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Disturbi emotivi: cosa sono e quando si originano?

I disturbi emotivi, chiamati anche disturbi emozionali, sono un insieme di problemi psicologici che possono influenzare la capacità di una persona di gestire le proprie emozioni in modo efficace. Questi disturbi possono manifestarsi in diversi modi, come ansia, depressione, disturbi bipolari, disturbi alimentari e molti altri.

I disturbi emotivi, di fatto, possono avere un impatto significativo sulla vita di una persona, interferendo con la sua capacità di lavorare, studiare, relazionarsi e, in generale, godere della propria vita.

In questo articolo approfondiremo:

- Disturbi emotivi: cosa sono?
- Quando si originano i disturbi emotivi?

 

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Disturbi emotivi: cosa sono?

Innanzitutto, è importante notare che la terminologia "disturbi emotivi" non corrisponde a una specifica diagnosi e non è presente nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM).

Ma cosa si intende allora per disturbi emotivi?

I disturbi emotivi comprendono una serie di difficoltà che le persone possono incontrare nel gestire le proprie emozioni, relazioni e sentimenti.

Questi disturbi spesso derivano da rappresentazioni disfunzionali di sé e del mondo circostante, che portano a focalizzarsi sugli aspetti negativi della realtà e ad avere una visione inflessibile del proprio pensiero.

Le persone con disturbi emotivi e relazionali spesso presentano bassa autostima, si oppongono e si rifiutano di fare determinate cose, si sentono impotenti e possono sperimentare ansia e rabbia.

I disturbi emotivi possono essere trattati con successo con una combinazione di terapia e farmaci, se necessario. Con la giusta assistenza, le persone affette da disturbi emotivi e relazionali possono imparare a gestire le proprie emozioni in modo più efficace, migliorando la loro qualità della vita e il loro benessere psicologico.

 

Quando si originano i disturbi emotivi?


I disturbi emotivi si originano da un meccanismo che può essere suddiviso in due fasi: il primo e il secondo tempo. Approfondiamoli insieme. 

 

Il primo tempo dei disturbi emotivi

Il "primo tempo" dei disturbi emotivi consiste nella formazione di fattori di vulnerabilità psicologica durante l'infanzia e l'adolescenza, che possono creare le basi per lo sviluppo futuro di uno o più episodi di malattia emotiva.

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Questa vulnerabilità è in parte determinata da fattori genetici, ma principalmente è costituita dallo sviluppo di una personalità che presenta alcuni "punti deboli" relativi alla stabilità emotiva, all'autostima, all'indipendenza emotiva, alla paura dell'abbandono e alla capacità di essere consapevoli e gestire le proprie emozioni.

Durante l'età evolutiva, i disturbi emotivi possono essere suddivisi in due categorie.
  • Disturbi internalizzati, in cui il disagio e la sofferenza sono vissuti interiormente dall'individuo e si manifestano attraverso sintomi di ipercontrollo. Questi disturbi includono l'ansia, la fobia scolare, la depressione infantile e adolescenziale e il disturbo ossessivo-compulsivo.
  • Disturbi esternalizzati, in cui le manifestazioni comportamentali sono rivolte verso l'esterno e sono caratterizzate da difficoltà nel regolare i propri comportamenti ed emozioni. Questi disturbi includono il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, il disturbo oppositivo-provocatorio e il disturbo della condotta.

Ad ogni modo, nei bambini, ragazzi e giovani adulti, i disturbi emotivi non devono essere automaticamente considerati come patologie psicologiche o psichiatriche, poiché non è possibile effettuare tali diagnosi fino all'età adulta.

Tuttavia, se un disturbo emotivo non viene gestito o trattato in modo adeguato durante l'infanzia o l'adolescenza, vi è il rischio che diventi una patologia emotiva nell'età adulta o che aumenti la probabilità di ciò accada.

 

Il secondo tempo dei disturbi emotivi

Il "secondo tempo" si verifica tipicamente in età adulta, quando determinati eventi della vita e situazioni esistenziali colpiscono il soggetto e destabilizzano il suo equilibrio emotivo, facendo emergere la vulnerabilità originaria.

In questa fase, chiamata destabilizzazione, gli eventi precipitanti più comuni, che non devono necessariamente essere negativi o drammatici, includono:
  • eventi di perdita, come lutti, separazioni, cambiamenti di residenza o di lavoro;
  • situazioni di minaccia come difficoltà economiche o lavorative, malattie fisiche, incertezze sul futuro;
  • eventi positivi come matrimonio o nascita di un figlio, che comportano la perdita dello status precedente e l'assunzione di nuove responsabilità.

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