Il Centro Sant'Ambrogio di Cernusco sul Naviglio si distingue per la dedizione e professionalità dei suoi collaboratori, che svolgono un ruolo cruciale nella cura e riabilitazione dei pazienti con disturbi di personalità e psicosi.
In questo articolo, esploriamo il lavoro di Eleonora Barna e Maria Rizza, due infermiere che condividono le loro esperienze e sfide nel contesto di una struttura altamente specializzata.
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Eleonora Barna lavora come infermiera da oltre dieci anni in comunità terapeutiche, concentrandosi su pazienti affetti da disturbi di personalità e psicosi. Attualmente, lavora nel CRA San Riccardo presso la struttura Sant'Ambrogio, dove si dedica alla cura della persona all'interno di un'équipe multidisciplinare e seguendo i dettami del Codice Deontologico.
"Il progetto di cura è basato sull'autonomia, sull'autocura e sull'educazione sanitaria dell'ospite." spiega Eleonora Barna.
"Si educa il paziente all'auto-somministrazione, alla sua presa di posizione di parte attiva in un processo di cura, si svolgono trattamenti individualizzati con interventi assistenziali, farmacologici, psicoterapeutici e riabilitativi ad ampio spettro" continua.
"Si crea un collegamento tra l'ospite e il territorio instaurando anche relazioni con i famigliari e/o figure di riferimento" sottolinea l'infermiera Barna.
L'obiettivo è aiutare i pazienti a riconoscere i segnali di malessere e a prevenire eventuali escalation attraverso un dialogo aperto e privo di giudizio.
"Si pone l'attenzione su sentimenti, emozioni e impulsi con lo scopo di identificare i propri limiti, gestire i silenzi e i momenti di vuoto, chiarificando i problemi e punti di forza" conclude Eleonora.
Maria Rizza, con quasi 38 anni di esperienza in psichiatria, opera all'interno della comunità "Le Villette". Si occupa della cura dei pazienti con un'ottica psico-sociale, lavorando sulla consapevolezza della malattia e sulla necessità di trattamenti farmacologici.
Per Maria il successo nel suo lavoro si misura attraverso il raggiungimento dell'autonomia dei pazienti e la loro capacità di affidarsi alle cure mediche.
Lavorare con pazienti affetti da disturbi di personalità e psicosi rappresenta sfide significative nel lavoro quotidiano.
Eleonora Barna sottolinea come molti pazienti presentino comorbilità come alcolismo o abuso di sostanze, che possono complicare il processo di riabilitazione. L'équipe lavora per identificare i campanelli di allarme e intervenire tempestivamente per prevenire il peggioramento delle condizioni dei pazienti adottando un approccio non punitivo ma basato su un dialogo aperto e costruttivo.
Nel lavoro quotidiano, la collaborazione tra diverse figure professionali è fondamentale per garantire un approccio coerente e completo nel trattamento dei pazienti.
Eleonora descrive come l'équipe multidisciplinare affronti settimanalmente i casi dei pazienti, discutendo criticità e miglioramenti per offrire una cura di qualità. Le riunioni di supervisione sono momenti cruciali per confrontarsi e condividere strategie terapeutiche.
Ma come riconoscere un "successo" quando si lavora in queste realtà?
"Nell'immediato sono piccoli riscontri giornalieri che possono essere il riuscire a far rimanere il paziente nella sua parte sana, il riuscire a far chiedere aiuto, il riuscire a svolgere un colloquio con persone che non hanno mai avuto legami significativi e che si affidano agli operatori anche nei momenti di malessere, il gestire insieme gli impulsi e le frustrazioni" spiega Eleonora Barna.
"A lungo termine i successi sono il lasciare un senso di accoglimento, di appartenenza e di fiducia tali da continuare a chiamarci per raccontarci i loro traguardi" continua l'infermiera.
"Abbiamo avuto diversi pazienti che sono passati ad appartamenti protetti, sono tornati sul territorio, dalle loro famiglie, ne hanno create di loro, si sono diplomati, laureati e hanno intrapreso un percorso lavorativo" conclude Eleonora.
Anche Maria ricorda con orgoglio i pazienti che, grazie all'approccio individuale e al supporto dell'équipe, hanno raggiunto un elevato grado di autonomia e sono riusciti a essere dimessi e supportati dalla rete territoriale.
L'approccio Fatebenefratelli è incentrato sull'attenzione alla persona nella sua totalità, considerando corpo, mente e spirito.
Eleonora evidenzia l'importanza di un approccio relazionale, supportato da una formazione costante del personale. Maria sottolinea come l'attenzione individuale sia un elemento distintivo della struttura.
La formazione continua e la professionalità dell'équipe sono pilastri dell'approccio del Fatebenefratelli. L'importanza della microéquipe per ogni paziente, soprattutto per quanto riguarda le figure degli educatori di riferimento, è fondamentale per garantire una cura personalizzata e di qualità.
Le infermiere del Centro Sant'Ambrogio di Cernusco sul Naviglio svolgono un ruolo essenziale nella cura e riabilitazione dei pazienti con disturbi di personalità e psicosi. Grazie alla loro dedizione, professionalità e capacità di instaurare relazioni empatiche, contribuiscono in modo significativo al benessere e al recupero dei pazienti. Le storie di successo e l'approccio olistico del Fatebenefratelli testimoniano l'importanza di un'assistenza centrata sulla persona e sulla sua dignità.
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