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Vaccino anti Covid-19: tutto quello che c'è da sapere

19 gennaio 2021

Il vaccino anti Covid-19 rappresenta ad oggi un'arma efficace per affrontare e sconfiggere definitivamente la pandemia, tuttora in corso. Per evitare allarmismi e disinformazione è fondamentale conoscerlo e dissipare i principali dubbi relativi alla vaccinazione.  

Leggi tutte le domande che probabilmente ti sarai fatto e approfondiscile con le risposte fornite dall'AIFA, l'Agenzia Italiana del Farmaco, e dal Ministero della Salute.

 

Il vaccino anti Covid-19: che cos’è e come viene somministrato?

Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è un vaccino destinato a prevenire la malattia da Coronavirus nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARS- CoV-2, il virus responsabile di COVID-19: il vaccino non contiene il virus vero e proprio, ma unicamente l’informazione genetica, e non può quindi provocare la malattia.

Per la somministrazione il vaccino prevede due iniezioni, solitamente nel muscolo della parte superiore del braccio, a distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.

Ma come agisce il vaccino? Utilizzando una proteina, denominata Spike, i virus SARS-CoV-2 infettano le persone: tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca questa proteina e quindi impedisce l’infezione delle cellule. Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è fatto con molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le istruzioni affinché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike, stimolando così il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici.

 

Come è stata condotta la sperimentazione?

Per il vaccino Pfizer è stato condotto uno studio clinico di ampia portata, che ne ha evidenziato l’efficacia nella prevenzione di Covid-19 nei soggetti a partire dai 16 anni. Le ricerche sono avvenute in sei differenti paesi, coinvolgendo oltre 44.000 persone.

Solo la metà dei partecipanti allo studio clinico hanno ricevuto il vaccino, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo, ovvero un prodotto identico al vaccino, ma non attivo. Le evidenze hanno mostrato che il numero di casi sintomatici di Covid-19 si è ridotto del 95% nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 avevano sintomi di Covid-19) rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo (162 casi su 18.325 avevano sintomi di Covid-19).

Seppur la sperimentazione dei vaccini anti Covid-19 è durata pochi mesi rispetto alle tempistiche abituali, il numero dei partecipanti è stato significativamente più elevato. Questo è stato un elemento chiave che ha permesso di realizzare uno studio di grandi dimensioni, dimostrandone così l’efficacia e la sicurezza.

Nessuna delle regolari fasi di verifica del vaccino è stata tralasciata: la velocità della sperimentazione è dovuta anche alle ricerche prodotte negli anni precedenti relative ai vaccini a RNA e alle ingenti risorse economiche e umane messe a disposizione.

 

Vaccino anti Covid-19: efficacia, protezione e reazioni avverse

I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono evitare al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie.

La protezione non è efficace subito dopo l’iniezione, ma dopo una settimana dalla seconda dose. La durata della protezione non è ancora definita con certezza, ma le conoscenze sugli altri tipi di coronavirus indicano che dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.

In merito alla trasmissione del virus a persone già vaccinate, dato che non sono ancora disponibili chiare evidenze, è necessario che i vaccinati e i soggetti in contatto con loro continuino ad adottare le misure di protezione.

Le reazioni avverse osservate più frequentemente sono state in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione. Le principali sono state:

  • dolore e gonfiore nel sito di iniezione;
  • stanchezza;
  • mal di testa;
  • dolore ai muscoli e alle articolazioni;
  • brividi e febbre.

Nel caso di sviluppo di qualche reazione alla somministrazione del vaccino si può segnalare al proprio medico di medicina generale o all’ASL di appartenenza.

 

Quali sono le possibili controindicazioni in particolari casistiche?

Le persone con gravi allergie dovranno consultarsi col proprio medico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Come per tutti i vaccini, anche questo dovrà essere somministrato sotto stretta supervisione medica. Seppur siano stati pochissimi i casi di grave reazione allergica, nel caso essa si presenti non dovranno ricevere una seconda dose.

Inoltre, il vaccino non è controindicato e non esclude le donne in gravidanza: in generale, la vaccinazione durante la gravidanza e l’allattamento dovrebbe essere stabilita in seguito ad un consulto con un operatore sanitario, considerandone rischi e benefici.

Le persone con malattie croniche, diabete, tumori e malattie cardiovascolari sono i soggetti più a rischio e sono proprio quelli che necessitano di avere priorità per la vaccinazione. Mentre il vaccino è controindicato per i bambini, per cui un’apposita vaccinazione verrà sperimentata successivamente.

Per i soggetti sottoposti ad un trattamento anticoagulante la vaccinazione, così come per tutte le tipologie di iniezione, è sconsigliata e va attentamente valutata per evitare il rischio di emorragie. È consigliato invece per tutte le persone che hanno effettuato il vaccino antinfluenzale attendere un paio di settimane prima di procedere con la vaccinazione anti Covid-19.

È solitamente previsto il rilascio di una certificazione di avvenuta vaccinazione: la Commissione Europea e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) stanno al momento valutando una proposta di certificato internazionale digitale.

Ricordiamo che dal 31 dicembre 2020 il Ministero della Salute ha attivato una dashboard dove sono raccolti i dati e le statistiche relativi alla somministrazione dei vaccini su tutto il territorio nazionale.

 

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