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Value Based Healthcare: accoglienza e qualità nella cura del paziente

Cosa vuol dire qualità della sanità nel 2019? Cos'è la Value Based Healthcare? Con questo termine si indica un processo di miglioramento continuo che mette al centro del percorso di cura la figura fondamentale della dinamica ospedaliera: il paziente

Nel 2019, il medico non si limita più infatti a dispensare le sue competenze e la sua esperienza, ma è chiamato ad articolare una rete multidimensionale di cure che mette al centro il paziente e la sua partecipazione attiva. Per approfondire come è cambiato oggi il ruolo del paziente, in particolare nella relazione con il proprio medico, leggi il seguente articolo "Patient Empowerment: il cambiamento del rapporto medico-paziente"

 

Cosa significa qualità della sanità e dei processi di cura?

 
Nelle prestazioni sanitarie tradizionali i concetti di valore e qualità erano spesso legati al giudizio su aspetti tecnici, strutturali, organizzativi o di gestione. 
 
La Value Based Healthcare, invece, integra in questa definizione qualcosa che finora era stato trascurato: la prospettiva del paziente. Si chiede dunque accoglienza totale e umanizzazione delle cure: la relazione tra operatori sanitari e degenti diventa uno scambio reciproco basato su rispetto e coinvolgimento. 
 
Ecco dunque perché occorre parlare di medicina multidimensionale: la prestazione medica è solo una parte del valore dell'offerta sanitaria, che non può prescindere dalla qualità dell'esperienza del paziente. Questo significa anche conferire al degente una capacità decisionale attiva nello scegliere, tra varie opzioni di cura, quelle che si adattino meglio alle sue esigenze.
Possiamo definire quindi la qualità delle cure come la capacità di soddisfare i bisogni del paziente, secondo le conoscenze professionali più avanzate del momento, in funzione delle risorse disponibili.
 
 
 

Perché è importante organizzare il sistema sanitario attorno ai bisogni dei pazienti?

 
Riorganizzare qualcosa di complesso e frammentato come il Sistema Sanitario Nazionale attorno alle esigenze dei pazienti potrebbe sembrare una sfida troppo impegnativa. Si tratta invece della soluzione in assoluto migliore per quanto riguarda il superamento della maggior parte delle sue problematiche. 
 
Un sistema sanitario totalmente incentrato sul paziente riesce infatti a colmare le lacune comunicative e organizzative tipiche di una struttura fortemente articolata e complessa. Rendere più umana e accogliente l'esperienza del paziente rende inoltre possibile un tipo di cura integrale, in cui all'attenzione dei professionisti non è solo il malessere fisico, ma anche quello psicologico, sociale e spirituale. 
 
 
 

Quali sono i sei step previsti dal modello Value Based Healthcare?

 
Come si struttura dunque la Value Based Healthcare in relazione a quanto abbiamo detto? Il modello, ideato da Michael Porter nel 2010, si basa su una Value agenda di sei punti chiave, ovvero una strategia necessaria a costruire una sanità basata sul valore. 
 
1. Il primo punto corrisponde all'organizzazione di Integrated Practice Unit (IPUs), ovvero reparti in cui equipe multidisciplinari di professionisti si occupano dell'intero ciclo di cura del paziente e delle eventuali complicanze connesse alla sua condizione. Si passa dunque da una prospettiva specialistica, molto rigida e settoriale ad un modello totalmente incentrato sul paziente e sulle sue esigenze
 
2. Il secondo suggerimento è quello di misurare esiti e costi di ciascun paziente, ovvero analizzare il rapporto tra eventuali miglioramenti dello stato di salute ed i costi sostenuti durante il ciclo di cura. L'obiettivo non è soltanto quello di ottimizzare le spese e di eliminare inefficienze e lentezze, ma quello di migliorare continuamente le possibilità di cura e l'esperienza del paziente
 
3. Il terzo riguarda il finanziamento dei cicli di cura, che sposta il modello verso sistemi di pagamento che incentivano la riduzione dei costi ed il miglioramento delle condizioni di salute. Spese quindi più organizzate ed oculate per rendere l'esito della degenza migliore possibile: si parla di valutare una serie di rimborsi per cicli di cura di condizioni acute, oppure che coprano un periodo definito di tempo per disturbi cronici, o ancora per attuare strategie di prevenzione. Non un pagamento che copra la singola prestazione, ma che riguardi tutto il ciclo di trattamento.
 
4. Un altro importante "consiglio" riguarda l'integrazione fisica delle sedi della cura, con l'obiettivo di renderne efficiente la somministrazione. Sedi diverse per esigenze differenziate possono infatti spesso portare a cure frammentate o duplicate, che danneggiano l'interessato.
 

5. Questo punto, collegato a quello precedente, si riferisce all'obiettivo di espandere l'area di pertinenza geografica, ovvero garantire al malato un sistema di assistenza che prescinde dall'articolazione locale. In altre parole, i centri di eccellenza dovrebbero occuparsi anche di pazienti molto distanti grazie ad ampie Integrated Patient Unit.

6. Per assicurare il pieno funzionamento di una struttura così complessa, si rende assolutamente necessario l'ultimo punto: sviluppare una piattaforma informativa adeguata di supporto, in grado di seguire il paziente lungo l'intero ciclo di cura e di coordinare le azioni del team interdisciplinare.

 

Una riflessione conclusiva: scegliere la Value Based Healthcare

È innegabile dunque che la Value Based Healthcare rappresenti uno strumento chiave per realizzare l'obiettivo di umanizzazione delle cure. Il paziente diventa così completamente protagonista del processo di guarigione e degenza. 

Il cambiamento culturale è però solo un primo importante passo: quando si allineeranno visioni, abilità professionali, incentivi, risorse e strategie di tutti gli enti e le figure professionali coinvolte, sarà possibile abbracciare la Value Based Healthcare. 

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