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La Terapia Intensiva ai tempi del Coronavirus: la parola al Dott. Guatteri

Le Terapie Intensive sono state i principali reparti al centro dell’emergenza Coronavirus e hanno subito in breve tempo un incredibile potenziamento, data la crescente richiesta di assistenza da parte dei pazienti affetti dal virus. 

Il Dott. Luca Guatteri, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Sacra Famiglia di Erba, ha condiviso con noi la sua personale esperienza dei mesi passati, rivelando quali sono state le difficoltà maggiori e cosa ha contribuito al successo del reparto.

Continua a leggere la sua intervista!

 

La pandemia: testimonianza professionale e umana in prima linea

La pandemia da SARS-CoV-2 è stata da un punto di vista professionale una sfida epocale estremamente stimolante e provante: tutta la comunità clinica ha affrontato una patologia nuova con risvolti drammatici e senza una vera e propria cura risolutiva. Abbiamo imparato giorno per giorno a capire l’azione del virus sul corpo umano e di conseguenza abbiamo migliorato giorno per giorno l’outcome dei pazienti infettati.

La sfida professionale è stata rivolta non solo all’aspetto clinico ma anche a quello organizzativo. Gli Ospedali sono stati stravolti nella loro organizzazione quasi giorno per giorno per far fronte ad un numero di pazienti non gestibile con gli assetti pre-pandemici.

Terapia Intensiva Erba

Da un punto di vista umano è stata estremamente dura e faticosa, sia per l’impossibilità a fermarsi e riposare sia per la difficile comunicazione con i parenti dei ricoverati, che non potevano accedere in Ospedale, ma al contempo anche appagante per il grandissimo lavoro di squadra che ha coinvolto tutti i professionisti dell’Ospedale. La nostra Terapia Intensiva è ormai da qualche anno una Terapia Intensiva “aperta” e quindi tutta l’equipe medico-infermieristica ha l’abitudine al confronto costante con i parenti.

Tuttavia, in questi mesi ci siamo dovuti abituare a comunicazioni telefoniche, spesso drammatiche, in merito alle condizioni cliniche dei degenti. Abbiamo dedicato svariate ore al giorno per informare telefonicamente i parenti cercando di rassicurarli che nessun paziente veniva abbandonato a se stesso.

Se mi chiede quale sia stato l’aspetto peggiore di questa pandemia, non ho dubbi a risponderle che è stato sicuramente questo: l’impossibilità di far entrare in reparto i parenti, parlare con loro di persona e fargli visitare i propri cari. A tutta la fatica fatta giorno per giorno in Ospedale, di cui peraltro ci accorgiamo solo ora, va aggiunta la paura di non portare il virus con noi a casa dai nostri cari: lo sforzo di concentrazione e attenzione ad ogni singolo dettaglio è stato vitale.

 

Reparto di rianimazione con zero casi di contagio nel personale: com'è stato possibile?

È stato possibile grazie a due fattori determinanti: la disponibilità di DPI (Dispositivi di protezione individuale) e l’attenzione maniacale al loro utilizzo.

Il rifornimento costante di maschere, camici, visiere è stato frutto del lavoro di tutto il personale che il nostro Ente ha dedicato al costante, seppur estremamente difficoltoso, approvvigionamento, sia nella sede centrale che qui a Erba. Ciò è stato possibile grazie alla generosità di tante persone che hanno donato ai presidi.

La comunità di Erba e dintorni si è attivata per il “suo” Ospedale e noi non possiamo che essere grati a tutti loro. I DPI li abbiamo usati al meglio, controllandoci a vicenda in tutte le fasi del loro utilizzo, dalla vestizione alla svestizione, passando ovviamente per i momenti dell’assistenza diretta ai Pazienti.

 

Una risposta all’emergenza: nuove tecnologie per migliori cure

L’Ospedale di Erba si è adoperato per entrare a far parte di studi multicentrici che sperimentavano l’utilizzo di farmaci dedicati, in epoca pre-pandemica, alla cura di altre patologie compresa tra le altre l’ozono-terapia. Peraltro, ad oggi, terminata la fase del picco pandemico, l’ozono-terapia è stata introdotta anche nei protocolli del nostro Ambulatorio di Terapia del Dolore.

