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Sclerosi multipla, cos'è e diagnosi: la parola al Dott. Mattioda

Cos'è la sclerosi multipla, come riconoscerla e quali sono i sintomi che ne indicano l'insorgenza? Abbiamo chiesto al Dott. Alberto Mattioda, Medico Direttore della Struttura Complessa di Medicina fisica e riabilitazione, un dettaglio sulle caratteristiche della patologia e i possibili trattamenti riabilitativi offerti dal Presidio Ospedaliero Riabilitativo Beata Vergine della Consolata.

Continua a leggere.

1. Cos'è la sclerosi multipla

2. I fattori di rischio della sclerosi multipla

3. I sintomi che indicano l'insorgenza della sclerosi multipla

4. Le forme di manifestazione

5. La diagnosi e le metodiche della sclerosi multipla 

6. Come trattare la sclerosi multipla: la terapia

 

 

Cos'è la sclerosi multipla

"La Sclerosi Multipla è una malattia immuno-mediata cronica del sistema nervoso centrale a eziologia multifattoriale caratterizzata da infiammazione, demielinizzazione focale e neurodegenerazione. Coinvolge sia la sostanza bianca che la sostanza grigia con rilevante componente neurodegenerativa", così il Dott. Mattioda spiega la malattia.

Si tratta di una patologia diffusa in tutto il mondo, ma colpisce prevalentemente la popolazione caucasica europea e nordamericana, mentre è più rara fra gli asiatici e gli africani. Di fatto, può esordire a qualunque età ma è più frequente nella fascia 20-40 anni. Risulta invece più rara la sua insorgenza in età senile.

sclerosi mutipla

 

I fattori di rischio della sclerosi multipla

Le cause della patologia sono sconosciute: la sclerosi multipla rientra tra le malattie multifattoriali in cui più fattori possono, interagendo fra loro, contribuire al manifestarsi della stessa.

Ma quali sono i fattori di rischio dell'insorgenza di questa patologia? Di seguito riportiamo i principali.

1. Fattori di rischio ambientale 

In alcune aree del mondo la patologia risulta essere più frequente. Il motivo di questa maggiore diffusione potrebbe essere legato all’esposizione solare e al conseguente livello di vitamina D. A tal proposito è stato dimostrato che bassi livelli di vitamina D rappresentano un fattore di rischio a tutte le età

2. Fattori di rischio genetici

La sclerosi multipla non è una malattia ereditaria, nonostante ciò i parenti di primo grado di un soggetto affetto hanno una probabilità di contrarre la malattia di circa 9 volte in più rispetto alla popolazione generale.

3. Agenti infettivi


Alcune ricerche hanno indicato un ruolo del virus di Epstein - Barr (mononucleosi infettiva) nella genesi della patologia, specialmente se la patologia viene contratta in età più avanzata di quella infantile.

4. Fumo


Il vizio del fumo svolgere un ruolo favorevole sia per lo sviluppo che per la progressione della malattia.

5. Clinica

La sclerosi multipla è caratterizzata da multiple lesioni a carico del sistema nervoso centrale, disseminate nello spazio - encefalo, nervo ottico, midollo spinale - e nel tempo, distribuite in modo diverso da soggetto a soggetto. A essere più soggette a queste lesioni sono le vie lunghe mieliniche.

 

I sintomi che indicano l'insorgenza della sclerosi multipla

I sintomi che avvertono la possibile presenza della patologia sono molteplici. Vediamo insieme i principali.

