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Fibromialgia, cos'è? Dalla cura, ai sintomi fino alla diagnosi

La fibromialgia (FM) è una forma cronica di dolore muscoloscheletrico diffuso e di astenia che si manifesta con dolore intenso a muscoli, legamenti e tendini. L’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica stima che la patologia colpisce circa 1.5-2 milioni di Italiani. Ma di cosa si tratta e come fare a curarla? 

Leggi l'articolo per saperne di più.

 

Che cos’è la fibromialgia: introduzione e sintomi

Con il termine fibromialgia si indica il dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose: si tratta di una forma cronica muscoloscheletrica diffusa e di astenia che si manifesta con dolore intenso a muscoli, legamenti e tendini.

Risulta molto complesso inquadrare la fibromialgia in quanto molti sintomi sono aspecifici e comuni ad altre patologie muscoloscheletriche, endocrine o neurologiche. Per questo motivo, la fibromialgia può assomigliare ad una patologia articolare, anche se consiste in una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli che non provoca artrite o deformità dei tessuti molli.

Inoltre, spesso si presenta come patologia secondaria ad altre patologie sistemiche, ovvero malattie auto immuni, endocrinologiche od oncologiche.

Viene definita “sindrome” in quanto è caratterizzata da segni e sintomi clinici contemporaneamente presenti:

  • dolore muscolare diffuso;
  • disturbi del sonno;
  • stanchezza cronica;
  • colon irritabile;
  • bruciore intimo;
  • difficoltà a concentrarsi e ad effettuare semplici elaborazioni mentali.

Come curare la fibromialgia

Le cause di questa sindrome sono ignote. Nonostante ciò, ci sono differenti fattori, genetici ed ambientali, che scatenano la malattia:

  • eventi stressanti;
  • traumi fisici o psichici;
  • affaticamento;
  • alterazione del sonno;
  • rumore;
  • freddo ed umidità;
  • cambiamenti meteorologici;
  • periodo pre-mestruale.

È improbabile, però, che la fibromialgia sia provocata da un solo fattore: molti pazienti non sono in grado di identificare un singolo evento che abbia causato l’insorgenza dei sintomi.

Gli studi più recenti, considerano anche alterazioni di mediatori chimici: neurotrasmettitori a livello centrale o di ormoni.

 

Terapia e diagnosi della fibromialgia

La diagnosi di fibromialgia è ad esclusione: non ci sono, cioè, test specifici per la diagnosi. È necessaria la raccolta dettagliata della storia del paziente, una visita approfondita e completa e l’esecuzione di test diagnostici mirati a escludere la presenza di altre patologie e condizioni cliniche di dolore cronico e astenia.

Proprio per la complessità del procedimento diagnostico, lo specialista di riferimento è il reumatologo: la diagnosi corretta è fondamentale per poter iniziare cure adeguate.

Essendo, la fibromialgia, una malattia cronica è necessario impostare un percorso terapeutico ad hoc per i singoli pazienti. Un gruppo di studi internazionale ha elaborato alcune raccomandazioni per la gestione di questa patologia.

  • Informare in maniera esaustiva il paziente sulla malattia. È fondamentale l’educazione del paziente; spiegare nel dettaglio le caratteristiche della sindrome, quali possono essere i fattori scatenanti, come può peggiorare la malattia; e bisogna stimolarlo a cambiare le abitudini di vita che potrebbero ostacolare le cure.
  • Strategia terapeutica iniziale, di tipo non farmacologico, e l’approccio multidisciplinare.

Sono inoltre indicate alcune azioni terapeutiche.

  • Farmaci per diminuire il dolore e migliorare il sonno a base di amitriptilina, duloxetina, tramadolo, ciclobenzaprina.
  • Esercizio fisico di tipo aerobico e stretching.
  • Tecniche di rilassamento ed altri metodi di riduzione della tensione muscolare come Yoga, Qi Gong, Tai Chi, sedute di agopuntura.
  • Programmi educativi mirati ed adeguato supporto psicologico.

 

Fibromialgia e alimentazione

Il 40% dei pazienti affetti da fibromialgia soffre di problemi gastrointestinali, come flatulenza, dolore addominale, alterazioni dell’alvo, intolleranza al lattosio e/o alterata sensibilità al glutine non celiaca.

Risulta, quindi, indispensabile adottare una corretta alimentazione per garantire l’apporto di tutti i macro e micronutrienti necessari al funzionamento del sistema nervoso e del muscolo, e per mantenere una buona salute gastrointestinale. In sostanza, l’alimentazione può assumere un ruolo importante per sovrastare il dolore e la stanchezza.

Precisiamo, però, che non esiste una dieta specifica che faccia guarire dalla fibromialgia. Ogni paziente, inoltre, ha esigenze nutrizionali differenti. È possibile indicare alcuni consigli generali:

  • prediligere carboidrati complessi agli zuccheri semplici,
  • evitare caffeina,
  • preferire pesce e carni bianche a carni rosse ed insaccati,
  • limitare il consumo di alimenti raffinati e confezionati,
  • consumare verdura e frutta fresca e di stagione,
  • evitare fritti e condimenti elaborati.

 

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