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Diamoci una mano: tornano i Gruppi di aiuto per chi soffre di decadimento cognitivo

Supportare chi è affetto da problemi cognitivi e comportamentali è un compito che richiede dedizione e cura: non sempre, infatti, i famigliari conoscono come approcciarsi. Per questo motivo l'IRCCS Istituto Centro San Giovanni di Dio organizza il ciclo di incontri "Diamoci una mano per sentirci vivi": un Gruppo di auto e mutuo aiuto per i famigliari di persone affette da decadimento cognitivo.

Abbiamo intervistato la Dottoressa Silvia Di Cesare per saperne di più: continua a leggere.

 

Le finalità del Progetto: aiutare, condividere, comprendere

Il Gruppo offre un supporto per aiutare sé stessi e per aiutarsi reciprocamente nel cammino verso il superamento dei momenti difficili della vita.

In questo senso, si propone l'obiettivo di stimolare e potenziare le capacità individuali e parallelamente attivare le risorse molteplici dei suoi Membri. Mira così a permettere ai Partecipanti di superare i sentimenti di solitudine e isolamento dando sfogo al proprio dolore, alle proprie paure e alle speranze.

Ma quali sono le origini del Progetto?

"Sono quasi 20 anni che organizziamo Gruppi di aiuto e mutuo aiuto, ma negli ultimi due anni non è stato possibile a causa della diffusione della pandemia. I Gruppi sono nati come un Progetto di ricerca per verificare se il sostegno in comunità potesse essere efficace per i famigliari, in parallelo al supporto individuale" spiega la Dottoressa.

 

La strutturazione degli incontri

Il Progetto si articola in sei incontri monotematici di confronto e supporto con la presenza di Professionisti esperti del Centro, tra cui Medici e Psicologici.

I Facilitatori propongono degli stimoli su cui il Gruppo lavora: ad esempio il primo incontro è dedicato alla conoscenza reciproca; il secondo approfondisce la comunicazione non verbale; il terzo interroga sulla valorizzazione delle risorse dei Pazienti.

"Il primo giorno, i famigliari non si conoscono e sono diffidenti. Dopo un'ora e mezza invece si nota già come si siano creati dei legami profondi: si sentono capiti, è un contesto dove tutti comprendono la situazione che vive l'altro" racconta la Dottoressa. 

Conclusi i sei incontri, i Partecipanti possono presenziare ai Gruppi di Sostegno dei Famigliari che hanno lo scopo di condividere i risultati del Progetto. 

Di seguito le date dei prossimi incontri.

  • Martedì 8 novembre, ore 17:00-18:30, titolo "Il gruppo come risorsa d'aiuto".
  • Martedì 15 novembre, ore 17:00-18:30, titolo "La relazione con il paziente: la comunicazione verbale e non verbale".
  • Martedì 22 novembre, ore 17:00-18:30, titolo "Le risorse cognitive: come valorizzarle".
  • Mercoledì 30 novembre, ore 17:00-18:30, titolo "Essere famigliari: le emozione dell'assistenza".
  • Mercoledì 7 dicembre, ore 17:00-18:30, titolo "Essere famigliari: le difficoltà della perdita".
  • Mercoledì 14 dicembre, ore 17:00-18:30, titolo "La consapevolezza dei propri bisogni come famigliare".

 

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