La carità è un valore fondamentale per l’Ordine Fatebenefratelli, come insegna l’operato di San Giovanni di Dio che già nel XVI secolo prestava le sue cure a tutti i malati, ed in particolare ai più poveri. Sul concetto di carità, leggi le parole del Superiore Provinciale, Fra Massimo Villa.
Infatti, per il nostro Ordine ospedaliero è importante offrire un servizio di assistenza professionale e nel contempo carico di umanità, competente e aggiornato alle nuove tecniche mediche ma sempre saldamente ancorato ai principi e ai valori del Vangelo e dell’etica cristiana.
Dal documento “Rinnovarsi per umanizzare” redatto proprio da Fra Marchesi, riportiamo tre pensieri sull’umanizzazione dell’ospedale, valore centrale di noi Fatebenefratelli, che ci richiama a costruire ogni giorno un’alleanza con l’uomo che soffre, un atto dovuto al malato di oggi.
“Considerando che il mondo sta vivendo un momento importante della sua storia, i cui valori fondamentali della persona sono ad un tempo rivendicati ed infranti, noi assumiamo l’impegno preciso, espressione concreta del carisma dell’Ordine, di difendere e promuovere senza indugio il rispetto della dignità umana. Nell’Ospedale umanizzato c’è Formazione Permanente. Tale formazione interessa tutti i collaboratori e i religiosi. Non si entra nei tempi nuovi senza Formazione Permanente. Non si crea un Ospedale umanizzato se la Formazione Permanente non garantisce a tutti, operatori e religiosi, un costante punto di riferimento per mantenersi non solo aggiornati, ma anche pronti, sempre pronti all’appuntamento col malato, con i colleghi, con i fratelli.
L’usura indotta da una struttura come l’ospedale è altissima: secondo alcuni esperti, senza Formazione Permanente l’obsolescenza tecnica ed umana colpisce il 90% degli operatori nel giro di 5 anni. Questa è la sfida, rispetto alla Formazione, che spetta per gli anni futuri a tutto il mondo sanitario e nello specifico alle nostre realtà ospedaliere Fatebenefratelli: attrezzare, consolidare, fortificare questa struttura attraverso la collaborazione di quanti credono che “formare” possa essere ancora oggi una “scelta di campo” vincente, che con il tempo potrà essere garanzia di interventi maggiormente qualificati e di un’attenzione autentica all’uomo-paziente".
“Noi che crediamo nel mistero, che crediamo in Dio per fede e non per adesione conformistica o ritualistica, dobbiamo ammettere che il nostro servizio per amore del Prossimo proviene dal nostro essere cristiani in senso pieno. Ora, sulle tracce del nostro Fondatore, i nostri Prossimi sono direttamente e prioritariamente gli uomini che soffrono. Il vincolo di sangue tra noi e il malato è ciò che io chiamo Umanizzazione. La Chiesa ci incoraggia affinché le nostre opere ed attività continuino a dimostrarsi luoghi privilegiati di evangelizzazione, di testimonianza della carità autentica e di promozione umana. Ciò che ci muove è la consapevolezza che il bisogno fondamentale dell’uomo è quello di essere riconosciuto come persona degna per sé stessa, degna cioè di ricevere attenzione, premura e amore aldilà delle differenza di cultura, di istituzione, di classe sociale, religione o razza. Ci siamo assunti il compito di aiutare l’uomo più debole e di continuare in tal modo l’attività di partecipazione alla sua creazione, al suo divenire di persona vivens”.
“Dobbiamo scoprire che la nostra vocazione di ospedalieri è una chiamata di Dio ad annunziare all’uomo che la sua vita ha un significato, che la sua persona è stata collocata da Dio stesso al centro della storia del mondo, della storia della salvezza. Alla fine di queste semplici considerazioni la nostra vocazione di Fatebenefratelli ci costituisce collaboratori di Dio nel processo di umanizzazione. Questa è la vocazione che riceve non solamente ciascun religioso, ma ciascun credente, ciascun uomo”.
In qualità di collaboratori di Dio, dunque, i Fatebenefratelli si assumono l’impegno preciso di prendersi cura dei malati e dei bisognosi che lo richiedono non solo nel corpo, ma anche nello spirito, nel segno di una Formazione Permanente che sia davvero in grado di farci fare bene il bene che possiamo fare.
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Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.
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