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Insieme per la cura: un impegno condiviso contro la povertà e l’esclusione sociale

A Brescia, la sinergia tra l’IRCCS Fatebenefratelli e altre realtà ecclesiali, sanitarie e caritatevoli no-profit sta affrontando una delle sfide più urgenti del nostro tempo: la cura delle persone senza dimora. Il progetto “Insieme per la cura” è una risposta concreta a un problema che tocca profondamente il tessuto sociale della città, dove 1.441 persone vivono in condizioni di grave marginalità.

 

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Una realtà complessa

Le persone senza dimora affrontano quotidianamente difficoltà sanitarie, psicologiche e sociali. Tra queste, il 57% degli utenti delle strutture di accoglienza bresciane presenta problematiche sanitarie che spaziano da infezioni respiratorie acute a patologie cardiache e cutanee, spesso aggravate da condizioni di vita estreme.

Nel 2023, in Italia, sono morte 415 persone senza fissa dimora, di cui il 21% in Lombardia. Questi dati evidenziano l’urgenza di azioni mirate e integrate per garantire una vita dignitosa e un accesso equo ai servizi di cura.

 

Il progetto “Insieme per la cura”

Il progetto “Insieme per la cura” nasce dalla collaborazione tra la Provincia Lombardo Veneta dei Fatebenefratelli e altri enti del terzo settore, associazioni, istituzioni locali e la Diocesi di Brescia. L’obiettivo è garantire interventi multidisciplinari e personalizzati per le persone più fragili, favorendo l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali e promuovendo una continuità assistenziale anche nella fase post-ospedaliera.

 

Azioni concrete

Il cuore del progetto è il protocollo d’intesa firmato da numerosi soggetti coinvolti, tra cui ATS Brescia, Fondazione Opera Caritas San Martino, Fondazione Poliambulanza e molte altre realtà locali. Questo accordo mira a:

  • Migliorare l’accesso ai servizi sanitari attraverso interventi di primo livello presso le strutture di accoglienza.

  • Creare una rete di supporto socio-sanitario integrata.

  • Garantire assistenza continuativa post-dimissione ospedaliera.

La figura del case manager svolge un ruolo cruciale, coordinando i percorsi di cura individualizzati, dalla valutazione iniziale del caso alla gestione delle risorse e al monitoraggio continuo.

 

Il ruolo delle professionalità coinvolte

Il progetto prevede un’azione sinergica tra diverse figure professionali:

  • Case manager: responsabile della gestione e del coordinamento dei percorsi assistenziali individualizzati, valuta i bisogni dei soggetti e monitora il processo di cura.

  • Medico: garantisce assistenza medica di alta qualità, elaborando piani di cura personalizzati e collaborando con altri specialisti.

  • Infermiere: fornisce assistenza diretta, monitorando la salute dei pazienti e gestendo interventi come medicazioni, rilevazione di parametri vitali e somministrazione di terapie.

Queste professionalità lavorano in stretta collaborazione per rispondere alle esigenze immediate e a lungo termine delle persone senza dimora, offrendo un approccio integrato che combina interventi sul campo e presso strutture sanitarie specializzate.

 

Un modello di intervento replicabile

Il progetto si distingue per il suo approccio multidisciplinare e per la capacità di integrare risorse pubbliche, private e no-profit in un unico sistema di supporto. L’IRCCS Centro San Giovanni di Dio dei Fatebenefratelli, con il suo personale altamente qualificato, gioca un ruolo chiave, sia nella formazione degli operatori che negli interventi diretti. Già nel 2024 sono stati realizzati corsi ECM specifici per formare gli operatori delle strutture di accoglienza locali sui temi della salute e della grave marginalità.

Il progetto mira a diventare un modello replicabile in altre città, offrendo una soluzione concreta e sostenibile a un problema che richiede un impegno collettivo e una visione a lungo termine.

 

Una visione futura inclusiva

“Insieme per la cura” non si limita a rispondere alle emergenze, ma punta a costruire un modello sostenibile e replicabile. L’obiettivo è quello di non lasciare indietro nessuno, rafforzando la collaborazione tra ospedali, servizi sociali, organizzazioni non-profit e istituzioni. Come ha sottolineato Renzo Baldo, direttore dell’IRCCS Fatebenefratelli, «Stiamo rispondendo a un'autentica emergenza che esclude una fascia di popolazione dal diritto alla cura».

Il progetto testimonia l’impegno condiviso per un futuro più inclusivo e attento ai bisogni di tutti.


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