Menu

Osteoporosi: una conversazione con la Dott.ssa Teresa Squaquara

L'osteoporosi è una condizione del metabolismo osseo che spesso sfugge alla nostra consapevolezza fino a quando non si manifesta con fratture e complicazioni. 

In Italia, questo silenzioso disturbo colpisce circa 5.000.000 di persone, con l'80% dei casi che riguarda donne in post menopausa. I dati ISTAT del 2020 rivelano che l'8,1% della popolazione italiana ha dichiarato di essere affetto da osteoporosi, con una prevalenza che cresce con l'età, specialmente tra le donne sopra i 55 anni, raggiungendo il 32,2% tra coloro che hanno superato i 74 anni. 

Oggi, diamo voce alla Dott.ssa Teresa Squaquara, professionista presso l'Ospedale San Raffaele Arcangelo, per esplorare più a fondo questa condizione, comprenderne gli aspetti essenziali e scoprire le chiavi per affrontarla in modo informato e consapevole.

 

Osteoporosi: cos'è e quali sono i sintomi

"L'osteoporosi è genericamente definito come un disturbo del metabolismo dell'osso caratterizzato da perdita della massa ossea, distruzione della microarchitettura e da fratture da fragilità." spiega la Dott.ssa Teresa Squaquara.

In particolare, l'osteoporosi aumenta il rischio di fratture, coinvolgendo spesso vertebre, femore, omero, ossa del polso e della caviglia, anche a seguito di traumi minimi. L'osteoporosi può essere suddivisa in due forme principali:

  • primaria: che include varianti post-menopausali e senili;
  • secondaria: causata da patologie specifiche e dall'uso prolungato di determinati farmaci.
"È un disturbo comune nelle donne in post menopausa e negli anziani. Generalmente non da sintomi, se non negli stadi più avanzati di malattia, ove si manifesta con fratture vertebrali e del femore" conclude.

 

La diagnosi della osteoporosi

"L'esame diagnostico più importante, detto gold standard, per la diagnosi dell'osteoporosi è la DEXA, cioè la dual-energy x-ray absorptiometry" introduce. 

Questa tecnica di imaging permette di valutare la densità minerale ossea e di identificare la presenza dell'osteoporosi o l'eventuale rischio di svilupparla. Viene solitamente eseguita su aree specifiche, come la colonna vertebrale, l'anca e il polso, dove le fratture osteoporotiche sono più comuni. I risultati della DEXA vengono espressi in termini di punteggi T-score, che confrontano la densità minerale ossea del paziente con quella di una persona giovane e sana. Un T-score inferiore a -2,5 indica generalmente la presenza di osteoporosi.

"Negli ultimi anni altre metodiche iniziano ad essere utilizzate per la determinazione della densità minerale dell'osso, come la REMS, acronimo per Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry." aggiunge. 

Ci sono nuove terapie o ricerche in corso sul trattamento dell'osteoporosi?

"Certo. Oggi rispetto a 10-15 anni fa abbiamo a disposizione una vasta gamma di farmaci per il trattamento dell'osteoporosi." risponde la Dott.ssa Squaquara.

Questi farmaci sono progettati per intervenire sull'osso in modi diversi per rafforzarlo e prevenire la perdita di densità minerale.

"Alcuni di essi hanno un effetto anabolizzante sull'osso. Altri sono antiriassorbitivi appartenenti alla vecchia famiglia dei bifosfonati. Altri ancora sono anticorpi monoclonali che bloccano il riassorbimento dell'osso."
specifica. 

La disponibilità di queste diverse opzioni terapeutiche offre una maggiore flessibilità nella gestione dell'osteoporosi, consentendo ai medici di personalizzare i trattamenti per massimizzare i benefici per i pazienti.

"Il medico quindi può scegliere e suggerire il farmaco più adatto rispetto alla storia clinica ed alle caratteristiche del paziente." conclude la Dottoressa. 

Fattori di rischio dell'osteoporosi: come prevenirli

La Dott.ssa Teresa Squaquara affronta i fattori di rischio legati all'osteoporosi, spiegando: "Esistono fattori di rischio che non possiamo influenzare, come l'età della menopausa, l'età anagrafica e la familiarità con la malattia. Inoltre, alcune patologie i farmaci possono predisporre all'osteoporosi e questi aspetti dovrebbero essere attentamente valutati con il supporto del medico."

