La Residenza Sanitaria Assistenziale San Carlo Borromeo ha messo in campo nuove procedure di sicurezza per garantire l'ingresso in Struttura di nuovi Ospiti e consentire le visite dei loro familiari.
Rispondere al bisogno di relazione e contatto umano nel rispetto delle normative vigenti e nella tutela di tutti è il primario obiettivo della Residenza, che sta affrontando grazie all'impegno e ad un lavoro congiunto questo difficile momento.
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L’ultimo anno in Residenza Sanitaria Assistenziale San Carlo Borromeo è stato molto difficile per tutti, ma soprattutto per Ospiti e familiari: loro infatti non hanno potuto vivere le normali e necessarie relazioni affettive e sono invece rimasti molti mesi senza potersi vedere se non attraverso lo schermo del tablet con le videochiamate.
“Constatare la sete di relazione dei nostri Ospiti e la costante preoccupazione dei familiari – sostiene il Direttore di Struttura, Turci Fausto – è l’aspetto che più ci ha pesato nelle diverse riunioni tecniche effettuate, perché il desiderio di rispondere loro con la possibilità di incontri si è scontrata con la ristrettezza delle normative e le esigenze di tutela di tutti”.
La nuova Ordinanza, che attendevamo da tempo, ci permette di poter aprirci verso nuove modalità in merito alle visite dei familiari, agli ingressi di nuovi Ospiti e alla possibilità di rientri a domicilio per qualche ora degli Ospiti già accolti in Struttura.
Ospiti ed operatori della struttura sono tutti vaccinati, ma nonostante questo proseguono gli screening di monitoraggio con esecuzione di tamponi con cadenza periodica. In caso di situazioni di positività, è definito un puntuale protocollo di intervento che oltre tutelare la persona risultata positiva mette in sicurezza tutti gli altri Ospiti della RSA.
Come ha riportato lo stesso Responsabile del Dipartimento della Sicurezza della Provincia Lombardo Veneta, l’obiettivo resta quello di rimodulare l’attività ordinaria, garantendo:
Ad oggi i protocolli di visita dei familiari sono molto rigidi: il rischio zero non esiste per nessuno, però quello del contagio dai visitatori esterni è limitato, perché le misure di sicurezza – che prevedono l’utilizzo di opportuni presidi, il distanziamento, il plexiglass e il triage all’ingresso – ne riducono fortemente il rischio.
È ormai da gennaio che la Struttura non presenta casi di positività sia tra operatori che tra Ospiti: tutti all'interno della Residenza sono già stati vaccinati con la doppia dose.
Per questo alle visite protette che ormai da due mesi si effettuavano in ambiente protetto, con barriera di plexiglass e senza possibilità di contatto, si aggiungono da questa settimana le visite con maggiore interazione, cosi come previsto dalla Ordinanza.
I familiari in possesso del Green Pass possono, quindi, accedere ad una area interna dedicata o nel giardino e senza barriere potranno interloquire intorno ad un tavolo anche prendendosi per mano: sarà un primo passo verso la possibilità di tornare anche ad abbracciarsi. Non verranno però sospese le visite dei familiari che non hanno ancora completato il ciclo della vaccinazione, mantenendo le modalità protette con distanziamento e barriera di plexiglass.
Per gli ingressi di nuovi Ospiti e nelle situazioni previste dalla Ordinanza, ci sarà l’accesso diretto in Struttura senza la necessità di isolamento preventivo: proseguiremo comunque ad effettuare una serie di tamponi di monitoraggio per la tutela di tutti.
Seguendo il nostro carisma della Ospitalità, per i nuovi ingressi, abbiamo promosso delle agevolazioni sulla retta, andando incontro alle grandi difficoltà economiche che vivono in questo periodo le famiglie.
Il rientro in famiglia è l’ultima svolta consentita nella Ordinanza: si valuteranno le richieste e solo se ci sarà il pieno rispetto della tutela su possibili contagi, verrà concessa per ora solo per una giornata. Anche in questo caso, saranno comunque previsti tamponi di controllo al rientro in Struttura.
“Ci sono stati momenti molto difficili – conclude il Direttore – ma è risultato vincente un gran lavoro di squadra, nel quale ogni operatore ha messo il proprio miglior apporto personale e professionale per conciliare i due aspetti contrastanti: la tutela di tutti ed la vita che proseguiva giorno dopo giorno nonostante tutto.
"Mi sento di ringraziare il lavoro di collaborazione con il Dipartimento della Sicurezza della Provincia, il RSPP e tutti i colleghi di supporto della Curia ed ognuno degli operatori della RSA, perché nessuno si è mai dimenticato il valore dell’Ospitalità che per noi rimane fondamentale soprattutto in questo difficile periodo”.
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