Terapia Intensiva Erba

Oltre a nuovi farmaci, abbiamo implementato la tecnologia a disposizione della Terapia Intensiva per far fronte al numero impressionante di Pazienti che sono stati ricoverati: ventilatori, umidificatori, ecografi, ecc. Alcuni di questi strumenti sono stati donati sia da privati che dalla comunità dei Fatebenefratelli della Repubblica Ceca e da associazioni benefiche del territorio; altri ancora acquistati direttamente.

È stato uno sforzo a 360 gradi per garantire ai pazienti ricoverati ad Erba, il massimo delle possibilità di guarigione al pari dei grandi Ospedali lombardi.

 

Un problema diffuso: la difficile reperibilità del personale medico

La carenza di Medici ed, in particolar modo, la carenza di Specialisti in Anestesia e Rianimazione, è un problema reale e preesistente alla pandemia che stiamo vivendo. Oltre agli sforzi personali e della Dirigenza del nostro Ente e del nostro Ospedale nel reperire nuovi Colleghi, ci ha aiutato un po’ di fortuna.

Infatti, ha iniziato a lavorare con noi da inizio pandemia un Collega di grande esperienza e abbiamo “sfruttato” altri Colleghi in libera professione per coprire i turni massacranti, che si sono resi necessari non solo per gestire i pazienti affetti da Covid-19, ma anche pazienti con altri gravi problemi di salute che nel frattempo giungevano in Ospedale con necessità di interventi chirurgici d’urgenza.

L’utilizzo corretto dei DPI ha poi fatto il resto: nessuno di noi si è ammalato e quindi ognuno di noi ha potuto dare il 100% in questi lunghi giorni del picco pandemico.

 

Lombardia: il coordinamento delle Terapie Intensive

Le posso dire che questa pandemia ha dato vita ad un vero e proprio network di Terapie Intensive lombarde. Collegate tra loro per scambiarsi impressioni, suggerimenti, dati e coordinate da due grandissimi Professionisti, quali i Professori Pesenti e Grasselli del Policlinico di Milano, che hanno fatto davvero un lavoro immane ed indispensabile.

Terapia Intensiva Erba

Il Coordinamento è stato un valore aggiunto, senza il quale sicuramente il risultato finale sarebbe stato drammaticamente peggiore in termini di mortalità. Ora lo stesso network sta collaborando anche per riorganizzare le attività ospedaliere e per dare risposte a tutti i pazienti che necessitano di cure. Tra i vari obiettivi c’è anche quello di far capire ai giovani medici neolaureati quanto sia stimolate il lavoro dell’Anestesista-Rianimatore e quindi di rendere più attrattiva la nostra specialità.

Il “Decreto Rilancio” prevede un incremento importante delle borse di studio e dei posti letto di Terapia Intensiva: abbiamo bisogno di più Anestesisti/Rianimatori formati per evitare in futuro di trovarci nuovamente in una situazione del genere.

 

Ripartenza: cosa dobbiamo aspettarci? 

Quello che potrebbe succedere in autunno-inverno, è ad oggi, oggetto di dibattito tra scienziati che si sbilanciano su fronti completamente opposti. Noi clinici abbiamo il dovere di non terrorizzare nessuno, ma al contempo di raccomandare attenzione e rispetto delle norme generali emanate da Ministero della Salute e da Regione Lombardia.

Il nostro compito è di non farci trovare impreparati: stare all’erta e preparaci al peggio anche se questo non dovesse materializzarsi. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione sullo screening dei pazienti, che giornalmente accedono in Ospedale per prestazioni ambulatoriali, prelievi o ricoveri per interventi chirurgici. L’Ospedale di Erba ha completamente atteso le indicazioni di Regione Lombardia nel garantire percorsi separati e screening dei pazienti.

Posso dirle orgogliosamente che grazie al lavoro di tutti, ad oggi, non abbiamo documentato neanche un caso di pazienti che hanno contratto l’infezione all’interno dell’Ospedale. Per arrivare a questo risultato serve un’attenzione spasmodica ai dettagli e tanta pazienza da parte dei pazienti che trovano spesso lunghe attese per accedere in Ospedale o agli ambulatori: questa attesa non è vana, ma è garanzia di protezione per tutti loro. Sono esattamente quattro mesi oggi che ce la stiamo mettendo tutta ma i risultati ci ripagano della fatica.

 

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