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I frutti di un percorso riabilitativo: in mostra a Pianezza i lavori della REMS “Anton Martin” di San Maurizio Canavese

Dal 10 al 23 dicembre, Villa Casalegno a Pianezza (Torino) ospiterà una mostra unica che offre uno sguardo sul percorso riabilitativo intrapreso dagli ospiti della REMS (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza) “Anton Martin” del Presidio Fatebenefratelli di San Maurizio Canavese. Fotografie, disegni e manufatti raccontano un cammino fatto di arte, consapevolezza e riscatto personale, dando voce a una realtà troppo spesso stigmatizzata.

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Un nuovo modello di cura e riabilitazione

La REMS “Anton Martin”, attiva dal 2016 presso il Presidio Ospedaliero Riabilitativo Beata Vergine della Consolata, rappresenta molto più di un luogo di custodia: è uno spazio di rinascita.

«Non è un luogo di punizione, ma un punto di ripartenza, un’opportunità di cambiamento», sottolinea il professor Alessandro Jaretti Sodano, direttore della Residenza. Un concetto condiviso anche dal dottor Dante Viotti, direttore del Presidio, che sottolinea: «Questi lavori, frutto dei laboratori artistici interni, sono testimonianze evidenti dell’attuale realtà regionale di eccellenza nella presa in carico dei soggetti internati».

In questo contesto, la custodia cede il passo alla riabilitazione, grazie a percorsi personalizzati che supportano i pazienti nella comprensione delle proprie problematiche psichiatriche e giuridiche, offrendo loro strumenti concreti per immaginare e costruire un futuro di reinserimento sociale.

 

La mostra: un dialogo tra arte e territorio

Il cuore della mostra è rappresentato dai lavori realizzati nei laboratori artistici della REMS. Tra questi spiccano i risultati del progetto di arteterapia, attivo dal 2022, e del laboratorio teatrale avviato a inizio 2023. L’arteterapia, condotta da Irina Galleri, permette ai pazienti di esplorare il proprio mondo interno attraverso tecniche creative, mentre il teatro, guidato dall’attrice Gaia Contrafatto, favorisce l’autostima, la memoria e la capacità di lavorare in gruppo.

Accanto a queste opere, i visitatori potranno ammirare la mostra fotografica di Max Ferrero, "Nocchier che non seconda il vento", che documenta la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG). Questo reportage unico si intreccia con i lavori dei pazienti, offrendo una riflessione sull’evoluzione dei servizi di salute mentale in Italia.

 

Un’inaugurazione ricca di spunti

L’inaugurazione della mostra, prevista per il 10 dicembre alle 17:30, sarà un momento di dialogo e confronto sul tema del superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e sul ruolo cruciale delle REMS nel sistema sanitario attuale. Interverranno personalità di rilievo, tra cui Mario Salvatore Castello, Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte, Antonio Castello, Sindaco di Pianezza, e Riccardo Gentile, Assessore alla Cultura e Vice Sindaco di Pianezza. Parteciperanno anche il professor Alessandro Jaretti Sodano, il dottor Dante Viotti e Franco Ripa, Vicario della Direzione Sanità della Regione Piemonte e il fotografo Max Ferrero.

Bruno Mellano, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà, che ha sottolineato l’importanza dell’evento: «Questa mostra è una preziosa occasione per sensibilizzare il territorio e far conoscere il percorso che ha portato le Regioni italiane a prendere in carico i pazienti autori di reato, superando un passato segnato dalle criticità degli OPG. La riflessione sull’adeguatezza delle REMS va inserita in un’analisi più ampia sui servizi territoriali di salute mentale».

Mellano ha voluto inoltre ringraziare il Comune di Pianezza per il sostegno offerto, riconoscendo il valore della collaborazione istituzionale, e il fotografo Max Ferrero, che con le sue immagini ha documentato un passaggio storico cruciale per la salute mentale in Italia. L’evento inaugurale offrirà spunti per alimentare ulteriormente il dibattito su un approccio sanitario sempre più personalizzato e inclusivo.

 

Il carisma che guida

La REMS “Anton Martin” opera in sintonia con il carisma di San Giovanni di Dio, promuovendo un approccio integrale che valorizza ogni persona, al di là del reato commesso. Come racconta il professor Sodano: «L’approccio riabilitativo rappresenta il cardine del percorso che i nostri ospiti intraprendono, a partire dall’accoglienza fino alla strutturazione di un progetto post-REMS [...] Oggi i pazienti non sono individuati soltanto in funzione del crimine commesso, ma anche in considerazione delle dinamiche intrapsichiche e relazionali sottese al reato».

Attraverso le attività proposte, alcune più pratiche, come i laboratori di cucina, giardinaggio, bricolage, l’attività sportiva o la cura dei propri spazi, ed altre più di tipo intellettuale, come i gruppi psicoterapici, la spiritualità, la Pet Therapy e i gruppi di educazione alimentare, gli ospiti acquisicono consapevolezza, imparano a prendersi cura di sé a ricostruire la propria identità, a riscattarsi dal passato e fissarsi dei nuovi obiettivi.

Questa mostra rappresenta un ponte tra la comunità e una realtà spesso poco conosciuta, dimostrando come l’arte possa essere strumento di cura e riconciliazione.

 

Dettagli della mostra

Dove: Villa Casalegno, Galleria d’Arte Contemporanea, via al Borgo 2, Pianezza (Torino)
Quando: 10-23 dicembre 2024
Orari: dalle 10.30 alle 17.00. CHIUSO IL LUNEDÌ.


Un invito aperto a tutti per scoprire storie di rinascita, impegno e speranza.

 

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