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Il discorso del Superiore per la Solennità del Patrocinio della B.V. Maria

Roma, 18.11.2023
Prot. N. PG058/2023

 

Solennità_patrocinio_bv_maria_2023Cari Confratelli, Collaboratori e membri della Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio,

in occasione della Solennità del Patrocinio della Beata Vergine Maria, Patrona della nostra Famiglia Ospedaliera di San Giovanni di Dio, che celebreremo il prossimo 18 novembre, terzo sabato del mese, desidero inviarvi i miei auguri e invitarvi a celebrare la festa di Nostra Madre con devozione e gioia. 

Uno dei beni più preziosi del momento è la pace. I conflitti armati stanno purtroppo aumentando pericolosamente nel mondo, anche se in modi e con volti diversi. Papa Francesco, già all'inizio del suo pontificato, ha parlato del pericolo di una terza guerra mondiale (BBC News World 13.09.2014 e poi molte altre volte), a causa del numero crescente di conflitti armati con caratteristiche e forme nuove, dovute principalmente alla globalizzazione, alle reti sociali e ai media. Oggi si parla addirittura di guerre televisive. Ne conosciamo le conseguenze: morte di molti esseri umani, sfollati, fame e miseria ecc.

Nel nostro Ordine c'è sempre stata molta devozione alla Vergine Maria sotto il titolo Nostra Signora della Pace. Infatti, diverse Province e Case sono state intitolate a Nostra Signora della Pace fino a tempi molto recenti (la foto allegata è della nostra Casa di Cordoba, in Spagna).

Il nostro mondo ha sempre convissuto con conflitti armati e guerre, in varie forme. Molte volte l’umanità si è promessa di non dichiarare mai più guerra, ma noi esseri umani tendiamo a ripetere i grandi errori sin dall'inizio del mondo e la pace viene spesso spezzata in mille pezzi.

È sicuramente anche per questo motivo che nel nostro Ordine la pace è sempre stata una preghiera e una supplica al Signore, attraverso la nostra Madre: "Donaci la pace", che oggi vi esorto a chiedere con forza al Signore per il mondo, impegnandoci allo stesso tempo a costruirla. È la pace che il Signore ci dona ogni giorno nell'Eucaristia, affinché possiamo viverla e trasmetterla agli altri.

Nostra Madre della Pace non solo intercede per noi in questo intento, ma ci aiuta anche ad essere creatori di pace nell'ambiente in cui viviamo. Come è logico, i conflitti armati, le guerre, più o meno aperti e più o meno riportati dai media, interessano anche diverse nostre Case e Comunità in varie parti del mondo. A questo proposito, vorrei ricordare i luoghi in cui l'Ordine è presente dove la situazione è maggiormente minacciata da conflitti armati e terrorismo.

In Africa ci sono due Centri in mezzo a conflitti: Batibo in Camerun e Porga in Benin, al confine con il Burkina Faso. In entrambi i luoghi i nostri confratelli hanno voluto rimanere perché sono praticamente l'unica risorsa sanitaria. Ma entrambe le Case sono al centro di conflitti. Un po' più lontani, ma anche relativamente vicini, sono il Centro di Tanguièta in Benin, non lontano da Porga, e il Centro di Nampula in Mozambico. Quest'ultimo, ad oggi, è più lontano dal conflitto che è in atto più a nord nel Paese, ma attenzione, le cose potrebbero cambiare da un momento all’altro.

In Europa abbiamo la guerra della Russia contro l'Ucraina, in corso da febbraio 2022, e ne è coinvolta la nostra Comunità che vive nella città di Drohobycz. Il conflitto si sta trascinando. Per il momento i Confratelli stanno bene e stanno svolgendo un grande lavoro umanitario e di evangelizzazione con l'aiuto della Provincia Polacca e di tutto l'Ordine.

Infine, l'ultimo conflitto armato esploso è la guerra in Israele, che si ripresenta di tanto in tanto, anche se questa volta si presenta molto dura, sproporzionata e atroce, da tutte le parti, come sempre accade in una guerra. Ad oggi il conflitto non ha ancora raggiunto Nazareth, dove l'Ordine ha un ospedale e una comunità di Confratelli, una comunità di Suore e un buon numero di Collaboratori.

Speriamo che non ci arrivi mai. In ogni caso, la prima cosa che il Superiore ha fatto è stata quella di riunire tutti i presenti nel Centro e dire loro che i Confratelli non li avrebbero abbandonati e avrebbero continuato a stare con loro. Quello che il Priore ha detto nell’occasione a Nazareth è identico a quello che tanti altri Confratelli hanno detto in simili situazioni, anche quelli che hanno il conflitto "in casa". Vogliamo restare! Non possiamo abbandonare i nostri malati, i nostri collaboratori, la gente, perché è proprio ora che abbiano più bisogno di noi. Che esempio, che commovente testimonianza di ospitalità! Questi Confratelli sono l'umile orgoglio del nostro Ordine.

Quest'anno, nella Solennità del Patrocinio di Nostra Madre, vi invito a pregare il Signore su intercessione di Nostra Signora della Pace, affinché la pace arrivi nel mondo, in ogni angolo della terra.

Preghiamo per i nostri Confratelli e per tutta la Famiglia di San Giovanni di Dio, che vivono in mezzo a conflitti, affinché la Regina della Pace li accompagni sempre e li aiuti a mantenere viva la fede e la forza. Resistere in queste condizioni è "essere veri campioni", ed è possibile solo grazie a un dono speciale del Signore, che chiediamo alla Madonna di concedere loro ogni giorno affinché possano continuare a testimoniare l'ospitalità che San Giovanni di Dio ha vissuto e ispirato in noi, l'ospitalità per la quale molti confratelli e collaboratori hanno dato la vita.

A nome mio e della Curia Generale, auguro a tutti voi una felice celebrazione della Solennità della Madonna del Patrocinio chiedendole il dono della pace per il mondo, per i Confratelli e per tutta la Famiglia di San Giovanni di Dio, soprattutto là dove le armi e il terrorismo non permettono di vedere la luce della pace e dell'amore.

Con un abbraccio fraterno

firma

Fra Jesús Etayo
Superiore Generale

 

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