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Immergersi a Varazze: scopri gli itinerari subacquei imperdibili

La costa ligure offre numerosi punti di immersione spettacolari, perfetti per gli amanti dei fondali marini e dei relitti sommersi. Esplora le “perle” subacquee di Varazze e dintorni, ricche di biodiversità e storia.

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La Secca delle Campane

Ideale per principianti, la Secca delle Campane è un fondale a bassa profondità (massimo 13 metri) con ottima visibilità e assenza di correnti. Perfetta per la fotografia subacquea, ospita una ricca varietà di flora e fauna, tra cui gronghi, gamberi maggiori, murene e margherite di mare. Il fondale è costituito da metagabbro, una roccia risalente all’ultimo periodo glaciale. Questo sito è perfetto per chi ha appena completato le esercitazioni in piscina e desidera sperimentare le prime immersioni in mare aperto.


Anche se la zona intorno alla secca potrebbe sembrare poco interessante perché principalmente sabbiosa, è in realtà anch’essa incredibilmente viva: non è raro imbattersi in pesci rombo e sogliole, che ben si mimetizzano in questo ambiente, e non sono pochi gli altri piccoli abitanti marini presenti in quest’area, dagli spirografi ai gamberetti.

 

La Secca di San Giacomo

Adatta a subacquei esperti, questa secca si trova tra i 27 e i 45 metri di profondità. Le sue rocce, modellate dall'ultima glaciazione, ospitano cernie, aragoste, e le famose gorgonie rosse, rendendo questa immersione unica e impegnativa.

Grazie alla diversità delle forme rocciose che la caratterizzano, la Secca vanta un paesaggio sottomarino incredibilmente variegato. Una delle enormi spaccature rocciose sembra essere risalente all’ultima glaciazione, circa 12.000 anni fa.


Oltre ad osservare l’effetto del modellamento delle onde e dell’antico scioglimento dei ghiacciai, queste rocce aspre sono diventate la tana di numerose specie marine. Questo fondale è di grande importanza geologica e offre uno spettacolo unico per i subacquei che amano esplorare ambienti complessi e ricchi di storia.

 

Il Cimitero delle automobili  

Situato a est di Varazze, tra i 36 e i 50 metri di profondità, questo "parcheggio" sommerso risale alle alluvioni del ‘67-’70. Oltre a essere un sito archeologico interessante, è diventato un’oasi marina che favorisce il ripopolamento dei pesci.

L’origine di questo cimitero risale al triennio del ’67-’70, quando l’intera regione ligure venne devastata dalle alluvioni. Il risultato di queste piogge? Secondo alcuni, i veicoli furono spinti nell’acqua dalla forza delle correnti; per altri, le auto, irrimediabilmente rovinate, furono buttate in mare dagli stessi proprietari.


Questa escursione subacquea è consigliata principalmente ad esperti, data la profondità. Ignorando la difficoltà dell’immersione, è uno spettacolo imperdibile per chi è interessato all’archeologia e ai relitti sommersi. Seppur in generale avere delle carcasse di auto in mare non sia affatto l’ideale per l’ambiente, in questo caso il cimitero acquatico è diventato un’oasi marina. I pescatori non possono più calare reti e palamiti in quell’area, perché vengono danneggiate dai veicoli: per questo l’intera zona è ora un paradiso per il ripopolamento dei pesci.

 

Il relitto della petroliera Haven

Il più grande relitto del Mediterraneo, la nave Haven, affondata nel 1991, offre un'immersione affascinante. La visita del relitto richiede più immersioni e il supporto di una guida esperta, con diversi itinerari esplorativi disponibili in base al livello di competenza.

La nave Haven è un sito di immersione unico nel suo genere: il relitto della nave Haven è il più grande dell’intero Mediterraneo e uno dei più imponenti al mondo. Questo incredibile percorso subacqueo ha origine da un grave incidente: un disastro petrolifero. Nell’aprile del 1991 la nave subì una grave esplosione, che incendiò il combustibile presente a bordo e che si riversò in fiamme nelle acque marine. La petroliera fu poi trainata presso Arenzano, affondando poco dopo a circa 85 metri di profondità.


La nave non può essere visitata con una sola immersione, ma richiede di essere vista per sezioni. Inoltre, è bene affidarsi ad una guida subacquea del posto, che meglio conosce le caratteristiche del sito e può condurre i visitatori anche fino ad una profondità di 60 metri. Le possibilità esplorative e la varietà degli itinerari sono ancora maggiori, ma tutto dipende dalla bravura del subacqueo e dalle condizioni del mare.

 

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