  1. Sintomi motori: è presente nel 40% dei casi. Comprende debolezza muscolare e ipertonia muscolare di tipo spastico.
  2. Fatica: è uno dei sintomi più invalidanti e interessa circa l’85% dei pazienti. Può essere definita come un senso opprimente di stanchezza e mancanza di energia. È notevolmente influenzata dalla temperatura corporea migliorando con il freddo e peggiorando con il caldo o in caso di febbre.
  3. Sistema visivo: è spesso interessato nella fase iniziale della malattia in forma di Neurite Ottica Retrobulbare. Varia da visione offuscata fino a una perdita totale della vista, a cui si associa però un buon recupero.
  4. Sistema cerebellare: è presente nel 20% dei casi. Implica: atassia, ovvero la perdita del controllo dei muscoli durante movimenti volontari come camminare; dismetria; tremore intenzionale accentuato dal movimento. Le lesioni cerebellari sono responsabili anche di disturbo del parlato, ovvero della disartria, e della parola scandita.
  5. Sistema sensitivo: è presente nel 40% dei casi. Provoca una sensazione di intorpidimento, formicolio, riduzione della percezione tattile, difficoltà a percepire caldo/freddo. Tipico è il segno di Lhermitte, ovvero la sensazione di scossa elettrica al rachide a partire dagli arti e che compare alla brusca flessione della colonna cervicale.
  6. Funzioni sfinteriche e viscerali: sono presenti nella maggior parte dei pazienti. Tipica è l’urgenza alla minzione nonché l'aumento della stessa fino a una vera e propria incontinenza. A livello intestinale si ha spesso stipsi dovuta alla diminuzione del riflesso gastro-colico e alla riduzione dell’introito di liquidi.
  7. Funzioni mentali e cognitive: sono da ricercare per l’impatto, a volte invalidante, nella vita di relazione. Riguardano: la Working Memory, ovvero la Memoria a breve termine; l’attenzione e il processamento delle informazioni; il ragionamento astratto; il problem solving: la fluenza verbale.

 

Le forme di manifestazione 

Come si manifesta la sclerosi multipla? Il Dott. Alberto Mattioda spiega le diverse forme della malattia.

In primo luogo si ha la forma recidivante remittente: è la più frequente ed è caratterizzata da attacchi acuti seguiti da regressione totale o parziale. Si ha poi la forma secondariamente progressiva: nel 50% dei casi rappresenta l’evoluzione della forma precedente.

Si ha una progressione continua della malattia, con lento peggioramento dei sintomi e della disabilità. In terzo luogo si ha la forma primariamente progressiva, caratterizzata da esordio subdolo e decorso da subito progressivo. Infine, si ha la forma progressiva con riacutizzazioni che ha decorso progressivo con sovrapposti attacchi.

 

La diagnosi e le metodiche della sclerosi multipla 

Come diagnosticare la sclerosi multipla e quali sono le metodologie diagnostiche? 

La diagnosi si avvale di criteri clinici, radiologici e di laboratorio e si basa sulla concomitanza di 4 condizioni:

  1. Presenza di segni/sintomi congrui con la malattia.
  2. Le lesioni sono disseminate spazialmente.
  3. Le lesioni sono disseminate temporalmente.
  4. Non esiste spiegazione alternativa alla sclerosi multipla.

Le metodiche diagnostiche sono molteplici. Tra le principale si hanno: l'RMN encefalo basale o con mezzo di contrasto (gadolinio), il quale può avere anche significato prognostico poiché l’elevato numero di lesioni all'encefalo basale è il più importante fattore prognostico (negativo) all’esordio. Si ha poi l'esame del liquor di cui è caratteristica la presenza di bande oligoclonali. 

 

 

Come trattare la sclerosi multipla: la terapia

Trattare la sclerosi multipla è possibile. Nello specifico ci sono due terapie praticabili.

1. Terapia dell’attacco acuto

Si tratta di una terapia con steroidi ad alte dosi che riduce la durata e la gravità dell’attacco per l’azione antiedemigena, antinfiammatoria e immunosoppressiva. I farmaci che modificano il decorso della malattia sono: gli immunomodulanti, che esercitano un’azione di modulazione sul sistema immunitario meno profonda rispetto agli immunosoppressori. 

2. Terapia riabilitativa

Rappresenta un’importante aspetto della gestione del paziente con sclerosi multipla. La riabilitazione è definita dalle linee guida del Ministero della Sanità come un processo di soluzione di problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale con la minore restrizione possibile delle sue scelte operative. Il processo riabilitativo coinvolge anche la famiglia del soggetto e quanti sono a lui vicini.

