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Aiutaci ad aiutarti: le iniziative di prevenzione contro la violenza agli operatori sanitari

Domenica 12 marzo 2023 è la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, recentemente approvata e istituita dalla Legge 113 del 2020.

Una Giornata volta alla sensibilizzazione, per favorire una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità, che cade in concomitanza con la Giornata Europea contro la violenza sui sanitari indetta su proposta del Consiglio degli Ordini dei medici europei (CEOM), per assicurare una maggiore rilevanza ed efficacia alle attività di sensibilizzazione e prevenzione.

I nostri Professionisti dell'Ufficio gestione Rischio Clinico ci aiutano a fare chiarezza sul fenomeno: continua a leggere.

 

 

La violenza contro gli operatori sanitari e le mancate segnalazioni

 

Gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari costituiscono eventi sentinella che richiedono la messa in atto di opportune iniziative di protezione e prevenzione, così come definito dalla Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari emessa dal Ministero della Salute nel novembre 2007.

 

"Trovarsi difronte un paziente che diventa aggressivo è un evento che tutti gli operatori sanitari sono chiamati ad affrontare, almeno una volta, nell'arco della vita professionale." spiegano i nostri Professionisti.

 

I dati epidemiologici evidenziano che la violenza a carico degli operatori sanitari è un fenomeno in continuo aumento ed è presente in tutti gli ambiti di assistenza socio-sanitaria. Esiste, però, una forte sottostima del fenomeno riferibile a mancata segnalazione.

 

"In un’alta percentuale di casi, infatti, la vittima non chiede aiuto nel momento dell’aggressione. Per contrastare la violenza della quale possono essere vittime tutti gli operatori, occorre agire sulla prevenzione, al fine di riuscire a ridurre sensibilmente l’occorrenza di agiti aggressivi e violenti." sottolineano.

 

"La corretta azione gestionale da parte delle Direzioni, la formazione del personale, lo studio del fenomeno e la modifica dell'ambiente sono gli elementi principali su cui intervenire per far sì che i comportamenti e gli ambienti dove vengono erogate le prestazioni di ascolto, cura ed assistenza, siano il più possibile idonei sia per gli utenti sia per gli operatori, a garanzia della loro sicurezza." concludono i nostri Professionisti.

 

 

 

Le aree maggiormente a rischio

 

"Anche se nessuna area può essere considerata a rischio zero, gli episodi di violenza si verificano più frequentemente nei Servizi di Emergenza-Urgenza e Pronto Soccorso, dove l’utente arriva in condizioni particolarmente complesse anche da un punto di vista emotivo." raccontano i nostri Professionisti.

 

"Per quanto riguarda i Reparti di degenza, le Unità Operative nelle quali si riscontra una maggior frequenza di episodi di violenza sono l’Ostetricia-Ginecologia e la Medicina. Non sono comunque rari gli episodi di aggressione a carico di Operatori Sanitari presso le accettazioni e nelle sale d’attesa." 

 

"Anche se qualunque operatore sanitario può essere vittima di violenza, gli infermieri, gli Operatori Socio Sanitari e i medici sono considerati a rischio più alto, in quanto sono a contatto diretto con il paziente. Si tratta molto più frequentemente di aggressioni verbali anche se non mancano aggressioni fisiche." continuano.

 

 

 

Gli obiettivi dell'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli

 

Prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari, e più in generale, contro i dipendenti aziendali che forniscono prestazioni e servizi a diretto contatto con l’utenza, attraverso l’implementazione di misure che consentano la riduzione delle condizioni di rischio presenti e l'acquisizione di competenze da parte degli operatori nel valutare e gestire tali eventi è uno degli obiettivi aziendali.

 

"A tale fine, sin dal 2019 presso l’Ospedale Sacra Famiglia è stato costituito un Gruppo multiprofessionale permanente che opera a livello del management e con il coinvolgimento delle Unità Operative e dei Servizi per individuare i fattori e le aree di maggiore rischiosità e programmare gli interventi preventivi e le azioni di miglioramento funzionali a incrementare la sicurezza degli operatori." spiegano i nostri Professionisti.

 

Il Gruppo inoltre analizza e gestisce le segnalazioni di aggressione ai danni degli Operatori Sanitari e propone azioni di miglioramento quali:

  • il controllo degli accessi alle Unità Operative con predisposizione di porte chiuse dotate di videocitofono;
  • lo studio di fattibilità per migliorare il design e il confort di alcuni spazi di attesa;
  • la formazione del personale sanitario di tutte le figure professionali sul rischio aggressione.

Più in generale, il Programma aziendale di prevenzione degli atti di violenza ai danni degli operatori sanitari prevede:

  • la diffusione di una politica antiviolenza nota agli operatori e portata a conoscenza dell’utenza esterna attraverso poster e manifesti;
  • la sensibilizzazione degli operatori alla segnalazione degli agiti aggressivi attraverso la piattaforma dedicata all’incident reporting;
  • il coordinamento con le forze dell’Ordine sul territorio;
  • la predisposizione di layout idonei a favorire il benessere dell’utenza.

 

La popolazione è invitata a collaborare nella tutela degli operatori che si prendono cura della loro salute. A tal proposito si richiama lo slogan presente sui poster di sensibilizzazione elaborati dal Risk manager Aziendale della Provincia Lombardo Veneta, affissi in diversi punti della Struttura Ospedaliera: "Aiutaci ad aiutarti. Rispetta chi si prende cura di te e dei tuoi cari."

 

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