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Alzheimer: le sfide per la Ricerca e il Sistema Sanitario nel 2022

Con il progressivo invecchiamento della popolazione mondiale, si stima che il numero di persone affette dalla malattia di Alzheimer raddoppierà nei prossimi 15 anni, generando costi enormi per i Sistemi Sanitari. Continua a leggere per saperne di più.

Recenti studi hanno infatti dimostrato che il processo neurodegenerativo che porta alla perdita progressiva delle cellule cerebrali, ovvero i neuroni, inizia già 10-15 anni prima che compaiano i primi sintomi clinici della malattia - ad esempio la perdita di memoria.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce la dimensione e la complessità della sfida alle demenze ed esorta i Paesi a inquadrarle come una priorità di Salute Pubblica.

Dottoressa GhidoniIn questo senso, il Piano Nazionale Demenze è aggregato intorno a quattro obiettivi principali tra cui la definizione di interventi e misure di politica sanitaria e sociosanitaria al fine di “conseguire, attraverso il sostegno alla ricerca, progressi nella cura e nel miglioramento della qualità della vita delle persone con demenza e dei loro carer”.

Abbiamo intervistato la Dottoressa Ghidoni, Direttrice Scientifica dell'IRCCS Centro San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Brescia per approfondire quali sono le sfide del Sistema Sanitario Nazionale su tale fronte e capire quale contributo può dare la ricerca in tale settore.

 

Il contesto: le sfide del Sistema Sanitario Nazionale e il Piano Nazionale Demenze

Le demenze costituiscono un problema rilevante di Sanità Pubblica e rappresentano una delle maggiori cause di disabilità nella popolazione generale con un impatto socio sanitario rilevante. Sono, infatti, tra le prime 10 cause di disabilità: nello specifico, secondo il Global Burden of Disease dell’OMS (2019), si collocano al quarto posto se si considerano gli over 75.

Come abbiamo anticipato, oggi il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) si trova ad affrontare molteplici nuove sfide articolate su differenti livelli.

È importante porre l’attenzione su tre aspetti specifici che riguardano rispettivamente le innovazioni tecnologiche, le reti di ricerca e la capacità di trasferire i risultati in setting assistenziali a livello regionale”, spiega la Dottoressa Roberta Ghidoni.

I progressi in ambito tecnologico stanno già comportando di fatto cambiamenti esponenziali in ogni ambito della società inclusa la medicina, per cui sarà necessario ripensare alle modalità di risposta ai bisogni di salutecontinua.

 

La Ricerca sull'Alzheimer e il Contributo dell'IRCCS San Giovanni di Dio di Brescia

Per quanto concerne l’Alzheimer, è recente lo sviluppo di saggi ultrasensibili in grado di quantificare abeta e tau nel sangue, ovvero proteine che sono marker di amiloidosi e di neurodegenerazione, cosi come l’applicazione di sistemi di intelligenza artificiale per favorire una diagnosi precoce e la stratificazione dei pazienti sulla base di specifiche caratteristiche “biologiche”. 

Altre tendenze future sono legate all’impiego della realtà virtuale per la riabilitazione cognitiva e la teleriabilitazione, la cosiddetta “Smart therapy” per trattamenti riabilitativi personalizzati anche a domicilio.

L’IRCCS San Giovanni di Dio Fatebenefratelli di Dio sta lavorando in rete con gli altri IRCCS afferenti all’Istituto Virtuale Nazionale Demenze su queste tematiche al fine di sviluppare e armonizzare procedure e protocolli”, spiega la Dottoressa Ghidoni.

La sfida quale è?

In primis, che i Prodotti di Ricerca riescano a permeare in modo capillare i percorsi del Sistema Sanitario Nazionale. Perché questo accada, la sostenibilità è elemento imprescindibile: questa forse è la più grande sfida se vogliamo che il lavoro dei Ricercatori raggiunga il letto del Paziente”.

Altro elemento di fondamentale importanza è che tale processo riesca a realizzarsi in modo omogeneo nei differenti Sistemi Sanitari Regionali. Solo così sarà possibile rispettare i principi su cui si fonda il Sistema Sanitario Nazionale, in attuazione dell’art.32 della Costituzione.

 

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