Di fronte ad un Paese che invecchia progressivamente, il Servizio Sanitario Nazionale si trova a vacillare sotto il peso di un'enorme pressione: come garantire assistenza a tutti con le risorse disponibili? Pressione a cui si aggiunge una problematica di primaria importanza: come fare sì che la persona, ovvero il paziente, sia sempre al centro della cura?
Una delle più diffuse e radicate reti di non profit caratterizza il nostro paese: un’economia civile, costituita da diversi soggetti che forniscono servizi pubblici senza avere il lucro come obiettivo, che dimostra continuamente il suo valore e la sua utilità sociale. Per conoscere i trend che interessano il settore sanitario oggi, clicca questo link e ricevi un approfondimento sul tema.
Fortunatamente le organizzazioni no-profit riescono a colmare parte di queste lacune e a rendere il paziente protagonista del processo, supportando, senza sostituirsi ad essa, la sanità pubblica.
Le strutture no-profit si affiancano alla sanità pubblica nella produzione di servizi sanitari, coprendo quelle situazioni particolarmente problematiche in cui le aziende ospedaliere italiane non riescono a intervenire in prima persona, ma riescono anche a dare un concreto contributo alla mancanza di accesso a servizi assistenziali personali particolarmente dispendiosi.
Non si può inoltre dimenticare il ruolo fondamentale delle aziende no-profit nella raccolta di fondi per la ricerca: dove l'enorme, frastagliata, macchina delle aziende ospedaliere italiane si trova in difficoltà, l'operazione puntuale e specifica delle fondazioni e degli enti benefici riesce a puntare tutta l'attenzione necessaria su alcune condizioni e patologie.
Nella loro missione "umana" le aziende no-profit spiccano, inoltre, per la loro missione di advocacy del paziente: non sono infatti molte le realtà che riescono a tutelare e promuovere il rispetto dei loro diritti, come quello di essere coinvolti in prima persona nel processo di cura.
Come anticipato, uno dei principali diritti dei pazienti è quello di essere liberi e consapevoli nella scelta della cura, soprattutto se si è in una situazione di estrema fragilità: non è possibile, infatti, trascurare il compito delle aziende no-profit nella tutela dei soggetti più deboli e vulnerabili.
Il loro ruolo è infatti fondamentale nell'accompagnamento, nella costruzione di una relazione e nel garantire la centralità della persona. Possiamo quindi dire che le organizzazioni no-profit rivestono un ruolo centrale nell'assicurare l'accessibilità dei servizi e nell'accogliere anche chi viene escluso dal nostro contesto sociale.
Dall’anziano ricoverato, parzialmente o completamente non autosufficiente, al malato di AIDS al senza dimora alla persona immigrata con difficoltà linguistiche, sono tante e di tante tipologie differenti le figure che riescono a trovare accoglienza e disponibilità solo in un ambiente protetto come quello delle aziende no-profit.
Basta pensare al caso delle persone disabili, un'importante categoria di soggetti deboli su cui spesso gravano rilevanti spese familiari legati alla cura, all'assistenza e alla riabilitazione e che non sono spesso autosufficienti negli spostamenti e nella gestione delle proprie esigenze.
Spesso le risorse non disponibili sul territorio comportano quindi un aggravarsi delle condizioni del paziente ed un ritardo nella cura. Gli enti benefici invece riescono a fornire la cura giusta nel momento e nel luogo giusto.
Non a caso, l'Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio con il suo instancabile operato è profondamente attento al legame formato dalla cultura dell'Ospitalità dei più fragili e dal fine educativo ed informativo riguardo le realtà più marginalizzate: scopo ultimo è quello di accogliere ed integrare i più vulnerabili nel contesto sociale.
Abbiamo parlato diffusamente della missione di accoglienza delle organizzazioni non a scopo di lucro: il paziente deve essere accolto dalla struttura e dal personale sanitario, in maniera complessiva.
Non occorre dimenticare che l'intero processo di cura va visto come un percorso di ospitalità e di scambio tra il personale sanitario ed il paziente: come ogni processo umano, non basta una forma di terapia diretta a curare soltanto i sintomi fisici, ma occorre mettere in pratica un tipo di "ospitalità" totale, che abbracci integralmente l'individuo anche nelle più remote pieghe del suo spirito.
Ma cosa intendiamo per accoglienza?
In qualità di no-profit di matrice religiosa, il nostro Ordine si impegna in numerosi progetti di solidarietà per sostenere uomini e donne in difficoltà, operando in realtà molte diverse tra loro: senza tetto, rifugiati politici, bambini bisognosi, malati di terre lontane e spesso dimenticate. Dedizione a chi è nel bisogno è uno stile di vita che il nostro stesso Fondatore suggerisce, in quanto unica via di autentica umanità: l’amore, la carità, aiutare il prossimo, servire gli altri è questo che guida la nostra missione di solidarietà.
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Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.
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