad oggi, difficilmente disponibili.".

 

La farmocogenetica: la parola al Professor Gennarelli e alla Professoressa Minelli

Il Prof. Massimo Gennarelli, responsabile dell’Unità di Genetica dell’IRCCS, insieme alla Prof. Alessandra Minelli, ci introduce alla Farmacogenetica, tool innovativo per implementare la risposta ai trattamenti farmacologici.

"È noto che la maggior parte dei disturbi psichiatrici presenta caratteristiche eterogenee che comportano un’alta variabilità nell’efficacia di trattamenti. In questo contesto, fondamentale è la ricerca e la successiva applicazione nella pratica clinica, di marcatori clinici e biologici in grado di predire la risposta al trattamento" commenta il Prof. Gennarelli.

"Al momento, nonostante i numerosi dati provenienti dalla ricerca che suggeriscono come diversi marcatori misurabili nel sangue siano in grado di predire la risposta al trattamento farmacologico, ancora troppo pochi sono i centri clinici che utilizzano tali marcatori biologici nella pratica clinica."

"I questi ultimi anni, l’IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio in collaborazione con l’ASST Spedali Civili di Brescia, stanno conducendo uno studio finanziato dal Ministero della Salute, finalizzato a migliorare la risposta al trattamento nella depressione attraverso l’utilizzo di test di farmacogenetica, e applicandolo i dati ottenuti direttamente nella pratica clinica, fornendo una guida al clinico per la scelta del trattamento farmacologico." spiega il Prof. Gennarelli.

 

Depressione in gravidanza: la parola alla Dottoressa Cattaneo

La Dr.ssa Annamaria Cattaneo, Responsabile dell’Unità di Psichiatria Biologica dell’IRCCS ci introduce ad un altro argomento molto importante: la depressione in gravidanza.

"La depressione è una delle più comuni complicanze della gravidanza, la cui incidenza è aumentata in modo significativo dopo la pandemia COVID-19, tuttavia viene spesso sottovalutata comportando importanti conseguenze negative non solo per la mamma ma anche per il bambino" dichiara la Dr.ssa Cattaneo.

"Inoltre, risulta sempre più fondamentale identificare precocemente le donne ad alto rischio di sviluppare depressione in gravidanza e assicurarsi che ricevano un adeguato supporto. Il miglioramento della salute fisica e mentale di queste madri porterebbe infatti anche ad un beneficio per i loro figli."

"In questo contesto, l’Istituto è Coordinatore del progetto PRESeNT (Finanziato da Regione Lombardia, Progetto FRRB) che si prefigge di implementare le conoscenze sui meccanismi biologici associati a tale condizione in gravidanza, ma anche di valutare il ruolo sia di terapie farmacologiche e non farmacologiche." illustra la Dottoressa Cattaneo.

"PRESeNT si prefigge inoltre di sviluppare un'App dedicata a donne in gravidanza e finalizzata al monitoraggio della salute mentale delle donne e di identificare prontamente eventuali cambiamenti nella sintomatologia permettendo quindi anche un pronto e adeguato intervento." conclude.

 

Depressione e farmacologia: la parola al Professore Riva

Il Prof Marco Andrea Riva, farmacologo, continua a parlare di Depressione, focalizzandosi tuttavia su un altro aspetto: la farmacologia.

"Il trattamento farmacologico della depressione maggiore resta una sfida ancora aperta, nel tentativo di sviluppare molecole dotate di migliore efficacia e sicurezza, rispetto ai farmaci disponibili" commenta il Professore.

"Recentemente hanno visto la luce molecole innovative sia per il loro meccanismo d’azione come pure per le loro caratteristiche di impiego. Tra questi la ketamina e il suo derivato esketamina che si differenziano radicalmente da tutti i farmaci antidepressivi in commercio in quanto agiscono su altri sistemi e, soprattutto, mostrano un’azione antidepressiva dopo una singola somministrazione."

"Un’altra molecola è il brexanolone, ed il suo derivato zuranolone, due neurosteroidi che sono stati recentemente approvati negli Stati uniti per il trattamento della depressione post-partum." ci aggiorna. 

"Un altro aspetto di grande rilevanza è rappresentato dalla capacità dei farmaci di migliorare specifici domini psicopatologici, come anedonia, motivazione, ridotta socialità e cognitività."

"A tal riguardo gli studi sperimentali stanno cercando di caratterizzare i meccanismi biologici ed i circuiti cerebrali che contribuiscono a tali alterazioni e che potrebbero essere modulati dall’intervento terapeutico, in un’ottica di un approccio mirato a migliorare specifiche componenti associate alla depressione che contribuiscono in modo significativo alla qualità della vita dei pazienti.

 

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