In un mondo che spesso volge lo sguardo altrove di fronte alla fragilità, Casa Lucena, inaugurata il 5 marzo presso la Locanda San Giovanni di Dio a Brescia, segna un passo significativo verso un approccio più inclusivo e curativo nei confronti delle persone senza dimora affette da problemi di salute mentale.
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Il progetto Casa Lucena nasce dall'esperienza maturata dalla Locanda San Giovanni di Dio nell'accoglienza di persone in condizione di grave marginalità sociale.
L'idea di questo co-housing è emersa come risposta ad un bisogno crescente: fornire un rifugio non solo fisico ma anche psicologico a chi si trova in una doppia condizione di fragilità, abitativa e sanitaria.
A differenza delle strutture tradizionali di accoglienza, Casa Lucena offre uno spazio coabitativo dove ogni individuo può trovare la propria dimensione, in un contesto che valorizza l'individualità e promuove la salute mentale.
Il cuore di Casa Lucena è la creazione di un ambiente che va oltre la semplice accoglienza. L'obiettivo è di offrire un percorso di inclusione sociale e presa in carico sanitaria, grazie alla collaborazione tra professionisti dell'accoglienza e specialisti del settore sanitario.
La struttura, resa possibile da una generosa donazione, comprende stanze singole, spazi comuni, una cucina e due bagni, ed è destinata a ospitare quattro persone. Il finanziamento dell'iniziativa è un esempio di sinergia tra il sostegno della Locanda e quello dei servizi sociali, dimostrando un modello sostenibile di assistenza.
L'inaugurazione di Casa Lucena ha visto la partecipazione di figure chiave come il Superiore Provinciale della Provincia Lombardo Veneta, Fra Massimo Villa, il Direttore Generale, Nicola Spada, e l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Brescia, Marco Fenaroli nonché altri rappresentanti dei servizi sociali, direttori di dormitori e operatori sanitari (Cooperativa La Rete, Caritas Brescia, Dormitorio San Vincenzo, Emergency, Coop. Scalabrini Bonomelli, Centro Migranti, Associazione ADL Zavidovici, Associazione Perlar), sottolineando l'importanza della cooperazione a tutti i livelli.
Questo evento non rappresenta solo l'apertura di una nuova struttura, ma l'avvio di un dialogo più ampio sulla necessità di politiche sociali e sanitarie integrate, che mettano al centro la persona in tutte le sue dimensioni.
Con Casa Lucena, la Locanda di San Giovanni di Dio ribadisce il suo impegno verso le persone più vulnerabili, offrendo non solo un tetto, ma un percorso verso l'autonomia e il benessere psicofisico.
Questo progetto è un invito a riflettere sul valore dell'accoglienza come pratica quotidiana, che richiede impegno, compassione e innovazione. L'apertura di Casa Lucena è un passo avanti verso la costruzione di una società più inclusiva, dove nessuno è lasciato indietro. È un promemoria che, anche nei momenti più bui, ci sono sempre spiragli di luce pronti a guidarci verso un futuro migliore.
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Ci dedichiamo per missione ai malati e ai bisognosi coniugando l’attenzione al corpo e allo spirito nel rispetto della persona e della sua individualità.
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