Di conseguenza il processo riabilitativo riguarda sia aspetti strettamente clinici sia aspetti psicologici e sociali. L’approccio riabilitativo dunque si discosta dal modello biomedico della medicina clinica e tiene conto anche dei fattori psicologici e sociali che influenzano le condizioni di salute/malattia e delle interazioni fra questi fattori. Si parla dunque di approccio biopsicosociale.

terapia riabilitativa

 

Il processo di presa in carico al Presidio Ospedaliero Riabilitativo Beata Vergine della Consolata

All’interno del Presidio Ospedaliero Riabilitativo Beata Vergine della Consolata tale approccio è quello adottato per la presa in carico degli Ospiti. I Pazienti giungono alla nostra attenzione attraverso l’invio da parte di un Reparto Ospedaliero oppure dalla Medicina Generale. Il paziente viene valutato dal Fisiatra sulla base della documentazione in caso di invio da Strutture Ospedaliere o sulla base di una visita medica fisiatrica in caso di invio da parte della medicina generale e redige il Progetto Riabilitativo Individuale.

Il Progetto Riabilitativo Individuale è uno strumento per “progettare l’autonomia”. Tale progetto consta di diverse fasi:

  • valutazione, volta ad identificare i problemi e le loro cause;
  • definizione degli obiettivi e dei tempi previsti per il loro raggiungimento nonché dei rispettivi indicatori di esito (scale cliniche di valutazione);
  • scelta del setting, ovvero ricovero ordinario, DH riabilitativo, ambulatoriale dettato da vari fattori;
  • grado di sabilità del paziente, condizioni cliniche, bisogni assistenziali e riabilitativi, necessità di assistenza infermieristica continua.

La definizione dei Programmi Riabilitativi comprende la definizione degli interventi, l’individuazione degli operatori, definizione delle modalità e tempi di erogazione. Durante il percorso riabilitativo sono previste delle valutazioni multidisciplinari che consentono di rimodulare il progetto stesso sulla base dei risultati ottenuti o di nuove esigenze emerse.

Dott. Alberto Mattioda

Di valore aggiunto è il lavoro di équipe con continui scambi di informazioni tra i vari operatori coinvolti, il cui responsabile della stesura e della realizzazione del progetto riabilitativo è il medico fisiatra e/o neurologo. Ci sono però diverse altre figure che collaborano:

  • fisiatra, coordina i vari interventi tecnici;
  • fisoterapista, si occupa della riabilitazione dei disturbi sensitivo-motori attraverso tecniche di rieducazione neuromotoria;
  • terapista occupazionale, si occupa della riabilitazione dell’arto superiore, della postura e dei disturbi cognitivi mirati a rendere la persona più autonoma nelle attività, della vita quotidiana (ADL, trasferimenti, cucinare, vestirsi, lavarsi, etc) e partecipa insieme al fisioterapista alla valutazione per la scelta degli ausili e di eventuali tutori per facilitare i gesti manipolativi;
  • logopedista, si occupa della rieducazione dei disturbi della comunicazione e della deglutizione e di eventuali disturbi cognitivi;
  • psicologo, si prende cura dei bisogni psicologici del malato e dei caregiver;
  • infermiere della riabilitazione, integra l’attività degli altri operatori con interventi mirati alla gestione dei farmaci e dell’assistenza della persona (nursing riabilitativo);
  • assistente sociale, fornisce al soggetto ed alla sua famiglia informazioni sui diritti e sui servizi territoriali, sociali e sanitari e sulle agevolazioni fiscali disponibili (invalidità civile. Lg. 104, etc.);
  • foniatra, supporta il personale logopedico e consente, attraverso la valutazione con fibre ottiche, di avere precise informazioni sulle varie fasi del processo di deglutizione.

Un team di professionisti è pronto ad accogliere chi è nel bisogno, in pieno spirito di Ospitalità. Se hai delle richieste o vuoi ricevere maggiori informazioni sulle nostre Strutture, entra in contatto con noi al pulsante in basso. 

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