Tuttavia, la Dott.ssa Squaquara sottolinea che esistono anche fattori di rischio che possiamo modificare per ridurre l'incidenza dell'osteoporosi: "la scarsa attività fisica all'aperto rappresenta un fattore di rischio modificabile. L'esercizio regolare e quotidiano può stimolare la produzione di tessuto osseo e ridurre il rischio di osteoporosi. Inoltre, una corretta alimentazione ricca di calcio è fondamentale per mantenere la salute delle ossa. Infine, l'abitudine al fumo rappresenta un fattore di rischio che possiamo controllare, poiché il tabacco può influenzare negativamente la salute ossea."

La prevenzione dell'osteoporosi inizia con la consapevolezza dei fattori di rischio e il compimento di scelte di vita salutari al fine di mitigare i rischi associati a questa malattia. 

 

A che età e con quale frequenza si dovrebbe iniziare a fare screening per osteoporosi?

La Dott.ssa Teresa Squaquara spiega che l'età e la frequenza dello screening per l'osteoporosi dipendono dalla storia clinica di ciascun paziente.

"Non esiste una risposta unica per tutti. Ad esempio, una donna in menopausa da pochi anni e priva di fattori di rischio per la perdita di massa ossea iniziarà lo screening a un'età successiva rispetto a una donna che ha attraversato una menopausa precoce e che debba assumere farmaci osteopenizzanti."

In questi casi, il medico potrebbe raccomandare l'inizio dello screening in età più giovane e con una frequenza più regolare.

La valutazione individuale della storia clinica, dell'età e dei fattori di rischio è essenziale per determinare quando e con quale frequenza dovrebbe essere avviato uno screening per l'osteoporosi.

Si consiglia a ciascun paziente di discutere con il proprio medico la pianificazione di tali controlli, poiché questa personalizzazione è fondamentale per garantire una gestione preventiva e tempestiva dell'osteoporosi.

 

Esercizi fisici per prevenire e curare l'osteoporosi

"Il cammino stimola la produzione dell'osso, a patto che sia svolto regolarmente, quotidianamente e per un tempo sufficiente." introduce la Dottoressa.

"Per quanto riguarda gli esercizi di allungamento della colonna e di rinforzo della muscolatura, questi possono essere utili per ridurre il dolore, che spesso non è causato dall'osteoporosi stessa, ma da patologie degenerative della cartilagine associate." spiega.

"Inoltre, gli esercizi di equilibrio svolgono un ruolo importante nella prevenzione delle cadute" che rappresentano un rischio significativo per chi ha osteoporosi. Mantenere una buona stabilità è essenziale per evitare incidenti che potrebbero portare a fratture.

È importante sottolineare che prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio fisico, soprattutto se si è affetti da osteoporosi, è fondamentale consultare un medico o un fisioterapista per assicurarsi che gli esercizi siano adatti alle esigenze individuali e che siano eseguiti in modo sicuro.

 

L'Offerta dell'Ospedale San Raffaele Arcangelo

Per valutare un paziente con osteoporosi o altri disturbi metabolici dell'osso, vengono effettuati una serie di accertamenti. Questi includono la DEXA, il test di riferimento per valutare la densità minerale ossea.

Inoltre, vengono eseguite radiografie della colonna dorsale e lombo sacrale, e in alcuni casi selezionati, una TAC. Gli esami ematochimici per valutare il metabolismo fosfo-calcico sono anche parte integrante della valutazione.

La Dott.ssa Squaquara enfatizza "Presso l'Ospedale San Raffaele Arcangelo si possono eseguire tutti questi accertamenti, che vengono poi valutati dallo specialista alla prima visita osteometabolica. I pazienti vengono poi rivalutati a distanza di 18-24 mesi, per verificare l'efficacia, la sicurezza e l'aderenza alla terapia." 

Presso l'Ospedale San Raffaele Arcangelo, i medici specialisti hanno la possibilità di prescrivere farmaci sottoposti a monitoraggio, contribuendo così a una gestione completa e personalizzata dell'osteoporosi.

Se hai bisogno di ricevere informazioni sulle nostre Strutture, contattaci cliccando il pulsante in basso. Saremo felici di ascoltare la tua richiesta.

Contattaci se hai bisogno

Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
Attraverso la promozione delle opere portiamo il Vangelo nel mondo della sofferenza e del dolore affiancando il paziente come professionisti della salute.

Guida all'alzheimer
Regolazione delle emozioni
Essere Fatebenefratello
New call-to-action

Potrebbero interessarti anche