La bronchiolite è una patologia caratterizzata da parziale occlusione dei piccoli bronchi e conseguente insufficienza respiratoria. Colpisce i bambini al di sotto dei 12 mesi di età anche se possono esservi alcuni casi fino ai 2-3 anni di età. La bronchiolite è causata da diversi virus (Virus respiratorio sinciziale (RSV), rinovirus, metapneumovirus, para influenzae virus). Il RSV è responsabile di oltre il 70% dei casi e, in genere, dei casi più gravi.
L'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli ha come missione il supporto integrale alla Persona, offrendo Ospitalità e Professionalità ai propri Pazienti. In questo articolo il Dottor Focarile, Primario di Pediatria dell'Ospedale Sacra Famiglia, ci parla della bronchiolite: cos'è e come si cura.
Dopo 1-2 giorni in cui il bambino è meno attivo del solito e presenta modesti disturbi respiratori (rinite, qualche colpo di tosse) l’appetito si riduce, la tosse e la rinite si fanno più intensi.
Nella maggior parte dei bambini i sintomi si limitano a questi elencati sopra, mentre in una percentuale del 10-15% circa i disturbi respiratori possono peggiorare, anche rapidamente e l’appetito ridursi in maniera marcata.
Dopo una fase di 3-4 giorni di peggioramento segue una fase di graduale miglioramento che può durare anche 10 giorni o più.
Lunghe pause respiratorie (apnea) possono essere una complicanza dell’infezione da VRS anche senza un quadro evidente di bronchiolite. I lattanti al di sotto dei 3 mesi sono più a rischio e possono deteriorare rapidamente. La scarsa reattività o la sonnolenza sono segni di allarme.
I lattanti al di sotto dei 3 mesi sono più a rischio e possono peggiorare rapidamente.
La scarsa reattività o la sonnolenza sono segni di allarme. I bambini prematuri sono maggiormente a rischio di un quadro grave poiché i polmoni non hanno potuto svilupparsi appieno durante la vita fetale, data la minor durata, e sono quindi più sensibili agli effetti dei virus che causano la bronchiolite.
I bambini con malformazioni cardiache o disturbi del ritmo cardiaco possono andare incontro ad un decorso più grave poiché, nel caso di impegno respiratorio possono andare più facilmente incontro a scompenso cardiaco.
Anche lattanti con malattie polmonari croniche, malattie neuromuscolari e condizioni di immunodepressione sono a maggior rischio nel caso di un decorso più grave.
Le uniche altre terapie indicate sono il lavaggio nasale frequente e la somministrazione di soluzione fisiologica aerosol. I pasti devono essere più frequenti e in minori quantità, per non affaticare il bambino.
È consigliato portare dal pediatra o in Pronto Soccorso bambini che manifestano difficoltà di respirazione, difficoltà ad alimentarsi e riduzione della reattività.
Alcuni lattanti necessitano di un ricovero ospedaliero durante il quale il bambino viene costantemente monitorato e, se necessario viene somministrato ossigeno.
I casi più gravi richiedono un ricovero presso una Terapia intensiva neonatale o pediatrica, in base all’età.
Quasi tutta la popolazione si infetta con il virus RSV entro i primi anni di vita, come si è detto, nella maggior parte senza conseguenze gravi.
Le persone adulte possono reinfettarsi e quindi trasmettere i virus della bronchiolite ai bambini più piccoli.
Negli anziani gli stessi virus possono dare infezioni respiratorie di rilievo.
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