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Sistema Sanitario Italiano: un dono che fa la differenza

Assicurare cure sanitarie a tutti i cittadini, migliorarne lo stato complessivo di salute, rispondere alle aspettative di assistenza dei pazienti: sono questi alcuni degli obiettivi guida del nostro sistema sanitario nazionale, considerato - anche se ancora pochi ne sono a conoscenza - uno dei migliori al mondo.

 

Servizio Sanitario Nazionale Italiano in pillole

Nato nel 1978, il Servizio Sanitario Nazionale italiano si impegna da 40 anni per fornire un’assistenza sanitaria completa ed adeguata a tutti i cittadini. Sono tre i principi su cui si fonda: universalità, che percepisce la salute come un bene dell’intera comunità; uguaglianza, secondo cui le prestazioni devono essere fornite a tutti senza distinzioni di genere, residenza, età, reddito o lavoro ed equità, che garantisce parità di accesso ai percorsi assistenziali ad ogni persona bisognosa di cure. 

Per assicurare l’erogazione dei servizi su tutto il territorio, il nostro sistema sanitario opera su tre diversi livelli:

  • governo centrale: alla legislazione statale si occupano di determinare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), cioè le prestazioni e i servizi che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale;
  • 20 governi regionali: assicurano i LEA sull’area di competenza;
  • aziende sanitarie locali ed ospedali indipendenti: hanno il compito di erogare i servizi assistenziali su tutto il territorio italiano.

Ma cosa lo distingue dai sistemi sanitari dei nostri vicini europei?

 

Beveridge vs. Bismarck: due sistemi a confronto

Le diverse tradizioni politiche, culturali e socioeconomiche degli Stati europei hanno dato vita a sistemi sanitari differenti da paese a paese. Su quali criteri di classificazione si fondando? I due modelli principali – Bismark e Beveridge - si differenziano in base a chi finanzia il sistema, a chi fornisce le prestazioni e in base al ruolo delle regioni e dei comuni, ovvero la divisione dei poteri e delle responsabilità in materia di legislazione, programmazione e attuazione sanitaria.

Il modello Bismarck, o anche sistema di assicurazione sanitaria e sociale, è basato sul principio assicurativo che garantisce al lavoratore e alla sua famiglia la copertura sanitaria in base ai contributi versati. In questo caso, sono i contributi obbligatori versati dai datori di lavoro e dai dipendenti che finanziano l’intero sistema sanitario.

Il secondo modello, quello Beveridge e conosciuto come sistema universalistico, garantisce una copertura universale ai cittadini, rispettando il diritto sociale di assicurare un buono stato di salute a tutta la popolazione. Esempi virtuosi di questo sistema sanitario sono la Gran Bretagna e l’Italia.

È chiaro da un primo confronto che alla base del nostro modello assistenziale c’è un’idea importante che noi spesso diamo per scontata, ma che non lo è affatto: la salute come diritto umano e non come privilegio per pochi.

 

“Le diseguaglianze di salute tra i diversi Paesi e al loro interno riflettono le separazioni economiche e sociali di tutta la società. Con il peso delle pressioni economiche e l’aumento della spesa sanitaria, aumenta anche il rischio di esclusione, e troppo spesso ci si dimentica di coloro che hanno i maggiori bisogni di salute”

Margaret Chan, ex Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

 

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Tutela della salute per tutti: un dono prezioso

Con la creazione del Servizio Sanitario Nazionale, l’Italia ha compiuto un grande atto di civiltà, impegnandosi a garantire la possibilità di curarsi indipendentemente dalle condizioni economiche e dal ceto sociale. Si tratta di un’importante conquista, arrivata però dopo anni difficili, in cui l’assistenza sanitaria era tutt’altro che un diritto.

Nonostante i limiti passati e presenti, il nostro Servizio Sanitario Nazionale è tra i migliori a livello internazionale: l’Italia, non a caso, si è guadagnata il 4° posto nella classifica sull’efficienza dei sistemi sanitari di Bloomberg. Si tratta di un risultato rilevante: solo i paesi che rispettano specifici requisiti vi possono accedere.

Scavalcando tutti i paesi europei, fatta eccezione per la Spagna, il nostro sistema sanitario ha quindi dimostrato di riuscire a conciliare qualità a copertura sanitaria per tutti. Un aspetto tutt’altro che scontato.
 

Cosa offre il nostro Servizio Sanitario Nazionale?

Oltre all’assistenza di base, ovvero il diritto ad avere un medico e un pediatra, il nostro SSN garantisce: continuità delle cure, assicurando un medico sostitutivo o il servizio di continuità assistenziale (ex Guardia Medica); l’accesso ai farmaci prescritti dal proprio medico tramite il pagamento di un contributo; possibilità di usufruire di visite specialistiche, analisi di laboratorio, esami diagnostici e il diritto all’informazione, secondo cui il paziente deve essere sempre informato in modo adeguato prima di essere sottoposto a esami e interventi.

Efficacia, accesso e resilienza: è così che vengono descritte le performance del nostro SSN nel Rapporto “Health at a Glance”, uno degli strumenti più completi di valutazione e confronto delle prestazioni dei sistemi sanitari. Per rispondere ai bisogni di long-term care di una popolazione sempre più anziana è in corso la formazione di un maggior numero di infermieri, è stato proposto un nuovo sistema di riparto del fondo sanitario al fine di migliorare l’equità e sono stati aggiunti nuovi indicatori di performance per ottimizzare la qualità delle cure.

Diffusione della tecnologia medica in tutto il paese: un altro indicatore importante per capire l’evoluzione qualitativa ed organizzativa del servizio offerto dalla sanità italiana è infatti il numero sempre maggiore di apparecchiature biomediche e di tecnologie "avanzate" per la diagnosi e la terapia.  A dispetto di ogni pregiudizio, il sistema sanitario italiano ha contribuito notevolmente a migliorare l’aspettativa di vita e la salute dei cittadini: d’altronde, se godiamo di una longevità tra le più alte al mondo, parte del merito va anche all’accuratezza delle cure mediche.

Con l’introduzione del principio di universalità l’Italia ha compiuto un atto di grande civiltà: ed è in questo contesto che si inserisce il nostro Ordine Ospedaliero. In accordo con la missione di carità di San Giovanni di Dio, nostro fondatore, ci impegniamo nel fornire un’assistenza sanitaria completa a tutti, senza distinzione né pregiudizi. Un messaggio più che mai attuale in questa nostra società sempre più complessa, che trova riscontro nelle parole di Papa Francesco: “La credibilità di un sistema sanitario non si misura solo per l'efficienza, ma soprattutto per l'attenzione e l'amore verso le persone, la cui vita sempre è sacra e inviolabile.”

 

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