Il dibattito su temi delicati come il fine vita e la vita nascente è spesso avvolto da pregiudizi e disinformazione. La missione dell'Ordine dei Fatebenefratelli e della Chiesa, attraverso iniziative come quelle dell'Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Conferenza episcopale italiana (Cei), è portare chiarezza e umanità su queste questioni cruciali, sempre mettendo al centro la persona e la sua dignità.
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Recentemente, il dibattito sul fine vita è tornato sotto i riflettori in seguito a una sentenza della Corte Costituzionale italiana sul suicidio assistito.
Don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio Nazionale della pastorale della salute, ha sottolineato come la Corte abbia ribadito l’assenza di un diritto alla morte, confermando la necessità di considerare quattro criteri fondamentali per l’assistenza ai pazienti:
Questa sentenza ha riacceso l’attenzione sul concetto di accanimento terapeutico, un aspetto su cui la Chiesa mantiene una posizione ferma. Non si tratta di un’apertura all'eutanasia, ma di riaffermare la distinzione tra necessità di cura e prolungamento non necessario della sofferenza.
Don Angelelli ha evidenziato che la medicina deve mirare al benessere della persona finché è in vita, senza trasformare la morte in un nemico da combattere a tutti i costi.
"La morte non è la sconfitta della medicina, ma un evento naturale da affrontare con dignità."
L’Ufficio per la pastorale della salute sta inoltre lavorando su un programma che mira a promuovere iniziative a favore della vita nascente.
Tra le priorità c’è la diffusione della conoscenza sul parto in anonimato, una pratica che permette alle madri che non possono crescere i propri figli di partorire in modo sicuro e anonimo, garantendo al bambino la possibilità di essere adottato.
Un altro tema importante riguarda le “culle per la vita”, strumenti che consentono alle madri di lasciare i neonati in un luogo sicuro e protetto, dove saranno accuditi e poi dati in adozione.
Nonostante la legge sul parto in anonimato sia in vigore da oltre vent’anni, è ancora poco conosciuta e poco applicata. L’impegno dell’Ufficio è quindi orientato a far conoscere meglio questa possibilità, aumentandone l’accessibilità attraverso nuovi progetti e eventi informativi.
Tra gli appuntamenti futuri, si segnala il Giubileo dei malati e dei sanitari, previsto per aprile 2025 a Roma. Sarà un’occasione per riflettere sulla centralità della salute e della cura, con momenti di condivisione e celebrazioni guidate da papa Francesco.
In programma, anche un convegno sulla salute mentale femminile e un corso per la prevenzione degli abusi in ambito sanitario, per sostenere l’importanza della protezione dei più vulnerabili.
Queste iniziative incarnano lo spirito di accoglienza e umanità che è al centro della missione dei Fatebenefratelli. La promozione della vita, dalla sua nascita al suo termine, e la cura della persona nella sua interezza, sono valori che guidano ogni azione, dimostrando che l’attenzione alla dignità umana è una priorità che va oltre ogni pregiudizio.
Articolo tratto dalla rivista Fatebenefratelli luglio - settembre 2024
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